Roma: tutte le nuove aperture di Ottobre 2022
Roma non smette mai di sorprendere: ecco una lista delle nuove aperture che dovreste assolutamente provare. Ce n’è per tutti i gusti.
Cocktail bar, pizzerie, enoteche e ristoranti aprono, ogni giorno di più, nella Capitale e offrono proposte tanto tradizionali quanto contemporanee, sempre all’insegna della qualità. Ecco le aperture più interessanti degli ultimi mesi.
Lana
Il rooftop di GUS, acronimo di Gasometer Urban Suites, è la nuova destinazione panoramica per i romani che amano la mixology. Qui, lungo Via del Porto Fluviale, in cima a quello che un tempo era un lavatoio lanario, c’è Lana: il nuovo cocktail bar di proprietà della famiglia Sonnino che, cinque generazioni fa, costruì l’intero edificio. In uno spazio en plein air, sovrastato da pergotende richiudibili, a dominare sono l’imponente bancone di sei metri e la bottigliera in ferro, custode di una ricercata e ampia scelta di spiriti pregiati. Cuore pulsante dell’offerta è proprio l’aperitivo: i drink elaborati dal giovane bar manager Nicolò Certelli vanno dai grandi classici alle creazioni uniche. A completare la proposta, ci sono anche i mocktail, freschi e dissetanti, e alcuni piatti di stagione dal sapore mediterraneo.
Svario
Miscelazioni, impasti e tradizione sono la linfa vitale di Svario, la recente apertura in zona Montesacro nata dall’unione delle menti di quattro giovani imprenditori: Dario Gioco, Alessio Valloni, Irene Onofri e Gabriele Tomassetti. Pronti a raccontare al cliente la vera pizza romana, lavorata a matterello, hanno deciso di abbinare questa prelibatezza ai drink, in un gioco di sapori e circolarità che scardina gli schemi tradizionali. Un grande tavolo sociale all’ingresso, 60 sedute interne e circa 30 esterne, un importante bancone, una sala dallo stile minimalista e le colorate scritte a neon sono gli elementi attorno a cui ruota l’ambiente. Da Svario, oltre alla cena è imperdibile l’aperitivo con i maritozzi salati, i fritti, l’Apecubotto, ossia cubi di genovese serviti con tartare di manzo o salmone, stracciatella e mortadella con pistacchi e poi lei, la Conchetta, ossia un tacos di pizza romana farcita nei modi più disparati. Il tutto da abbinare a cocktail creati su misura da Damiano Balzerani, head bartender del locale.
Ritmo funky wine&soul food
Nel cuore di Monteverde c’è una nuova enoteca naturale: il posto ideale per un aperitivo o una cena fuori dai classici circuiti enogastronomici capitolini. In linea con l’insegna, Ritmo seleziona e fa conoscere ai suoi clienti vini naturali, italiani e dal mondo, che non essendo realizzati con metodi industriali seguono esclusivamente il ritmo della natura. L’ambiente, familiare e retrò, ha evidenti richiami alle vinerie francesi. Da non dimenticare la musica: al centro della sala principale c’è una postazione con giradischi incastonata in un bancone di marmo dove è possibile selezionare vinili collezionati dalla proprietà. Il tutto è condito dai frequenti eventi organizzati per promuovere e dar voce ai produttori italiani sia di vino naturale che di materie prime poco conosciute.
Meh! Esclamazioni gastronomiche pugliesi
Aperto nell’estate 2022, Meh! Esclamazioni gastronomiche pugliesi si presenta come una piccola bottega di specialità alimentari con proposte di street food firmate da Pietro Zito, patron del pluripremiato ristorante Antichi Sapori di Andria. Come preannuncia l’insegna, l’espressione Meh! unisce tutti i dialetti pugliesi e il suo significato cambia a seconda della situazione. In Via dei Chiavari troverete creazioni semplici, realizzate con prodotti provenienti in gran parte da fornitori artigianali della Puglia. In prima linea, i panini di terra e di mare, focacce e friselle da ordinare anche in delivery.
