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Cosa significa pizza Kosher e quali regole deve rispettare?

di Carlotta Mariani • Pubblicato 11 Gennaio 2021 Aggiornato 19 Ottobre 2021 14:51

Un ebreo osservante può mangiare la pizza se si osservano le regole religiose: ecco cosa c’è da sapere sulla pizza kosher.

Sia all’estero che in Italia sta prendendo sempre più piede la pizza kosher, la pizza ebraica, che deve rispettare rigidi dettami religiosi. Che cosa ha di diverso dalla pizza che tutti noi conosciamo? È un vero e proprio stile a sé, come la pizza newyorkese o quella giapponese, oppure è solo una ricetta, come può esserlo la Capricciosa? Risponderemo a tutte le vostre curiosità, ma prima cerchiamo di capire meglio che cos’è un cibo kosher e quali caratteristiche deve avere per esser considerato tale.

Che cosa significa kosher?

La parola kosher o kāshēr in ebraico significa idoneo, consentito, conforme alla legge cioè a Dal nutrimento del corpo passa il nutrimento dell'animaquell’insieme di regole religiose che riguardano l’alimentazione dell’ebreo osservante. Del resto, anche in un approccio olistico del cibo, dal nutrimento del corpo passa il nutrimento dell’anima. Che cosa significa tutto questo nella quotidianità? Che non tutti gli ingredienti esistenti in natura possono essere mangiati. Sono, per esempio, vietati i crostacei e i rettili, ma anche altri animali, come il coniglio, il maiale, lo storione e il pesce gatto. Sono permessi i piccoli volatili, come il pollo, e i ruminanti a unghia flessa e piede biforcuto, come il manzo, ma non tutte le parti di questi animali sono kosher e la macellazione deve seguire un rito ben preciso. Per questo motivo deve essere fatta solo ed esclusivamente da un rabbino. Non solo. Carne e derivati del latte non devono essere prodotti nello stesso luogo, né essere mangiati o conservati insieme. Ecco che allora dovete togliervi dalla testa specialità come le lasagne o i tortellini, ma per quanto riguarda la pizza?

Mangiare una pizza kosher

Pensate alla classica Margherita. L’impasto è semplicemente preparato con farina, acqua, lievito, olio extravergine d’oliva e sale. Poi c’è la salsa di pomodoro, la mozzarella e qualche fogliolina di basilico fresco. Tutti ingredienti permessi dalla legge ebraica. L’unico alimento a cui è bene prestare attenzione è il formaggio che, come abbiamo visto, non deve mai entrare in contatto con la carne. Pensate che in alcune cucine si usano anche utensili diversi e che rimangono sempre separati per trattare questi due prodotti. Inoltre, i latticini, per essere idonei devono provenire da animali kosher ed essere controllati dalla mungitura fino al confezionamento. Solo così possono ottenere la specifica certificazione. In ogni caso, per preparare la pizza vi basterà acquistare semplicemente al supermercato una mozzarella o un formaggio certificato kosher oppure rivolgervi a una pizzeria kosher, come oggi si trovano a Roma o a Milano.

Un ebreo osservante può gustarsi solo la Margherita? Assolutamente no, ha diverse possibilità perché sono pizze kosher quelle con le verdure, con i carciofini, con i funghi, con le olive, una Quattro stagioni o una Capricciosa, seppur entrambe senza prosciutto. Ma anche una tonno e cipolla o con le acciughe, visto che sono permessi tutti i pesci con pinne e squame. In Italia, un ebreo osservante non avrebbe quindi problemi a trovare una buona pizza kosher.

Discorso diverso in altri Paesi, come la Russia, dove, per esempio, amano la pizza con il macinato di manzo o di agnello oppure negli Stati Uniti dove, tra i vari stili, troviamo la Breakfast Pizza a base di uova, bacon, patate e formaggio. Sempre all’estero, c’è chi si lamenta che questa preparazione non sia buona come la ricetta originale. C’è chi scrive sui forum che il sapore è simile al cartone, ma il problema è nella scelta della qualità degli ingredienti e nell’esperienza del pizzaiolo nel portare a termine la giusta lievitazione. Sono questi, del resto, i trucchi per realizzare una super pizza, indipendentemente dallo stile e dai dettami religiosi.