Plastica nel cibo: dove si trova e come evitarla
La plastica si trova in molti alimenti: ecco quelli con le maggiori concentrazioni da evitare per salvaguardare la salute.
Ogni anno, ognuno di noi mangia circa 53 mila microparticelle nocive per la sua salute. Sapreste dire quali sono i cibi che contengono più microplastiche o nanoplastiche e quali sono i pericoli di queste sostanze per il nostro corpo? Nonostante le diverse concentrazioni da un prodotto all’altro, la plastica è presente un po’ dappertutto. Capire dove la sua presenza è maggiore aiuta a ridurre la probabilità di ingerirla quando arriva, invisibile, fino alla nostra tavola. Nell’ambito della campagna Carrelli di plastica, condotta insieme a Greenpeace Italia, ilfattoquotidiano.it ha chiesto ad alcuni esperti quali sono i cibi più a rischio e quali pericoli comportino secondo gli ultimi studi.
Il primo alimento in cui si riscontrano tracce di plastica è il latte materno. Comportamenti e abitudini di mamme poco attente possono determinare la presenza di plastica nel loro corpo. Pesci, molluschi e crostacei sono altri cibi che possono essere pericolosi. Non sempre è facile stabilire se un prodotto, come il pesce, contenga microplastica perché l’ha ingerita o perché è stato contaminato durante le fasi di trasporto e conservazione. Uno studio condotto dall’Ispra nel 2019 ha accertato che almeno 116 specie diverse nel Mediterraneo hanno ingerito plastica. Per il 59% si tratta di pesci come sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi, gamberi rossi, per il restante 41% di altri animali marini come mammiferi, meduse, tartarughe, uccelli, ma anche di specie che finiscono sulle tavole di tutto il mondo, come crostacei e molluschi. Discorso più specifico è quello dei molluschi e dei prodotti che consumiamo per intero, dato che la parte del tessuto gastrointestinale dove si accumulano queste sostanze nocive non viene eliminata: basti pensare a cozze e vongole, che devono quindi essere pulite accuratamente. Ma non sono esenti dalla presenza di plastica anche il miele, il sale e i soft drink.
Non sono ancora chiari tutti gli effetti che queste sostanze possono provocare nel corpo umano, ma è chiaro che bisogna limitarne quanto più possibile l’esposizione e la conseguente contaminazione. Il rischio più grave è quello di veicolare continuamente le sostanze chimiche all’interno dell’organismo, minacciando così il benessere dell’individuo.
- FONTE
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/14/troppa-plastica-piatto-dal-pesce-al-miele-dalla-birra-ai-soft-drink-ecco-gli-alimenti-con-le-maggiori-concentrazioni-quali-evitare-e-come-ridurre-i-rischi-per-la-salute/6589404/