Perché gli americani vanno matti per Olive Garden, un finto ristorante italiano?
Con quasi mille sedi sparse per gli USA, Olive Garden per molti americani è l’epitome della cucina italiana, ma è davvero così? Non siamo d’accordo.
Con 850 ristoranti in tutto il mondo – ora aperti per l’asporto – la catena statunitense Olive Garden porta, dal 1982, la cucina italo-americana a diverse latitudini. Da poche settimane perfino alle Hawaii. Filiale della Darden Restaurants Inc, con sede nella contea di Orange, vicino Orlando, l’Italian kitchen di Olive Garden sembra soddisfare pienamente grazie alla sua tradizionalità. Certo, a patto di non essere italiani. Basta infatti un rapido sguardo al menu per capire, già a partire dalle prime portate, che di tricolore è rimasto poco o niente.
Alfredo e pollo vanno forte
Magari le intenzioni sono buone, ma i risultati non sembrano altrettanto promettenti: primo piatto della lista è il chicken Alfredo (1620kcal), con burro, panna, parmigiano e condito con pollo alla griglia, secondo in ordine di arrivo la chicken parmigiana (1060kcal), con due petti di pollo leggermente fritti “soffocati dalla salsa marinara“, da formaggio fuso e serviti con spaghetti. Scorrendo con un po’ più di attenzione salta all’occhio che, quasi a garanzia della bontà del prodotto, un buon numero di piatti porta il nome di Alfredo, le cui fettuccine sono uno dei primi piatti più conosciuti negli Stati Uniti. Peccato, però, che la crema doppio formaggio sia caricata di qualunque sapore, dal pollo alla bistecca, ai gamberi con le capesante.
Piatti misteriosi
E poi ci sono loro, due pezzi veramente forti: la carbonara di pollo e gamberetti – ordinabile anche in formato famiglia – con gli spaghetti saltati in una “salsa cremosa con pancetta e peperoni rossi arrostiti” (sic!) accompagnati dall’immancabile pollo saltato e dai gamberi. Quindi gli scampi pollo, in cui l’ormai onnipresente volatile è servito stavolta con peperoni e cipolle rosse in salsa cremosa di scampi su un letto di capelli d’angelo.
Italian food made in USA
Qualche altro piatto qui e là forse un po’ si salva, occhieggiando ancora alle nostre preparazioni ufficiali – promemoria, la pasta non è mai stata un contorno – ma di certo non si tratta del luogo in cui ritrovare la cucina di nonna. Piuttosto, come ha brillantemente sintetizzato in una recensione uno dei clienti di un locale, il tipico Italian food made in Usa.