Nanà
La tradizione campana riecheggia a ridosso della Fontana di Trevi grazie all’apertura di Nanà, il ristorante contemporaneo che racconta la cucina casalinga di Amalfi, Positano e Capri in un solo boccone. Nata nel 2004 per mano della famiglia Lombardi, Nanà negli ultimi mesi ha assunto una nuova veste grazie a un restyling e a un rebranding in collaborazione con un altro gruppo già proprietario di Pastificio San Lorenzo. La cucina, affidata a Paolo Gargiulo e Diego Spiniello, originari di Castellammare di Stabia, è rappresentata da un’ottima parmigiana di melanzane, gli spaghetti alla Nerano e, ancora, gli scialatielli ai frutti di mare. La carta dei vini invece è firmata da Giacomo Gironi, figura chiave coinvolta dal gruppo per guidare questa fase di rilancio a 360°, e punta a piccole aziende campane ma anche francesi.
Alto Cocktail Bar
Sulla vetta del The First Musica, terzo boutique hotel del gruppo Pavilions, si trova Alto Cocktail Bar che, grazie a un elegante affaccio sul centro di Roma, offre il binomio mixology e cucina di estrema qualità. Da questa estate, al 6° piano è possibile gustare cocktail audaci, omaggio alla musica e alla mediterraneità, mentre il 7 ° è dedicato a una miscelazione più classica abbinata a un clima festaiolo che include anche una zona privata. Interessante la formula aperitivo, in cui in accompagnamento a un drink vengono servite portate fredde e calde come ostriche, tartare e carpacci, mini burger, club sandwich e l’immancabile pane, burro e alici del Cantabrico. A scaldare il rooftop, ci sono anche le pizze di Jacopo Mercuro, di 180 grammi, dalla fritta alla romana fino ad arrivare alla romana special con gamberi rossi, tartufo, mozzarella di Bufala DOP e burrata.
Oliva Ristorante
Sempre all’interno del The First Musica, c’è Oliva, il ristorante situato al quinto piano della struttura protetto da vetrate aeree che lo trasformano in un giardino d’inverno. A guidare la cucina c’è Fabio Pecelli, giovane chef romano che ha sviluppato un menu d’ispirazione classica ma riletto in chiave contemporanea. Piatti democratici, comprensibili, dalla semplicità complessa sono alla base della sua proposta gastronomica. Qualche esempio? Vitello tonnato, Fiore di zucca in pastella con alici del Cantabrico, Croccante di coda alla vaccinara e ancora Linguine al pesto fatto in casa e Spaghetto all’oliva, una puttanesca realizzata con una centrifuga di olive, pomodoro, capperi e origano. Non mancano la Costoletta di vitello alla milanese e il Filetto al pepe verde. Grande protagonista la brace, per portare in tavola proposte come la Fiorentina di Scottona e la Coscia di faraona alla cacciatora. Tutto questo in uno spazio informale, elegante ed accogliente fornito di una piccola terrazza coperta.
Crunch Roma
Crunch, la pizzeria romana in zona Talenti degli imprenditori Federico Del Moro, Alessandro Leone, Federico Coniglio e la holding alberghiera HS GROUP. Un nuovo format che ha visto trasformare la pizza napoletana by Dazio in una pizza romana doc, stesa a mano, che fa crunch. In un ambiente dal design a tratti fumettistico tra nero, giallo, turchese e fulmini a led si assaggiano fritti fuori dal comune e ovviamente pizze più e meno classiche. Tra le più audaci ricordiamo la Apple pig con pancia di maiale iberico arrotolata, mela flambata, sedano rapa in crema e rosmarino fritto e la Tomato y patanegra, una focaccia bianca con granita di cuore di bue, patanegra de bellota, acetosella, pomodorini gialli confit.
