Contro la sindrome da fuso orario ecco la dieta dell’ora solare
Se soffrite il cambio dell’ora, ormai imminente, vi consigliamo di adottare un’alimentazione adatta al vostro cronotipo.
Nonostante il clima caldo e soleggiato degli ultimi giorni ci inganni e ci faccia sentire ancora lontani dalla stagione invernale, non manca molto al ritorno dell’ora solare. È, infatti, tra la notte di sabato 29 e domenica 30 ottobre che gli italiani dovranno spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora così da guadagnarne una di sonno e rinunciarne, invece, a una di luce la sera. Protagonista di confronti e discussioni, ormai da anni, il cambio dell’ora può avere conseguenze indesiderate sul nostro organismo.
La sindrome del fuso orario (simile a quella del jet leg) si può manifestare quando alcune funzioni del corpo umano non riescono ad adattarsi tempestivamente alla variazione dell’ora, determinando così disagi psicofisici di varia natura. Stress, disturbi del sonno e della concentrazione ma anche riflessi più torpidi, svogliatezza, ansia, alterazioni dell’umore e delle abitudini alimentari sono alcuni dei disturbi a cui i soggetti più fragili o con altre patologie possono andare incontro. Sembra, però, che una delle soluzioni più valide per contrastare questi momenti di forte stress per il metabolismo sia un’alimentazione sana e corretta. Mauro Minelli, l’immunologo responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, ha sottolineato la necessità di identificare per prima cosa le caratteristiche personali, legate ai ritmi di sonno e veglia, di ciascuno di noi. Nello specifico, si parla di cronotipo mattiniero per fare riferimento a quel soggetto che è abituato, di suo, a svegliarsi presto la mattina senza soffrirne più di tanto. Mentre è un cronotipo ritardatario quel soggetto lento, tendenzialmente portato a rinviare impegni e decisioni, a cui piace far tardi la notte e che generalmente si sente un po’ frastornato al risveglio e per buona parte della mattinata. Come ha evidenziato Minelli, questa differenziazione, qui molto semplificata, ha permesso di fare valutazioni scientifiche determinanti e strettamente connesse al legame che c’è tra cronotipo e microbiota intestinale.
Inoltre, il medico ha affermato “In particolare, il confronto dei batteri intestinali nei mattinieri e nei ritardatari ha rivelato due principali gruppi batterici la cui abbondanza differisce tra i cronotipi. Nello studio, dopo aver confrontato la dieta dei diversi cronotipi, si è scoperto che i cibi ricchi di fibre (frutta, verdura) e l’acqua potabile sono importanti nelle diete di chi si sveglia presto, mentre lo zucchero semplice e le bevande zuccherate e ad alto contenuto proteico sono associate a chi va a dormire più tardi e si sveglia altrettanto tardi”. In questo modo, più avanti è stato possibile identificare vie metaboliche associate ai diversi cronotipi e suggerire modelli dietetici specifici che, agendo sulla comunità microbica intestinale, possono renderci più performanti. Una scoperta utile, questa, visto che il cambio dell’ora sembrerebbe essere intensamente sofferto da almeno un terzo della popolazione, rispetto ad un altro terzo che lo avvertirebbe molto meno e ad un ultimo terzo che al cambio, piccolo o grande che sia, sembrerebbe restare del tutto indifferente.