Perché dovresti acquistare surgelati sostenibili
I surgelati sono comodi e pratici, ma è importante che siano anche sostenibili: prendendo a esempio alcune aziende, vi spieghiamo perché.
Dei surgelati non si parla abbastanza. In generale si tratta di un argomento poco conosciuto nei dettagli e negli anni si è creata una certa confusione parlandone in termini di qualità e di sostenibilità. Ci sono sicuramente surgelati buoni e surgelati meno buoni, ma tuttavia c’è da fare un po’ di chiarezza sull’argomento, considerando le nuove tendenze mirate a bio, green e sostenibilità degli ultimi anni.
Pro e contro dei surgelati
Il surgelato è di per se potenzialmente in grado di ridurre gli sprechi, ma ovviamente dipende da diversi fattori: gli alimenti surgelati hanno i loro pro e i loro contro. Si tratta di cibi che non necessitano di essere lavati, un aspetto che, moltiplicato per tutti gli acquirenti, permette un grande risparmio idrico. Un altro vantaggio dei surgelati è che frutta e ortaggi sono raccolti al momento di massima maturazione quindi è assolutamente plausibile che presentino caratteristiche organolettiche di qualità. Nella colonna dei contro possiamo riportare il packaging, che crea spreco e inquinamento, o la mancanza diffusa di trasparenza sulla filiera dei prodotti. È quindi necessario informarsi bene su quale prodotto si acquista.
L’importanza attuale della sostenibilità
Oggi nel mondo dei surgelati sta avvenendo una piccola rivoluzione: l’attenzione sta aumentando sia per quanto riguarda lo spreco, sia per i metodi di produzione, approvvigionamento dei vari cibi, con un occhio rivolto all’aspetto della sostenibilità. In questo ambito esistono alcuni brand più all’avanguardia di altri. La cosa fondamentale da fare, per un consumatore, è quella di scegliere accuratamente un prodotto documentandosi e informandosi il più possibile. Attualmente la proposta di prodotti surgelati è nettamente migliorata a livello di qualità rispetto a qualche anno fa. Diversi studi sottolineano come in alcuni casi il prodotto surgelato possa essere addirittura di qualità superiore al suo corrispettivo fresco grazie a una maggiore cura nella sua lavorazione e conservazione.
Il pesce surgelato sostenibile fa bene a tutti
Una categoria fondamentale per il mercato dei surgelati contemporaneo è quella del pesce: sono sempre di più le aziende che approvvigionano pesce pescato con metodi sostenibili, ossia senza il sovrasfruttamento delle risorse, attraverso metodi a basso impatto ambientale, con l’intento di preservare la preziosa biodiversità marina. Per attestare questo impegno e aiutare il consumatore nella scelta del prodotto migliore esistono delle certificazioni a sostegno della pesca sostenibile, come MSC (Marine Stewardship Council). Il pesce certificato, per essere dichiarato tale, deve rispettare particolari standard di sostenibilità:
- deve essere pescato nel rispetto della salvaguardia degli stock ittici, tenendo conto della loro disponibilità e capacità riproduttiva;
- deve soddisfare tutte le normative vigenti e fare capo a un sistema di gestione efficace, in grado di adeguarsi alle mutevoli circostanze ambientali.
- deve assicurare anche la tracciabilità dei prodotti ittici in tutto il loro percorso, dal mare al piatto.
Per quanto riguarda invece l’acquacoltura sostenibile esiste un’altra certificazione, lo Standard ASC (Aquaculture Stewardship Council), incoraggiando le aziende a ridurre al minimo gli impatti ambientali e sociali provocati dalla propria attività.
Le aziende che promuovono la sostenibilità
Un’azienda italiana particolarmente virtuosa in questo ambito è Frosta, che offre al consumatore un pescato sostenibile, utilizzando esclusivamente metodi di allevamento e pesca responsabile, che tutelano l’ecosistema marino, dando la possibilità e il tempo agli stock ittici di ripopolarsi. Sull’etichetta presente sul prodotto il consumatore trova tutte le informazioni sull’origine del pesce: la zona di pesca, il metodo di produzione e anche l’attrezzo di pesca. ridurre l'impatto ambientale con pesca sostenibile e riduzione delle emissioni durante la catena del freddo In quest’ottica è appena uscita una nuova gamma di Merluzzi, infatti con il nome generico di merluzzo si indicano numerose varietà di pesci, appartenenti alla stessa famiglia ma dal sapore, dalla consistenza e dall’intensità di colore diversa, che valorizza la biodiversità proponendo diverse tipologie di Merluzzo (Nordico, Carbonaro, dell’Alaska), provenienti da mari diversi e pesca sostenibile, un sistema capace di non alterare eccessivamente gli equilibri di riproduzione e crescita. Inoltre Frosta sta lavorando per ridurre l’impatto ambientale anche a livello di emissioni, l’impegno è quello di rendere la catena del freddo più sostenibile, adottando sistemi di raffreddamento con recupero di calore; impianti di biogas che riciclano subito i rifiuti vegetali, depositi di celle frigorifere alimentati da impianti fotovoltaici. Un impegno attivo dal 2008 che ad oggi ha portato a ridurre del 30% le emissioni, ed entro il 2022 punta a ridurle ancora del 7%.
Tra i vari brand troviamo anche Alce Nero, ormai una garanzia nel mondo dell’alimentazione biologica, che ha una sua gamma di verdure e prodotti già pronti surgelati davvero di alta qualità.
In ottica di sostenibilità da qualche anno si muove anche Findus, sia per quanto riguarda le verdure che per la pesca. L’azienda ha aderito alla piattaforma SAI, la più grande iniziativa globale dedicata allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile per la produzione alimentare. Entro il 2025 Findus conta di mettere in commercio verdure surgelate provenienti soltanto da agricoltura sostenibile.