Plastica nel piatto: è successo dal tristellato L’Arpege di Parigi
Lo chef Alain Passard del ristorante tristellato L’Arpege ha commesso un errore clamoroso: un pezzo di pasta plastica in un piatto.
Nonostante Alain Passard, chef del ristorante parigino tristellato L’Arpege, ispezioni scrupolosamente tutti i piatti che stanno per uscire dalla sua cucina (almeno, così dicono le leggende metropolitane), uno dei clienti in sala si è ritrovato nel piatto un piccolo pezzo di plastica morbida. Una distrazione gravissima, questa, non solo perché L’Arpege è considerato uno dei ristoranti migliori al mondo, con il menu degustazione che costa ben 490 euro, ma anche perché il protagonista della sventura non è stato un cliente qualsiasi. Come nel peggior incubo di un qualsiasi chef stellato, il fiore di zucca contenente l’indesiderata sorpresa è stato servito proprio a un critico gastronomico.
Recatosi nel noto ristorante per scrivere una recensione da pubblicare sul giornale francese Le Figaro, Stéphane Durand-Souffland è rimasto profondamente deluso. L’inaspettato ritrovamento della plastica nel piatto non è stato però l’unico motivo che l’ha spinto a recensire l’insegna in modo negativo. A non convincerlo è stato infatti l’intero pasto. Secondo Durand-Souffland, alcuni dei costosissimi piatti inseriti nel menu degustazione diventati, tra l’altro, una vera e propria attrazione turistica erano addirittura banali. L’esperto ha lasciato il ristorante con una sensazione di profonda perplessità addosso, tanto da concludere così il suo giudizio “Tre stelle? Veramente?”. Insomma, la sbadataggine dello chef, la sua passività e assenza di energia hanno rattristito il critico e nemmeno il tentativo di recuperare con uno sconto di 68 euro e con il servizio del mix di agnello e piccione da 215 euro, uno degli abbinamenti per cui Passard è diventato famoso, è riuscito a convincere il suo palato. D’altronde, a quei livelli le aspettative sono altissime e errori del genere sono considerati imperdonabili.