Mensana Masseria Urbana
Ancora Puglia a Roma con l’apertura a Pietralata di Mensana Masseria Urbana, una contemporanea masseria pugliese con mura bianche e una fitta vegetazione in cui assaporare l’autentica cucina regionale del tacco d’Italia. C’è la fresella con pomodoro datterino rosso, capperi, olive e alici, la focaccia, il purpu vugghiutu cotto al vapore con olive, patate e pomodori secchi, il capocollo di Martina Franca e, ancora, le orecchiette alle cime di rapa e il pasticciotto.
50 Kalò
A luglio Ciro Salvo è finalmente arrivato a Roma con 50 Kalò. La pizzeria, a due passi da Stazione Termini, si sviluppa su due piani con tanto di spazio esterno e due forni a legna. La pizza è autentica, napoletana, a firma Ciro Salvo. In carta si ritrovano proposte classiche quali Margherita, Marinara e Cosacca e quelle d’autore come la Pizza e Patate o la Nerano. Imperdibile la sua frittatina.
Naos
Naos è il nuovo ristorante greco contemporaneo aperto poche settimane fa a Ponte Milvio. Catturano il design del locale, pensato da Simone Menassè Interiors, tanto quanto la musica e l’arte. Il menu si suddivide in tre sezioni: antipasti, core piato, ossia portata principale, e dolci. Dalle olive greche al babaganoush e alla salsa tzatziki passando per saganaki, ossia il formaggio alla piastra con il limone, e per le polpette di melanzane, feta e menta, si arriva a piatti più complessi e corposi come la ricciola avvolta in foglie di vite o gli spiedini di manzo o pollo. Ad accompagnare cocktail e una piccola carta dei vini, con alcune etichette greche.
Mae Café Vin et Cuisine
In Prati, a giugno, ha inaugurato Mae Café Vin et Cuisine, una piccola insegna aperta dalla mattina alla tarda sera dove fermarsi per un tè o un caffè specialty, magari accanto a un dolce appena sfornato, o per pranzo, aperitivo e cena. La proposta di cucina, che varia a seconda del momento della giornata, è semplice e di stagione. Nel menu della cena c’è la Trippa di mare alla romana o l’Anguria arrostita con crema di caprino al pepe, San Marzano bruciato e riduzione di salsa di soia, poi ancora i Tortelli ripieni di guancia brasata ed i Bottoni ripieni di baccalà mantecato. Più semplice il menu del pranzo così come la carta dei vini, piccola ma ricercata con etichette biologiche e naturali.
Officine del pesce
Appena fuori Roma, a Guidonia, ha inaugurato Officine del pesce. In un casale romano immerso nel verde si sperimenta una cucina mediterranea che ha come protagonista il mare. Ostriche, crudi ma anche soutè di cozze con crostini e agrumi fanno da protagonisti tra gli antipasti. Immancabili gli spaghetti alle vongole ed il pesce alla griglia. Per quanto riguarda la parte vegetale, verdure ed erbe arrivano dal piccolo orto all’interno del casale.
Elvis Wine Bar
In zona Trieste, da questa primavera, Valentina Vitale ha aperto Elvis Wine Bar, una piccola enoteca dove passare aperitivi spensierati a ritmo di buon vino, cibo e jazz. Accanto a un calice selezionato o ad un cocktail classico, si possono ordinare taglieri d’orto, cortile, mare e terra. Non mancano gli eventi e le degustazioni con il produttore, da scoprire sulle pagine social del locale e a cui prenotarsi in fretta se non si vuole rischiare di non trovare posto.
Bar Bozza
A pochi passi dalla Basilica di San Paolo, Fabio Macrì e Mauro Lenci hanno trasformato una vecchia copisteria in un’enoteca giovane e conviviale dove bere vino di qualità, tutto a fermentazione spontanea, da affiancare ad assaggi di cucina di stagione. Il suo nome? Bar Bozza. Gli infissi rossi vi colpiranno sin da subito tanto quanto porte e pavimento in ricordo del passato del luogo.
