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Perché non dovreste buttare l’acqua del riso

di Marta Manzo • Pubblicato 30 Ottobre 2023 Aggiornato 30 Ottobre 2024 10:39

Proprio come l’acqua di cottura della pasta, anche quella di risciacquo e di cottura del riso non andrebbe mai buttata via. Riciclatela, infatti, per cucinare, assorbire i cattivi odori, ammollare i legumi, realizzare lievitati o sgrassare le pentole. Siamo sicuri che quando vi renderete conto di quanto sia utile nell’economia domestica, non la getterete più.

Se oramai siete entrati nell’ordine di idee di non gettare via l’acqua della pasta, allora perché continuare a buttare via quella del riso? Tanto quella di risciacquo quanto quella di cottura, in cucina, l’acqua del riso è infatti perfettamente riutilizzabile. Vediamo meglio quali sono i suoi utilizzi per riciclarla.

Perché bisogna lavare il riso

acqua di riso bianco

Lavare il riso è una regola che vale solo per alcune ricette, non per tutte. Nel risotto, per esempio, non serve. Ma perché in altri casi invece è necessario farlo? Una volta, quando il riso si comprava sfuso, serviva principalmente a rimuovere polvere ed eventuali detriti. Oggi, (anche) come allora, serve invece per lo più per eliminare parte dell’amido di cui il riso è particolarmente ricco.

Insomma, lavare il riso aiuta a ottenere chicchi ben separati tra loro e un risultato più morbido e leggero una volta cotto. Quindi risciacquate sì ma, se non volete disperdere troppi nutrienti nell’acqua, non troppo.

Come riutilizzare l’acqua di cottura del riso

acqua di riso bianco

Ecco spiegato, quindi, perché non bisognerebbe buttar via l’acqua del riso. A scanso di equivoci, qui stiamo parlando di quella di cottura che, ricca com’è di amido e nutrienti, è perfetta per essere riutilizzata in altre ricette. Come addensante, per esempio, nei piatti a base di carne: per aggiungere consistenza a stufati e spezzatini ma anche in un brodo, per un risultato setoso e in parte nutriente. 

Poi, l’acqua di cottura del riso è molto utile anche per assorbire odori e sapori forti di pesce. Se ne avete a disposizione, perciò, potete utilizzarla per dissalare alici, sarde, sgombri e addirittura il baccalà: vi basterà circa una mezz’ora e se non otterrete la delicatezza data da un ammollo nel latte, ci andrete certamente vicino. 

Esattamente come l’acqua della pasta, anche quella di cottura del riso (non salata) può essere riciclata anche per ammollare i legumi. Una volta fredda, metteteci dentro ceci, lenticchie o fagioli per tutto il tempo necessario alla loro reidratazione. Una volta utilizzata per l’ammollo però gettatela.

Infine, una piccola quantità di acqua di cottura del riso si può usare per realizzare anche impasti di pane, pizza e torte salate. Bisogna prima valutare, chiaramente, quanto sale contiene e quanto ne serva per la preparazione. Per il resto, si può poi aggiungere tranquillamente come parte liquida dell’impasto. Gli lievitati che si ottengono di solito risultano elastici e molto maneggiabili.

Come riutilizzare l’acqua di risciacquo del riso

acqua di riso bianco

Finora abbiamo parlato soltanto dell’acqua di cottura, ma anche quella di risciacquo del riso si può riciclare, almeno un po’. Quella del primo o del secondo lavaggio, infatti, pur non essendo utilizzabile per cucinare è perfetta per pulire i piatti prima di procedere al lavaggio. Grazie all’amido che contiene, sgrassa molto bene stoviglie, pentole e padelle. Che, ovviamente, andranno poi risciacquate. 

Quali sono i benefici dell’acqua di risciacquo del riso per la pelle?

L’acqua di risciacquo del riso è da secoli utilizzata in molte culture asiatiche come trattamento di bellezza naturale, in particolare per la pelle del viso. Ricca di antiossidanti, vitamine e minerali, aiuta a calmare le irritazioni, illuminare l’incarnato e migliorare l’elasticità della pelle. Contiene inositolo, un composto che stimola la crescita delle cellule e rallenta l’invecchiamento cutaneo. È sufficiente applicare questa acqua sulla pelle con un batuffolo di cotone, lasciarla asciugare e risciacquarla dopo circa 15-20 minuti. Questo trattamento può essere fatto regolarmente per ottenere un effetto illuminante e tonificante.

L’acqua di risciacquo del riso può essere usata sui capelli?

Sì, l’acqua di risciacquo del riso è famosa anche per i benefici che apporta ai capelli. Le donne della regione di Huangluo, in Cina, ad esempio, utilizzano da secoli quest’acqua per mantenere i capelli lucenti e forti. L’amido e le vitamine dell’acqua di riso nutrono e rinforzano i capelli, aiutano a ridurre la caduta e migliorano la lucentezza. Per utilizzarla, basta massaggiarla sul cuoio capelluto e lasciarla agire per 10-20 minuti prima di risciacquare. È consigliato l’uso regolare, ma senza esagerare, per evitare che i capelli diventino troppo rigidi o secchi.

È sicuro bere l’acqua di cottura del riso?

Sì, l’acqua di cottura del riso è sicura da bere, a patto che sia stata preparata senza sale o altri additivi. Questa bevanda è tradizionalmente usata come rimedio per favorire la digestione, in quanto aiuta a calmare l’intestino grazie al suo contenuto di amidi e minerali. È anche nota per fornire energia, aiutare a mantenere l’idratazione e sostenere il benessere generale. In alcune culture, è consigliata per alleviare il mal di stomaco o come integratore in caso di diarrea.

Posso usare l’acqua di riso per le piante?

Assolutamente sì, l’acqua di cottura del riso, una volta raffreddata, è un ottimo fertilizzante naturale per le piante. Grazie all’amido e ai minerali che contiene, fornisce nutrienti essenziali al terreno e supporta la crescita delle piante. È particolarmente utile per piante d’appartamento e ortaggi, poiché ne stimola la vitalità e il colore. Si consiglia di usarla una volta alla settimana per evitare accumuli di amido che potrebbero attirare muffe.

Si può conservare l’acqua di riso e per quanto tempo?

L’acqua di riso può essere conservata in frigorifero per un massimo di cinque giorni. Per la conservazione, trasferitela in un contenitore ermetico e assicuratevi di agitarla bene prima di ogni utilizzo. Se preferite una versione fermentata, lasciatela a temperatura ambiente per circa 24-48 ore prima di spostarla in frigo. L’acqua fermentata è più ricca di antiossidanti e ha un pH più basso, che può risultare ancora più benefico per pelle e capelli, migliorando la loro elasticità e morbidezza.