Perché se mangiamo gli spinaci in busta dobbiamo stare attenti
Scelti e già puliti, sono indubbiamente una grande comodità. Ma dobbiamo fare attenzione, perché potrebbero nascondere un’insidia: la presenza delle erbe delle streghe.
Gustosi, versatili in cucina e ricchi di sostanze benefiche (in primis fibre, sali minerali nonché vitamina C e vitamine del gruppo B), gli spinaci occupano saldamente un posto tra le verdure più apprezzate. E gli spinaci in busta, freschi e già puliti, sono – diciamolo – una grande comodità. Ma attenzione, perché proprio quella busta potrebbe nascondere delle insidie. E addirittura diventare una minaccia per la nostra salute. È successo più volte, l’ultima proprio lo scorso agosto: il Ministero della Salute ha disposto un richiamo precauzionale per due lotti di spinaci freschi. Il motivo? La presunta presenza di mandragora. Tra il 2022 e il 2023, invece, è capitato di registrare contaminazioni causate dallo stramonio. Anche relative alle buste di spinaci surgelati. In alcuni di questi casi, chi ha mangiato gli spinaci è finito in ospedale. Perché sì: stiamo parlando di piante tossiche.
Le erbe delle streghe
Rischio di trovare mandragora (nella foto, ndr) e stramonio negli spinaci in busta, dunque. E potrebbe aggiungersi la belladonna. Non solo. Pare che il fenomeno stia aumentando negli ultimi anni, minacciando di diventare un vero e proprio allarme. Ma cosa sono la mandragora, lo stramonio e la belladonna? Erbe delle streghe, note fin da tempi remotissimi.
Appartengono tutte e tre alla famiglia delle solanacee, la stessa di cui fanno parte molti ortaggi comuni tra cui i pomodori, i peperoni, le patate, le melanzane. La grande differenza è che contengono sostanze tossiche dai poteri allucinogeni. La mandragora è l’erba magica per eccellenza, o meglio: l’erba demoniaca per eccellenza. Era praticamente immancabile nei riti di magia nera e in quelli delle streghe, gli alcaloidi in essa presenti danno la sensazione di… volare. Veniva usata anche a scopo afrodisiaco, analgesico e anestetico.
La presunte streghe facevano largo uso anche dello stramonio (nella foto qui sopra, ndr) nella preparazione di unguenti e pozioni, allo scopo di produrre allucinazioni durante le feste sabbatiche. Per gli Aztechi, invece, lo stramonio era fondamentale anche nella celebrazione di riti religiosi. La belladonna (nella foto sotto, ndr) provoca stati di eccitazione, a sua volta può essere molto pericolosa ma d’altro canto è tra le piante più utilizzate in farmacologia.
Chi ingerisce queste piante e si intossica, poi non se la passa affatto bene: deve fare i conti con nausea, vomito, problemi intestinali, deliri, tachicardia, secchezza delle fauci, difficoltà a urinare. Visione offuscata, sonnolenza, vertigini e altri problemi ancora. E possono bastare, badate bene, piccole quantità. Grandi quantità, invece, possono addirittura risultare letali.
Come riconoscerle
Per carità: tutto questo non significa che ci deve venire il patema d’animo ogni volta che compriamo gli spinaci in busta, freschi o surgelati che siano. Punto primo: si tratta di un fenomeno che pare stia crescendo, sì, ma comunque resta assai circoscritto.
Punto secondo: riconoscere queste erbe tossiche è piuttosto facile. Come vedete nelle immagini, le foglie sono piuttosto diverse rispetto a quelle degli spinaci. Ma soprattutto, abbiamo tutti a disposizione uno strumento super preciso che ci mette al sicuro. Quale? Il naso. La mandragora ha un odore fetido, insopportabile. Anche lo stramonio e la belladonna emanano odori sgradevoli, sia pur in misura minore. Se aprendo la busta degli spinaci sentite qualcosa di strano e fastidioso, quindi… Lasciate perdere.