Perché “non devi fare il bagno dopo mangiato”?
Si può fare il bagno dopo mangiato? Quali sono i rischi? Cos’è la congestione? Abbiamo consultato gli esperti.
Devi aspettare tre ore prima di fare il bagno, sentenziava ogni volta mamma dopo il pranzo in spiaggia. Tre lunghissime, interminabili ore, passate ai biliardini o sotto l’ombrellone a leggere, a riva a fare buche,non esistono evidente scientifiche, ma bisogna fare attenzione in cui sfumava la possibilità di giocare in acqua con gli amichetti, abbacchiati nell’attesa anche loro. Le tre ore più calde della giornata, in cui invece il refrigerio offerto dalle onde avrebbe giovato. Ma perché non si può fare il bagno dopo mangiato? La risposta sintetica è: per nessun motivo. Come spiega esaustivamente il sito Dottore, ma è vero che? della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), nato proprio per sfatare le fake news in campo medico, non esistono evidenze scientifiche che fare il bagno dopo mangiato faccia male. Ma c’è un ma. Facciamo ordine.
La digestione
Uno degli aspetti da tenere a mente quando si fa il bagno dopo mangiato, si legge sul sito, è il fatto che senza le dovute accortezze questo potrebbe interferire con la digestione. Digerire è un processo complesso, che inizia a pochi minuti dall’ingestione del pasto e coinvolge “meccanismi neuro-ormonali, chimici e meccanici regolati e coordinati in modo molto articolato“. Cibi diversi hanno tempi di digestione diversi: si va da più rapidi per i liquidi a più lenti per i solidi. Cosa succede nel corpo? Quando si digerisce l’afflusso di sangue verso lo stomaco e l’intestino e può rendere difficoltose altre attività. Come nuotare, perché una parte delle energie è impegnata per digerire. Il che può causare crampi e malessere.
La congestione
Ciò chiarito, quando si parla di bagno-dopo-mangiato tutti citano la famosa congestione. Che, come spiegano ancora i dottori, nella letteratura medica è un termine che non esiste. “Da definizione – si legge facendo riferimento a quella della Fondazione Veronesi – questo termine si riferisce a un ‘ristagno di liquidi a livello di un tessuto’. La cosiddetta ‘congestione digestiva’ non ha quindi significato dal punto di vista medico (anche se giocoforza è entrata nell’uso colloquiale). Si tratta piuttosto di un rallentamento della digestione: il contatto della nostra pelle con l’acqua fredda (…) richiama il nostro sangue alle aree periferiche del corpo per mantenere la nostra temperatura, togliendolo quindi a stomaco e intestino. Nulla di mortale”. Parliamo, dunque, anche se male, della naturale digestione.
I rischi
Si può allora fare tranquillamente il bagno? Spiega ancora la FNOMCeO: “Se così facessimo, passeremmo da un estremo all’altro. Leggiamo ancora su UPPA che ‘i guai capitano quando il malessere è fulminante e l’unica situazione compatibile collegata al bagno è l’impatto brusco sul viso dell’acqua fredda, come ben sanno i tuffatori sportivi che, prima di ogni tuffo, si fanno una preventiva doccia fredda. In questi casi si scatena una violenta reazione nervosa riflessa che rallenta la frequenza cardiaca e abbassa la pressione arteriosa per cui, se il tutto dura più di qualche secondo, il cervello va in blocco e si affoga anche in pochi centimetri di acqua. In pratica se avete intenzione di tuffarvi nell’acqua fredda, basta che vi siate bagnati prima“.
L’idrocuzione
La spiegazione fa riferimento a un fenomeno detto idrocuzione, indotto dall’immersione brusca in acque fredde. Come spiega il sito della Croce Rossa Italiana, l’idrocuzione è una sincope improvvisa dovuta alla differenza drastica tra la temperatura corporea e quella dell’acqua. “Nello specifico – si legge – è una reazione nervosa automatica che riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, e provoca un arresto della circolazione e dell’ossigenazione cerebrale. La conseguenza è una perdita di coscienza che può essere potenzialmente letale: il rischio di annegamento è molto alto, se non si viene soccorsi tempestivamente. Per aggirare questo pericolo, è bene evitare di tuffarsi in acqua di colpo quando si è molto accaldati o sudati. Il consiglio è sempre quello di entrare in acqua gradualmente o bagnarsi prima, come fanno i tuffatori professionisti per acclimatarsi.”
Quindi si può fare il bagno dopo mangiato?
“Probabilmente sì – risponde la FNOMCeO – ma è consigliabile fare attenzione a una serie di condizioni che sarebbe bene considerare a qualunque ora del giorno. Valutare le condizioni metereologiche e del mare (qualora il bagno non avvenga in piscina) considerando in modo equilibrato la propria capacità di nuotare. Se è il bambino a bagnarsi, è indispensabile che uno o più adulti prestino la massima attenzione a ciò che avviene in acqua. Bisogna assicurarsi che a portata di mano ci siano salvagenti e che chi fa il bagno sia capace di indossarne uno anche in condizioni di mare agitato“. Insomma: come sempre, è bene essere prudenti.
La vera regola: niente alcol
Un’occasione in cui è veramente sconsigliato il bagno dopo i pasti, conclude la Federazione, è quella in cui si sono consumati alcolici. Secondo i dati riportati dai medici, infatti, sia negli adolescenti, sia negli adulti, il 70% delle morti da annegamento implica il consumo di alcol. Che influisce sulla coordinazione dei movimenti, sull’equilibrio e sulle capacità di prendere decisioni rapidamente. E i cui effetti possono essere amplificati dall’esposizione solare.