Tutti i frutti della stagione autunnale: le proprietà
La frutta di stagione è un potente antidoto contro i malesseri invernali. Tra tutte: kiwi, castagne, cachi, agrumi e melograni sono un vero toccasana.
A novembre l’aria comincia a gelarsi (almeno dovrebbe) e un buio nuovo nasconde le strade; l’autunno sprigiona una bellezza intima, quasi spirituale, fatta di poetiche malinconie, colori infiammati, le prime sciarpe, coperte calde. la frutta consumata spesso è un potente antidoto contro i malesseri stagionali Ma questa lirica contemplazione viene spesso interrotta da colpi di tosse, raffreddori, febbri; svilita da stati di debolezza e nervosismo: è difficile fare i poeti quando si starnutisce di continuo. Il rimedio possiamo cercarlo nella stessa natura che porta venti e freddo: alcuni alimenti celano prodigiose proprietà benefiche; consumati regolarmente, si rivelano potenti antidoti contro i malesseri stagionali e contribuiscono a rinvigorire l’organismo. Ecco i frutti più comuni della stagione autunnale e le loro proprietà benefiche per l’organismo.
- Castagna. Considerata la regina dell’autunno, la castagna è conosciuta fin dall’antichità; se nel Medioevo veniva utilizzata come merce di scambio, in epoca moderna arriva a rappresentare uno degli alimenti base della cucina popolare, in virtù dell’alto valore nutritivo e della relativa reperibilità. Composta per il 50% di acqua, presenta circa 200 calorie ogni 100 grammi. Ricca di fibra, vitamine del gruppo B e potassio ha effetti tonificanti e ricostituenti; altri sali minerali quali magnesio, calcio, zolfo, fosforo la rendono un prezioso antidoto contro anemia e senso di stanchezza. Infusi e decotti a base di castagne, per l’elevata presenza di tannini, risultano efficaci contro bronchiti e infiammazioni di gola. Versatilissima in cucina, può essere bollita o arrostita, raggiungendo, quando ben cotta, un ottimo livello di digeribilità. Resa in farina, diventa la base per pani e focacce; in purea, per ripieni e creme. I glucidi zuccherini ne hanno poi esteso l’utilizzo in pasticceria: dai golosi maron glacè ai tradizionali castagnacci.
- Agrumi. La designazione di agrumi raggruppa una serie larghissima di frutti dal sapore agro, la cui polpa contenuta in spicchi cela strepitose proprietà nutrizionali e terapeutiche: arance, mandarini, limoni, pompelmi, ma anche bergamotto, cedro, chinotto, mapo. Vitamine, flavonoidi e fosforo presenti nel limone gli conferiscono potenti qualità disinfettanti, immunostimolanti e antinfiammatorie; può risultare utile per regolare la temperatura corporea, controllare la pressione, attenuare l’acidità gastrica. Con due o tre arance al giorno, possiamo soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamine; la compresenza di vitamina C e bioflavonoidi contribuisce all’assorbimento del ferro e all’irrobustimento di ossa e denti. Un pompelmo a fine pasto favorisce l’attività digestiva, mentre la vitamina P contenuta nei mandarini stimola la diuresi, combattendo la ritenzione idrica.
- Kiwi. Originaria della Cina Meridionale, questa bacca a polpa verde manifesta straordinari caratteri benefici. Il contenuto calorico è piuttosto basso, di circa 45 calorie ogni cento grammi, mentre la combinazione di vitamina C, potassio e ferro apporta proprietà antisettiche e rimineralizzanti. Composto per l’85 % di acqua, risulta molto efficace come diuretico e antiossidante. In gelatina, può contribuire a riequilibrare le funzioni intestinali. Sebbene sia stato diffuso in Europa solo dalla seconda metà del ‘900, l’Italia si è affermata attualmente come il massimo produttore. Il sapore acidulo ma rinfrescante ne consente l’uso in pasticceria per mousse e bavaresi, mentre il colore brillante conferisce sferzate di colore nella decorazione di dolci e crostate.
- Cachi. Proveniente da Giappone e Cina settentrionale, il cachi è oggi diffuso in Europa in due varietà principali: il cachi comune e il cachi-mela. Manifesta una consistenza assai carnosa e una elevata presenza zuccherina. L’apporto di vitamina C (variabile a seconda del grado di maturazione) e di beta-carotene (precursore della vitamina A) lo rende particolarmente efficace nel rinvigorire le difese immunitarie e prevenire le malattie cardiovascolari. L’alto contenuto di fibre conferisce invece proprietà lassative e depurative. Privato della buccia e mangiato al naturale, può essere anche essiccato o trasformato in marmellate e gelati.
- Melagrana. Simbolo di fertilità e rigenerazione, la melagrana era assai diffusa nella cucina medievale, dove la nota acida veniva utilizzata per esaltare salse e sughi. La buccia coriacea nasconde semi commestibili dalle eccezionali proprietà curative. Ricchissima di antiossidanti contrasta la diffusione di radicali liberi; la notevole quantità di vitamine e minerali contribuisce al vigore del sistema immunitario. Per prevenire patologie cardiovascolari, si può fare affidamento ai flavonoidi in essa presenti, che intervengono sull’elasticità dei vasi sanguigni. Possiamo utilizzare i semi in insalate miste e risotti o per accompagnare arrosti e brasati, favorendo così l’attività digestiva. Per assumerne un quantitativo più efficace, si consiglia il succo fresco non zuccherato, autentica scorta di sali minerali, vitamine e sostanze antiossidanti e immunostimolanti.