Master in cultura del vino italiano a Pollenzo
L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, vicino Bra, ha ideato un Master in cultura del vino italiano, a partire da gennaio 2015.
Dal 2004, l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (a Bra, in provincia di Cuneo) si propone di formare una nuova figura professionale: il gastronomo. Egli indaga il mondo agroalimentare attraverso l’approfondimento delle fasi di produzione e industrializzazione del cibo, distribuzione e diffusione dei prodotti, l'università di pollenzo ha previsto per il 2015 un nuovo master in cultura del vino italiano comunicazione e promozione delle proposte di qualità. L’apporto di Slow Food, tra i soci fondatori dell’Ateneo, si concentra sui temi di biodiversità e rispetto degli ecosistemi; l’obiettivo principale rimane quello di restituire dignità al cibo e ai suoi produttori, conferendo risalto agli imprescindibili valori culturali e umani che dietro ogni prodotto si celano. In consonanza con i corsi di Food Culture e Cucina popolare italiana, dal 2015 l’Università attiverà una nuova possibilità formativa: il Master in cultura del vino italiano. Il percorso avrà inizio il 14 gennaio 2015 per la durata di un anno e si pone lo scopo di forgiare wine teller, esperti che sappiano comunicare e raccontare la stratificata tradizione enologica e vitivinicola italiana, riuscendo altresì a proporre mutamenti e incoraggiare innovazioni.
Il corso si avvale della partecipazione di professionisti che hanno rivoluzionato il mondo dell’enologia. Per quel che riguarda gestione dei suoli e geografia dei territori, farà da riferimento la coppia formata da Claude Bourguignon, agronomo, e Lydia Gabucci, biologa, fondatori del Laboratorio indipendente Lams e promotori di metodi innovativi per l’analisi chimica, fisica e biologica dei territori; botanica ed entomologia saranno trattate tra gli altri da Marco Simonit, ideatore del metodo Simonit&Sirch, sistema di potatura adottato da oltre 130 aziende in Europa. Autrice di una ampelografia illustrata e docente riconosciuta come la massima esperta in materia, Anna Schneider si occuperà della varietà dei vitigni. Fondamentale sarà poi conoscere gli aspetti più concreti della vinificazione: sono previste gite in importanti cantine piemontesi, visite didattiche in diverse regioni italiane, incontri con produttori quali Anselmo Selosse, Alessio Planeta, Guido Fantino, Pierluigi Zamò, Giuseppe Mazzacollin, Enzo Ercolino e ristoratori come Giovanna Rivetti, che nell’azienda vinicola di famiglia propone piatti della tradizione ereditati direttamente dall’esperienza della mamma Lidia.
La degustazione sarà resa possibile dalla partecipazione della Banca del Vino, con oltre 60 ore dedicate all’analisi sensoriale, alle tecniche di degustazione e alle esperienze di sommellerie. Per arricchire la qualità dell’offerta, ospiti come lo storico dell’arte Philippe Daverio sapranno restituire le suggestioni filosofiche, storiche e antropologiche che ruotano attorno al mondo del vino, oltre ai rudimenti di storia letteraria e culturale italiana. Al termine del corso, il 18 dicembre 2015, i partecipanti riceveranno un attestato e avranno la possibilità di mettere a frutto le lunghe ore di lezione con un tirocinio in azienda della durata di due mesi.
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