Oggi la proprietaria è la signora Iris, 92 anni e pronipote di Fortunata. Che ha selezionato, nel tempo, uno staff tutto romano nei vari locali, dividendosi tra le quattro sedi di Roma, le quasi tre di Milano, quella di Bologna e perfino l’apertura di Miami.
Come fin dall’inizio, ancora oggi nelle cucine di Osteria da Fortunata si utilizzano soltanto ingredienti biologici e selezionati, che vengono consegnati ogni giorno, e le ricette, tramandate di generazione in generazione, vengono condite con l’olio evo biologico del frantoio umbro di famiglia. Per la pasta fresca, tirata a mano, si usano farine biologiche 100% italiane, con macinazione a pietra.
Lo strano caso di Osteria da Fortunata, gioia di turisti e vip
Sul profilo ufficiale di Facebook, tra i post, spuntano foto che ritraggono vip in visita nelle varie sedi. Noi non ci abbiamo ancora mangiato, ma affidandoci alle recensioni di chi su TripAdvisor ha scritto dopo esserci stato, stravincono i primi e soprattutto la carbonara, spesso definita come la migliore di Roma. Molto bene, anche l’amatriciana, così come ben presente il servizio di sala, premuroso, simpatico e cordiale.
Le recensioni più numerose (oltre 13mila) riguardano la sede storica di via del Pellegrino. E le segnalazioni sono più o meno le stesse: carbonara cremosissima, camerieri impagabili, tiramisù “come una volta”. Porzioni più che abbondanti, come richiesto alla cucina romana della capitale. Poche, pochissime le voci fuori dal coro, il che garantisce all’osteria un punteggio che oscilla in media tra 4.5 e 5.
Ciò che colpisce tutti, ma proprio tutti, e ciò che fa mettere in fila con buona pazienza, rimane sempre la pasta stesa a mano in vetrina. Sì, perché da Osteria da Fortunata non è possibile prenotare, ma il lungo tempo d’attesa anche di ore scorre lo stesso, scandito dall’ipnotico movimento delle mani di Antonia e Rita che intanto stendono, stirano, arrotolano continuamente pasta fresca.
Il merchandising
Da qualche tempo, ancora in parte in allestimento, esiste perfino la possibilità di replicare, a casa, quell’ambiente rustico e familiare che Osteria da Fortunata sembra garantire.
Un discreto merchandising fatto di tazze, svuota tasche, piatti piani, fondi e ciotole, ma anche oliere e acetiere, bicchieri e orologi da parete in ceramica dipinti a mano con il nome del locale, dal sapore autentico, è infatti acquistabile direttamente sullo shop online.
Perché, allora, Osteria da Fortunata non si trova nelle guide? La fama c’è, sui social spopola. L’offerta del menu è la seguente.
Cosa si mangia da Osteria da Fortunata
Abbiamo contattato Osteria da Fortunata e il menu ce lo siamo fatti inviare. Si parte con gli antipasti, tra i quali spiccano le polpette di bollito (19 euro), i supplì (3 euro), delle non proprio romanissime olive ascolane (4 euro per due olive), quindi stagionali fiori di zucca, carciofi, poi pane e olio (6 euro).
Tra i primi, rigorosamente fatti in casa e tutti intorno ai 17-18 euro, si parte con le fettuccine al ragù poi amatriciana, cacio e pepe, pomodoro e basilico, gricia, pesto, stagionali con carciofi o fiori di zucca, carbonara, coda alla vaccinara, amatriciana, arrabbiata. Più gnocchi, ravioli e una zuppa del giorno.
Passando ai secondi – con i prezzi che oscillano tra i 16 e i 19 euro – si può scegliere tra millefoglie di melanzane, coniglio alla cacciatora, polpette in umido o al limone, trippa, scaloppine, saltimbocca alla romana, coda alla vaccinara, petto di vitella alla fornara, poi stagionali coratella, abbacchio al forno e maialino.
Contorni, 7/8 euro l’uno: stagionali puntarelle e carciofi, quindi patate al forno, cicoria, fagiolini, verdure di stagione.
Prezzo fisso per i dolci: 8 euro costa il tiramisù, così come lo zabaione, la cheesecake, la panna cotta, la crostata alla marmellata, la torta di ricotta e cioccolato, perfino la frutta.
Lo strano caso di Osteria da Fortunata: il segreto del successo
Qual è, insomma, l’arcano per cui Osteria da Fortunata ha così tanto successo, ma non si trova nelle guide? Facile, dicono loro. “Perché abbiamo tanta pubblicità – spiegano raggiunti telefonicamente – e abbiamo cominciato soltanto adesso con i social. Tutto il resto è frutto di tanto tanto passaparola”.
Una modalità antica, ma ben funzionante, a quanto pare, visto che il locale è normalmente frequentato da avventori di tutto il mondo e provenienti da nord a sud dell’Italia. “Siamo sempre pieni – confermano – con turni senza fine che vanno dalla mattina a mezzogiorno fino alla chiusura all’una di notte”.
Conclusione
Insomma, il segreto non è poi così tanto segreto. Eppure vuoi la storia centenaria, vuoi l’ambiente, aggiungi la location e la bravura di chi ci lavora, la fila fuori da Osteria da Fortunata rimane e probabilmente rimarrà ancora a lungo. Perché questo locale, in pieno centro, è e rimane un punto di riferimento per chi decide di venire a fare un giro a Roma. L’unico appunto che ci riserviamo di fare? D’osteria trattandosi, fatte salve le bevande, i prezzi ci sembrano comunque un po’ sopra la media. Ma se c’è chi è comunque disposto a pagarli ben venga.