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Pizza: 12 basi alternative da provare al posto dell’impasto

di F. Panozzo e N. Solano • Pubblicato 14 Marzo 2019 Aggiornato 3 Maggio 2019 16:03

Se siete intolleranti ad alcuni cibi, seguite una dieta particolare o volete sperimentare, vi proponiamo 12 basi alternative per la pizza.

Per fare una buona pizza le materie prime e la lavorazione sono componenti fondamentali. In particolare, una volta scelti con cura gli ingredienti, è importante dedicare tempo all’impasto perché questo, pizze alternative ideali per intolleranze, diete specifiche o solo per sperimentare grazie a una giusta manipolazione, a una lunga e paziente lievitazione e a una cottura perfetta, diventi fragrante e digeribile, elemento capace di fare la differenza tra un’ottima pizza e un prodotto scadente. Se siete d’accordo con noi sull’importanza dell’impasto per ottenere una buona pizza, ci piacerebbe vedere l’espressione delle vostre facce nel momento in cui vi proporremo delle pizze che non contemplano l’uso di una pasta lievitata come base. I motivi per lasciare da parte farina e lievito possono essere i più vari: problemi di intolleranze, diete particolari, semplice voglia di sperimentare, l’importante è dare il via libera alla fantasia. Noi vi proponiamo alcune alternative.

  1. Pane carasau. I dischi di pane carasau sono versatili e si prestano a essere utilizzati in diverse ricette: dalle mille foglie dolci o salate alle lasagne, a vere e proprie pizze. Potete naturalmente farcirli come più preferite, ma abbiate l’accortezza di limitare l’umidità degli ingredienti, ad esempio tagliando la mozzarella, soprattutto se di bufala, con anticipo a fette sottili e asciugandole su carta da cucina prima di utilizzarle.
  2. Piadina romagnola. Dimenticate la classica piadina romagnola piegata a mezza luna e ripiena di prosciutto crudo, squacquerone e rucola; lasciatela intera e utilizzatela come base per una margherita o per una piadizza con verdure tagliate a julienne, mozzarella e taleggio.
  3. Quinoa. La quinoa è un cosiddetto pseudo-cereale privo di glutine, adatto quindi ad essere consumato anche da quella parte sempre più ampia della popolazione che soffre di celiachia. Con la quinoa, cotta e frullata, i fiocchi di avena, olio e sale è possibile creare un impasto, da stendere più o meno sottile a seconda dei gusti, cuocere in forno e farcire.
  4. Cloud Bread. Il cloud bread, ovvero il pane nuvola, è attualmente fra i trend food più gettonati e affascinanti. Si tratta di un pane proteico privo di carboidrati e glutine, preparato con uova, formaggio spalmabile e bicarbonato di sodio. La consistenza è leggerissima, il sapore è delicato. Nel nome di tali virtù, qualcuno ha pensato di usare l’impasto in questione per preparare pizze anziché pagnotte. A giudicare dai giudizi espressi tramite il web, la prova è stata superata
  5. Pollo fritto. Si chiama Chizza ed è, ovviamente, un’americanata. L’idea, per l’esattezza, è della catena di fast food Kentucky Fried Chicken. La base fatta interamente di pollo fritto croccante è ricoperta con pomodoro, formaggio filante e tacchino. Per gli italiani è un’eresia in piena regola, ma correva l’obbligo di inserire la Chizza nell’elenco: magari qualcuno potrebbe prendere il coraggio a due mani e provarla, giusto per arricchire il proprio bagaglio di esperienze.
  6. Cavolfiori o broccoli. Un’alternativa light alla pizza classica potrebbe trovare un valido alleato nel cavolfiore (o nei broccoli). Tritandolo fine fine, magari dentro un mixer, aggiungendo sale, parmigiano e uova, si ottiene un composto che, steso e cotto in forno, può poi essere condito con verdure, formaggi o salumi senza che il sapore del cavolo influisca più di tanto sul risultato finale.
  7. Semi di lino, zucchine e cipolle. Se seguite una dieta crudista o siete semplicemente curiosi di sperimentare e avete voglia di pizza dovete provare questa ricetta. Ottenete una farina dai semi di lino, aggiungete zucchine e cipolle, naturalmente a crudo, e frullate il tutto con l’aggiunta di olio e sale. Lavorate il composto con le mani e stendetelo all’interno dell’essiccatore. Una volta pronta la base, conditela con pomodoro, rucola e spezie.
  8. Riso. Un’alternativa facile e golosa prevede l’utilizzo del riso. Bollite il riso in abbondante acqua salata e scolatelo al dente. Conditelo con uova e parmigiano e disponetelo su una teglia, compattandolo e livellandolo con il dorso di un cucchiaio. Farcitelo a piacimento e infornate.
  9. Melanzane o zucchine. Melanzane e zucchine sono basi naturali per una versione altra della pizza: cuocetele in forno tagliate a fette, condite con sale e olio. Una volta pronte, distribuite su ogni fetta pomodori a tocchetti, cubetti di fontina, un pezzettino di acciuga, una spolverizzata di parmigiano e ripassatele in forno. Prima di servire aggiungete una foglia di basilico fresco.
  10. Cous cous. Anche il cous cous si presta a creare una base-pizza da condire ad esempio con un pesto di rucola e formaggio. Basta cuocere il cous cous in acqua lontano dal fuoco, sgranarlo con una forchetta e aggiungere olio e farina di riso quanto basta per avere un composto compatto da stendere in una forma rotonda e infornare. Non lasciatelo troppo in forno per evitare che si secchi.
  11. Bacche di gelso. Lo chef Ivan Gorlani (classe 1983) ha inventato la pizza viola, cioè una pizza contenente la classica farina tipo 1 e more di gelso nero frullate. “Il nostro impasto viola – ha spiegato Gorlani, titolare del locale Era Pizza a Monza – non ha nulla di artificiale e vuole essere un omaggio alla Brianza e alla sua storia: lo abbiamo creato utilizzando le bacche di gelso, un albero molto diffuso sul territorio, i cui frutti hanno grandi proprietà nutrizionali”.
  12. Cannabis. Un anno fa Fink, storico ristorante di Bolzano, ha lanciato la pizza alla cannabis: “Volevamo fare – ha spiegato il 28enne Valentin von Klebelsberg – qualcosa di nuovo e avevamo appena scoperto che esisteva l’impasto alla cannabis. Ci sono voluti diversi tentativi, perché la pizza non si stendeva, faceva i buchi; ma è bastato diminuire il lievito e aumentare l’acqua e abbiamo ottenuto l’impasto perfetto”. Fin dall’esordio, la pizza alla cannabis è stata molto richiesta, però mettiamolo in chiaro: non ha effetti stupefacenti.

Di una cosa siamo sicuri, buone sono buone, ma la domanda è: possiamo ancora chiamarle pizza?

 

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