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Oggi si cucinano le Olivette di Sant’Agata: ecco come farle

di Salvatore Spatafora 5 Febbraio 2021 12:14

Le olivette di Sant’Agata si preparano in occasione della festa della Santa, il 5 febbraio: ecco come farle secondo la ricetta di Giovanna Musumeci.

Insieme alla Settimana Santa di Siviglia e alla festa del Corpus Domini di Guzco in Perù, le celebrazioni in onore di Sant’Agata sono annoverate tra le 3 più importanti feste del mondo cristiano. un piatto tipico siciliano per il 5 febbraio Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, l’emozionante processione tra le vie del centro storico di Catania – che solitamente si svolge la sera del 4 febbraio – non potrà svolgersi come da tradizione, con grande dispiacere dei tantissimi devoti e turisti che ogni anno accorrono “in pellegrinaggio” per omaggiare la patrona della città etnea. Per consolarci, però, possiamo preparare in casa uno dei dolci dedicati proprio alla martire cristiana, ovvero le Olivette di Sant’Agata(in siciliano alivetti o aliveddi ri Sant’Àjita): si tratta di una morbida pallina a forma di oliva, realizzata con pasta di mandorle, aromatizzata con liquore e ricoperta di zucchero, che i catanesi sono soliti consumare nei giorni invernali che precedono la festa. 

 La leggenda 

Sono tante le leggende che ruotano intorno all’origine delle olivette, così come delle minne di Sant’Agata (le famose cassatine), l’altro dolce tipico della festa. Secondo la leggenda, nel III secolo d.C. il potente proconsole romano Quinziano si invaghì della giovane Agata e la condannò all’atroce tortura del taglio dei seni per non aver voluto rinnegare la fede cristiana. Nel tragitto che l’avrebbe condotta in giudizio, si fermò per allacciarsi un sandalo e non appena il piede toccò terra in quel punto iniziò a crescere un albero carico di olive. Dopo il martirio, in suo ricordo, i catanesi iniziarono a raccogliere le olive prodotte da quell’albero per conservarle o donarle come frutti miracolosi. Questo racconto fu poi lo spunto per le monache per realizzare le deliziose olivette, tra le specialità della pasticceria conventuale siciliana.   

 La ricetta di Giovanna Musumeci

Di seguito la ricetta della cake designer e maestra gelataia catanese Giovanna Musumeci (Pasticceria Santo Musumeci) per preparare in casa le fantasiose e colorate olivette di Sant’Agata. Ingredienti per 30 olivette: 200 g mandorle spellate; 200 g zucchero semolato; 50 g acqua; 1 cucchiaio di rum o liquore strega; colorante alimentare verde. Procedimento: mettere le mandorle in un frullatore per ottenere una farina finissima. Preparare uno sciroppo versando lo zucchero in un pentolino con l’acqua. Portare a ebollizione a fiamma bassa evitando che si imbrunisca. potete lasciarle verdi oppure renderle nere con 30 g di cacao in polvere Lo sciroppo deve rimanere chiaro e trasparente. Appena lo zucchero fila, spegnere il fornello e versare la farina di mandorla, mescolando vigorosamente. Aggiungere il colorante, continuando a mescolare finché il verde non si diffonde in modo uniforme. Aggiungere il rum, mescolare il composto e lasciar raffreddare.  Formare 30 palline con le mani lavorandole fino ad ottenere una forma ovale un po’ allungata. Rotolare le palline nello zucchero semolato e lasciar riposare. A questo punto, per rendere più verosimile l’olivetta si potrebbe inserire in alto un piccolo rametto di foglie d’ulivo e comporle in un piatto. In alternativa al colorante alimentare si può utilizzare polvere di pistacchio o realizzare la variante delle olive nere, aggiungendo alle dosi sopraindicate 30 g di cacao in polvere.

Abbinamento vino consigliato

Per accompagnare le olivette di Sant’Agata, il consiglio è quello di abbinarle a un vino dolce come l’originale vendemmia tardiva di Tenute Orestiadi, marchio della cooperativa di viticoltori Cantine Hermes che insieme alla Fondazione Orestiadi promuove in Sicilia il connubio tra arte e vino. Pacènzia nasce da una selezione dei migliori grappoli di Zibibbo lasciati appassire in vigna e vendemmiati nella prima decade di ottobre. Il risultato finale è un vino dagli eleganti sentori di agrumi canditi, dal sapore mielato e avvolgente, con spiccate note di frutti maturi. Prezzo al pubblico: 12/14 euro.