Albos Club
Lo storico stabilimento balneare con cucina, Albos Club di Fregene, cambia gestione e si rifà il look rinnovando gli spazi, la proposta enogastronomica e gli orari di apertura grazie alla visione illuminata di Fabrizio Lancia e dei suoi soci. Il nuovo menu, curato da Andrea Dolciotti, conosciuto nella Capitale per la sua cucina contemporanea ma sempre golosa e dritta al punto, è incentrato sull’utilizzo della materia prima di qualità, sull’elaborazione del pescato locale del giorno e sul rispetto degli ingredienti. Da non perdere, i cocktail ideati da Matteo Moiani, giovane talento della mixology romana, dove la nota alcolica è appena percepibile.
Muorz
Muorz è la nuova dark kitchen alla napoletana che punta tutto sui burger in zona quartiere Africano, e delivery. Muorz, in napoletano morso, offre burger di qualità composti da un bun artigianale, anche in versione gluten free, ed un patty di manzo italiano a cui vanno aggiunti diversi elementi. C’è lo Scapece di Amalfi con hamburger, zucchine alla scapece, fior di latte di Agerola fresco, salse Muorz alla menta e il Salsicc’N’Friariell con salsiccia campana di maialino nero casertano, fior di latte affumicato di Agerola e friarielli. Non mancano versioni più semplici come Cheese burger e Bacon cheese burger e poi la versione veg, il Beyond Burger, 100% vegetale. Per i bambini c’è lo speciale menu Criatur’ mentre per i più grandi, ad accompagnare panini e fritti, c’è la selezione di birre partenopee.
Mabrù Bistrot
A piazza Fiume, da maggio, c’è Mabrù, un piccolo bistrot che offre cucina italiana contemporanea. Il locale, gestito da una coppia di giovani professionisti della ristorazione, offre una dinamica formula aperitivo con cocktail da abbinare a tapas originali, anche di pesce. Il menu della cena è più complesso e varia continuamente. È possibile trovare tartare e carpacci di pesce del giorno, orecchiette alle vongole, baccalà e cime di rapa o ancora filetto di manzo, cicoria, finferli e salsa affumicata. Studiata la carta dei vini con proposte dall’Italia e non solo.
Bolle
Una cicchetteria di quartiere a Piazzale degli Eroi. Questa è Bolle, uno spazio dove gli affezionati della zona possono riunirsi tra cicchetti e bollicine: un esperimento a conduzione familiare che punta ad una circolarità gastronomica di qualità. Flaminia, Lorenzo e Guglielmo Cavallo, tre giovanissimi fratelli, hanno puntato tutto su un piccolo locale dal design artigianale e dalle luci calde aperto dalla mattina alla tarda sera. Si parte dalla colazione, con prodotti da forno di produzione propria, cornetti caldi che arrivano direttamente da una pasticceria locale e creazioni salate espresse. Dopo la colazione, si arriva alla cicchetteria vera e propria fatta di tartare, carpacci, bottoncini con ventresca di tonno, chupa chupa di pollo in salsa teriyaki, bruschette con stracciatella e alici del Cantabrico ma anche fettuccelle di kamut al ragù di cinta senese. Tre formule tra cui scegliere in 5, 10 o 15 cicchetti spaziando dagli antipasti ai secondi fino ai dolci da provare a pranzo, aperitivo e cena. Da non sottovalutare, i cocktail elaborati da Pino Mondello, noto bar manager che, per l’occasione, ha fatto un lavoro sulle diverse tipologie di Spritz e sulle particolarità dei Gin. Birre artigianali dell’Eremo e una piccola selezione di vini completano l’offerta.
