Patate: le tipologie e gli usi in cucina
Le patate sono buone cucinate in ogni modo, ma perché le ricette riescano bisogna scegliere la tipologia di patata più adatta: vi spieghiamo quali sono.
Quanti tipi di patate esistono? Fritte, lesse, al forno, al vapore, schiacciate, nello spezzatino, nelle creme, nei passati e nelle vellutate, persino nei dolci: da quando gli spagnoli hanno importato le patate dall’America del Sud, la cucina europea non ha potuto più farne a meno (nonostante un’iniziale ritrosia nei loro confronti per la loro crescita sottoterra). non tutte le tipologie di patata sono adatte per gli stessi usi in cucina, alcune sono ideali fritte, altre ridotte in purè L’importanza a livello mondiale delle patate è tale che l’Onu ha voluto celebrare il 2008 quale Anno Internazionale della Patata poiché “rappresenta una delle soluzioni del futuro nella lotta contro la fame e la povertà“. E se in alcuni paesi – come l’Irlanda e altri paesi del Nord – le patate sono state e sono ancora oggi un ingrediente immancabile di ogni pietanza, anche in Italia sono molto popolari e compaiono nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali di praticamente tutte le regioni della penisola; sono addirittura protagoniste di numerose sagre di paese – al Nord come al Sud – e al centro di più di un festival nazionale. Ma se si fa presto a dire patate, più difficile è orientarsi tra le diverse tipologie coltivate e disponibili attualmente in Italia. Le patate infatti non sono tutte uguali e non tutte sono adatte a essere fritte o trasformate in purè. Vediamo quindi le tipologie e i loro utilizzi ideali in cucina.
- A pasta bianca: sono ricche di amido, la loro polpa è farinosa e tende a sfaldarsi durante la cottura. Questa caratteristica le rende adatte alle preparazioni che prevedono patate schiacciate con la forchetta o in uno schiacciapatate, ma mai in un frullatore il cui movimento rotatorio renderebbe l’impasto colloso. Tra le ricette per cui sono l'ideale troviamo il purè, gli gnocchi, le crocchette o gli sformati.
- A pasta gialla: devono il colore e la compattezza della loro polpa alla presenza di caroteni. A differenza di quelle bianche, resistono meglio alla cottura e possono essere usate fritte, cotte in umido, al forno o lessate.
- Rosse: di rosso hanno solo la buccia, mentre la polpa all’interno è chiara e compatta. Solitamente sono più piccole rispetto alle altre patate e tondeggianti; sono ideali per essere lessate, cotte al forno, in umido o fritte. Colfiorito (Perugia) e Cetica (Arezzo) sono tra i più rinomati produttori di patate rosse.
- Patate novelle: sono raccolte prima di arrivare a completa maturazione e hanno piccole dimensioni e buccia sottile. Non sono assolutamente adatte per il purè, mentre sono ottime arrosto o bollite, rigorosamente con la buccia.
- Patate Turchesa: buccia blu-violacea, polpa chiara di media consistenza e granulosità. Si prestano a diverse cotture, in particolare quella al forno.
- Patate Vitelotte: in Italia sono poco coltivate e si presentano di un bel viola intenso sia all'esterno che all'interno. Solitamente sono molto apprezzate in cucina per la spettacolarità cromatica che conferiscono ai piatti.
- Patate americane o patate dolci. In realtà hanno in comune con le altre patate solo il nome e non appartengono neanche alla stessa famiglia: se le batate sono delle Convolvulaceae, le patate vere e proprie sono delle Solanaceae, come pomodori e peperoni. Ricche di amido e dal sapore dolce, possono essere consumate bollite, al forno o fritte.