Packaging più piccoli e prezzi sempre uguali: ecco cos’è la Shrinkflation
In questi ultimi giorni si sta parlando molto di shrinkflation, una pratica commerciale scorretta che trae in inganno i consumatori.
Avete mai sentito parlare di shrinkflation? Il termine deriva dal verbo inglese to shrink (restringere) e dalla parola inflation che significa inflazione. Si tratta di una pratica commerciale scorretta che consiste nella vendita di un prodotto nella medesima confezione in cui siamo abituati ad acquistarlo e allo stesso prezzo, ma con un quantitativo di poco ridotto rispetto alla norma. In questo modo, il consumatore ha la percezione che nulla sia cambiato rispetto al passato e anche se l’inflazione incalza e, ovviamente, costi e prezzi finali aumentano, ma la riduzione del cibo all’interno del packaging è tale da passare, spesso, inosservata. Ne ha parlato ultimamente Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che spiega nel dettaglio il motivo per il quale questo fenomeno è tornato a far parlare di se, e perché è legato sia al confitto in corso tra Russia e Ucraina sia alle problematiche nel trasporto via terra delle merci.
“Le aziende ricorrono a questa pratica quando si trovano in situazioni di difficoltà economica. Quando il legislatore aumenta le tasse, per recuperare dei guadagni giocano questo inganno a danno dei consumatori.” continua Massimiliano Dona “Sicuramente la situazione in atto tra Russia e Ucraina ha influito sulla shrinkflation per il caro energia e per l’aumento dei costi delle materie prime. Oltre al costo di produzione, da noi in Italia c’è anche il costo del trasporto, visto che, il 70% delle merci viaggia su gomma.” Ma il consumatore che modo ha per tutelarsi? “Il super potere del consumatore è l’attenzione: leggere le etichette è l’arma che si può usare contro questo fenomeno dato che i produttori sono obbligati per legge a riportare volume e peso sulla confezione”