Brucio
Brucio – Fuoco e Farina è la nuova pizzeria contemporanea di Piazza delle Coppelle, nel pieno centro di Roma. Aperta il 12 maggio scorso, all’interno di un palazzo storico dagli alti soffitti e con pietra a vista, il locale è frutto del lavoro di forno e cucina. Pizza contemporanea di ispirazione casertana e fritti originali, preparati ad arte, sono infatti al centro dell’offerta. Si parte dalla frittatina aglio e ojo e dal pollo e peperoni, rigorosamente in versione fritto, per arrivare alla pizza fritta e agli spicchi cotti al padellino. Le pizze sono invece divise nelle classiche categorie Bianche, Rosse e Dalla Piazza, in quest’ultimo caso con combinazioni di sapori più coraggiose come la Patate e Cozze, la Club Sandwich o la più semplice Margherita Brucio. Anche i dolci sono di produzione propria. Vini, bollicine e birre artigianali arricchiscono la carta.
Sgarbato
C’è un nuovo ruspante stand up pub pronto a riempire la piazzetta di Garbatella, dalle 17:00 fino a tarda notte. Il suo nome è Sgarbato. In uno spazio di appena 30 mq, Daniele Spurio riattiva e condisce i lievitati della Fornarina, il vicino forno di famiglia, con materie prime di qualità. Si stuzzicano la scrocchia della Fornarina e le patate a spicchi con buccia appena speziate. Si affonda il pane nei condimenti più disparati, dall’olio al burro salato passando per burro e alici, sugo arrabbiato, lardo spalmabile e quello che c’è in cucina. Si addentano pizze baresane, bianche con mortazza e ancora bruschettoni. Imperdibile l’Hot Dogo con hot dog di cinta senese Dop servito con ketchup e maionese fatti in casa. E da bere? Birra artigianale, vini da piccoli produttori che lavorano in naturale, sidri di mela e ancora succhi di frutta dall’azienda altoatesina Khol. Imperdibili sono i cocktail in lattina, in 5 versioni differenti, dallo Spritz al Gin Tonic passando per Vodka Collins e Mexican Mule.
Ruma
Ruma, bottega e cucina agricola, porta la campagna in Via di Parione, a pochi passi da Piazza Navona. Nuovissima, l’insegna è frutto delle menti di Matidia e Guido Pallini, fratello e sorella con alle spalle una storica azienda di famiglia legata alla terra da secoli e rilanciata negli ultimi anni da entrambi, mantenendo il focus sempre sul benessere animale. E dall’azienda alla bottega il passo è stato breve. Legno per i tavoli e acciaio per il bancone dei formaggi sono gli elementi cardine del locale, piccolo ma ben organizzato. Qui si possono degustare i formaggi classici della Bufala come mozzarella, ricotta, burrata e quelli più stagionati quali fiore di Capalbio, robiola speziata, francescano. Da non perdere il gelato di Bufala e la carne di bufale allevate in stato semibrado e una piccola offerta di Maremmane, allevate totalmente allo stato brado. La scelta della proposta gastronomica è pensata per gli assaggi e la condivisione, a partire dalla colazione con ricotta abbinata a miele o marmellata e pane caldo ma anche yogurt di Bufala con frutta fresca o secca o, ancora, crostini con formaggi, verdure e prosciutto toscano. Per il pranzo e la cena taglieri di salumi e formaggi, polpettone alle erbe con salsa al mirto, gnudi con bieta rossa e salsa di barbabietola, roast beef di Bufala, ortaggi e verdure che completano l’offerta. Non mancano inoltre i dolci ed una piccola selezione di vini naturali.
Carnosa
Da The Meat Market Prati a Carnosa. Cambia il nome dell’insegna romana famosa ai più per la carne ma non cambiano la gestione e la proposta. La padrona di casa, Anita Nuzzi, ora pone l’attenzione sul business lunch, veloce e ricercato, e l’aperitivo, a un costo di 15€ a persona con mini burger e antipasti in versione finger food. Sulla carne si introducono nuovi tagli dalla Spagna e dal Portogallo, Sakura Yoza e Hanami del Gruppo Galli, Scottona Simmental, Marchigiana e Frisona piemontese e una selezione di carni frollate dai 30 ai 60 giorni. Largo spazio anche alle proposte vegetariane con hummus mediterraneo, brioche salata con melanzane marinate, pomodorini e mozzarella e Beyond Burger. Curata anche la carta dei vini.
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