Perché gli alcolici fanno ubriacare?
Il processo di metabolizzazione dell’etanolo dal fegato, con la produzione di acetaldeide, spiega perché l’assunzione di alcolici porta all’ubriachezza.
Euforia, confusione, difficoltà a mantenere l’equilibrio, nausea e smarrimento: sarà capitato a molti di provare queste sensazioni dopo aver alzato fin troppo il gomito. Per quale motivo, però, gli alcolici fanno ubriacare?
Perché gli alcolici fanno ubriacare?
La condizione di intossicazione acuta da etanolo, ovvero la cosiddetta ebrezza, è un effetto collaterale del processo di metabolizzazione dell’alcol da parte dell’organismo. Le molecole di alcol sono di ridottissime dimensioni e facilmente idrosolubili: di conseguenza, a pochi minuti dall’ingestione, vengono assorbite rapidamente da esofago, stomaco e intestino. Entrato così nel circolo sanguigno, l’etanolo raggiunge il cervello, dove manifesta una duplice azione: se la sua concentrazione è ridotta, ridurrà i freni inibitori agendo sui meccanismi del piacere e della soddisfazione, in modo praticamente analogo alle benzodiazepine. In grandi quantità, invece, deprime il sistema nervoso centrale, causando difficoltà di movimento e confusione. Per capire questo processo è tuttavia utile accennare a come l’alcol venga metabolizzato dal fegato. L’organo, deputato a purificare il sangue dalle sostanze tossiche, trasforma l’etanolo prima in acetaldeide, poi in anidride carbonica e acqua affinché possa essere trattato dai reni e perciò eliminato con la minzione. L’acetaldeide, ovvero il prodotto intermedio della metabolizzazione dell’etanolo, quando raggiunge il cervello stimola la sintesi di tetraidropapaverolina, un precursore della morfina che causa dapprima euforia e felicità, quindi sonnolenza, intorpidimento e problemi digestivi. Non è però tutto: proprio l’acetaldeide è anche colpevole dei sintomi dell’hangover al risveglio: mal di testa, nausea e vomito.
Come l’alcol influisce sul cervello e sul sistema nervoso centrale
L’etanolo, principale componente degli alcolici, viene assorbito rapidamente nel circolo sanguigno attraverso le mucose del tratto gastrointestinale. Una volta nel sangue, l’etanolo attraversa la barriera emato-encefalica e raggiunge il cervello, dove esercita effetti depressivi sul sistema nervoso centrale. In particolare, l’etanolo aumenta l’attività del neurotrasmettitore GABA (acido gamma-aminobutirrico), che ha un effetto inibitorio sul cervello, e diminuisce l’attività del glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio. Questo squilibrio porta a una riduzione dell’attività cerebrale, causando euforia, disinibizione e, in dosi elevate, perdita di coordinazione motoria e confusione mentale.
Il ruolo del fegato nel metabolismo dell’alcol
Il fegato svolge un ruolo cruciale nel metabolismo dell’alcol. L’enzima alcol deidrogenasi (ADH) converte l’etanolo in acetaldeide, una sostanza altamente tossica. Successivamente, l’acetaldeide viene trasformata in acetato dall’enzima acetaldeide deidrogenasi (ALDH). L’accumulo di acetaldeide è responsabile di molti sintomi dell’intossicazione acuta, tra cui mal di testa, nausea e vomito. Inoltre, l’acetaldeide stimola la produzione di istamina, contribuendo a sintomi come arrossamento della pelle e congestione nasale.
Fattori che influenzano il metabolismo dell’alcol
La velocità con cui l’organismo metabolizza l’alcol varia in base a fattori genetici, sesso, età e stato di salute. Ad esempio, alcune popolazioni asiatiche presentano una variante genetica che riduce l’attività dell’ALDH, portando a un accumulo maggiore di acetaldeide e a una maggiore sensibilità agli effetti negativi dell’alcol.
Effetti a lungo termine dell’abuso di alcol
È importante notare che l’assunzione di alcol in eccesso può portare a una serie di effetti collaterali acuti e cronici. Oltre ai sintomi immediati come euforia, disinibizione e perdita di coordinazione, l’abuso di alcol è associato a danni al fegato, al sistema cardiovascolare e al sistema nervoso centrale. L’assunzione cronica di alcol può portare a condizioni come la cirrosi epatica, l’ipertensione e la neuropatia periferica.
Come prevenire gli effetti negativi dell’alcol
Per ridurre il rischio di intossicazione acuta e dei suoi effetti collaterali, è consigliabile consumare alcol con moderazione, alternando bevande alcoliche con acqua e evitando l’assunzione a stomaco vuoto. Inoltre, è fondamentale essere consapevoli dei propri limiti e riconoscere i segnali del proprio corpo, evitando di mettersi alla guida o di svolgere attività pericolose dopo aver consumato alcol.
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