Americani: voi questi piatti italiani non li sapete cucinare
• 19 Novembre 2015 15:22
Alcuni piatti italiani sono entrati a far parte dell’alimentazione americana, ma non sempre i risultati sono quelli sperati: ecco perché.
Ci sono piatti italiani che ormai fanno parte dell’alimentazione di base anche negli Stati Uniti. Sono popolari, entrati a pieno titolo nella cucina e nelle case degli americani. È l’Italia a tavola, quella imitata spesso senza grande successo. Tutta colpa della sperimentazione, del voler innovare o modificare per forza, compromettendo la tradizione. È il non voler seguire le ricette, cedendo il passo all’improvvisazione. Il risultato? Cucina fusion, o meglio confusion. Di seguito abbiamo selezionato quelli che secondo noi sono i piatti italiani che gli americani non sapranno mai cucinare davvero.
- Pizza. Rappresenta per eccellenza l’Italia ma solo in pochi, pochissimi eletti, sanno fare la vera pizza italiana: ne abbiamo visto qualche esempio nella nostra classifica delle pizzerie di New York. Lievitazione naturale? Questa sconosciuta. Ingredienti freschi? Se capita. Il resto, con le dovute eccezioni nei ristoranti italiani autentici, è una pasta gommosa a metà tra una brioche e una spugna con ananas e formaggio.
- Lasagne. In America si pensa alle lasagne come il piatto simbolo del riciclo. Dentro ci si mette tutto quello che rimane in frigo, inclusa la maionese al posto della besciamella, nei casi più disperati.
- Spaghetti alla bolognese. Innanzitutto non dovrebbero essere spaghetti ma tagliatelle, quindi la fedeltà alla vera ricetta è pari a zero. Bolognese messo lì sembra solo un nome esotico che a tutto rimanda tranne che al ragù, sostituito con un impasto di carne di dubbia provenienza e aggiunte varie secondo l'estro del cuoco improvvisato.
- Carbonara. Con la panna, con i piselli, nella versione iperproteica con chicken & bacon, servita con un contorno di garlic bread, con aggiunta di spezie o semplicemente cucinata male (succede anche da noi). La carbonara, sebbene preparata con ingredienti base della dieta statunitense come eggs e bacon, in America non s'ha da fare.
- Bucatini all'amatriciana. In Italia il dibattito che ha infiammato chef e massaie riguardava l’uso della cipolla o meno. In America, terra dell’avanguardia, della contemporaneità e della libera interpretazione, non si curano del bacon al posto del guanciale e degli spaghetti al posto dei richiesti bucatini. E comunque aglio e cipolla oltreoceano sono un must.
- Cannoli. Se siete fortunati, sono riempiti con ricotta vaccina al posto della aromatica ricotta di pecora che custodisce il segreto dei veri cannoli siciliani. Nel peggiore dei casi il ripieno può variare fino a versioni aberranti con creme che nulla hanno di siciliano.
- Tiramisù. Il problema non sta solo nella scelta dei biscotti, che non sono mai savoiardi ma improbabili cookies: il problema è sostituire il mascarpone con altrettanto improbabili whipped cream e creme pronte da usare nel banco frigo.
- Parmigiana. Non supera mai il test di fedeltà e sapete perchè? Si sbaglia tutto, dalla tipologia delle melanzane e del formaggio usati, fino all'assemblaggio. C'è chi osa persino aggiungere della maionese per tenere unite le fettine di melanzane. Ma perché?
- Gelato. La tradizione cremosa appartiene all’Italia, quella di tritare il ghiaccio e aggiungere latte e colori psichedelici, ha ottenuto il brevetto oltreoceano. In realtà il vero problema è fare distinzione tra gelato, ice cream e frozen custard.
- Caffè. Il più amato, il più imitato. Sarà che tutto in America è grande e questa filosofia dello spazio non risparmia neanche il caffè: nero, bollente, diventa beverone in tazze da mezzo litro.