20 pizze dal mondo che dovreste assaggiare
• 16 Giugno 2015 14:11
Oltre alla nostra, esistono tipologie di pizza che fanno parte delle culture gastronomiche di tutto il mondo. Eccone 20 da provare a conoscere.
Tutto il senso d’unità nazionale che non troviamo davanti a nulla, lo riscopriamo quando vediamo come il resto del mondo maltratta la pizza, la nostra pizza. In realtà, c’è poco da fare i possessivi. Se alcuni esperimenti sono la versione tragicamente rivisitata della pizza, in altri casi si tratta di preparazioni tradizionali, capisaldi di antiche culture gastronomiche, da scoprire e provare nonostante l’attaccamento alla nostra classicissima margherita. Ecco 20 tipologie di pizza dal mondo da assaggiare almeno una volta nella vita.
- Zanzibar pizza. Con qualche slancio di fantasia, può ricordare la nostra pizza: si tratta di un impasto di farina lievitata da riempire con carne tritata, uovo e cipolla; le salse devono essere ricche e saporite, da quella piccante alla maionese. Da gustare immaginando le onde dell’Oceano Indiano.
- Triple Chicken Layered Pizza. Geniale e peccaminosa, questa ricetta del Sudafrica prevede una stratificazione di impasto (gli strati devono essere almeno 3) da farcire con cubetti di pollo, molto formaggio cheddar, mozzarella e salse secondo i gusti. Per tutti coloro a cui una pizza sola non basta mai.
- Lahmacun. Preparazione diffusa in Armenia e nota come pizza turca. Un impasto sottilissimo e croccante è guarnito con una densa salsa di carne macinata (di solito si usa l’agnello); per rinfrescare il piatto vengono aggiunte verdure tritate (soprattutto, cipolla, pomodori, cetrioli) e molto prezzemolo.
- Manaqish. Popolare colazione araba costituita da una pasta sottilissima cotta in forno e poi guarnita con olio e spezie, oppure arricchita con formaggio e carne macinata. A dare un tocco inconfondibile, il timo aggiunto a fine cottura. Si può cucinare direttamente in piccole porzioni o tagliare in tranci.
- Sfiha. Piatto tradizionale siriano che ha conosciuto notevole diffusione anche in America Latina. L’impasto lievitato era originariamente riempito di carne di montone, oggi si usano prevalentemente manzo e vari tipi di formaggio. La sfiha può essere servita aperta, simile alle nostre pizzette, o chiusa, tipo un piccolo raviolo.
- Musakhan. Non deve essere la più pratica delle preparazioni, ma in Libano costituisce un ottimo piatto unico con cui sfamare una famiglia intera: la pizza diventa la base perfetta per accogliere un pollo diviso in quattro parti, il sughetto in cui è stato cotto e molte cipolle fritte.
- Pastrmajlija. Tra i capisaldi della cucina macedone, il pastrmajlija è costituito da un ovale o da un rettangolo di pasta per pizza da farcire a piacimento, anche se i condimenti più diffusi sono a base di carne affumicata. Per restare nella tradizione, bisogna rompere sopra un uovo e guarnire con peperoni verdi piccanti.
- Khachapuri. Amatissima in Georgia, dove può costituire una ghiotta colazione, uno spuntino energetico o sostituire un pasto intero, rappresenta una barchetta di pasta lievitata traboccante un ripieno di formaggi misti e uova. Gioia per gli occhi e per il palato, meno per la digestione.
- Paratha. Tipologia di focaccia diffusissima in tutta l’India e costituita da una pasta di grano non lievitata. Si può gustare con la sola aggiunta di olio, ma le diverse regioni propongono variegate farciture: dalle patate bollite ai cavolfiori tritati ai ravanelli, o più semplicemente una spalmata di burro o di ricotta.
- Ftira t'Għawdex (Gozitan Ftira). Anche chi va a Malta col sacro proposito di imparare l’inglese difficilmente riuscirà a pronunciarla; si tratta comunque della tradizionale pizza maltese: un impasto alto e morbido da farcire senza alcuna misura. I condimenti principali sono patate, pomodori, acciughe, capperi, olive, tantissime cipolle,erbe di ogni tipo. C’è chi poi ci aggiunge anche le salse.
- Deep-dish pizza. Ricorda la pizza se vista dall’alto, dal basso si svela subito come un tortino. È infatti più alta, più morbida e più spessa della pizza tradizionale e, per esigenze di cottura, la guarnizione risulta capovolta: prima il formaggio, poi eventuali salumi, poi la salsa di pomodoro. Nelle versioni più ricche può ulteriormente essere farcita all’interno, con olive, salami, verdure.
- Deep fried pizza. Pizza fritta per gli scozzesi che non hanno voglia di cucinare: si trova dappertutto, in confezioni da asporto, con gradito contorno di patatine. La guarnizione può essere semplice, a base di sale e olio, ma è più giusto peccare fino in fondo e coprirla di salse d’ogni tipo.
- Pizza Cake. Per chi non sa decidere se trasgredire con la pizza o con la torta, una voluttuosa ricetta americana con cui scardinare ogni pregiudizio. Ricoprirete di impasto un’alta tortiera e farcitelo secondo i vostri gusti; uno dopo l’altro, inserite almeno tre strati di pasta condita. Se riuscite a dominare i tempi di cottura, stupirete chiunque.
- Hot dog pizza. Ingegnosa invenzione australiana con la quale godere fino in fondo: la pizza è pizza, quella che abbiamo tutti in mente, farcita come preferiamo. Ma il bordo è alto e soffice e nasconde un wurstel per ogni spicchio. Per chi non ha limiti e non vuole averne.
- Langos. Torniamo alla pizza fritta con una ricetta ungherese sfruttata anche in Romania, Repubblica Ceca e Austria. Si tratta sostanzialmente di una grande frittella da farcire, a scelta, con panna acida e verza, salsiccia e formaggio, melanzane e wurstel o anche salse dolci e marmellate.
- Zapiekanka. È il classico cibo da strada delle notti polacche, da mangiare quando si hanno molta fame e poche inibizioni. La baguette è tagliata a metà e trattata come una lunga pizza; il condimento classico è a base di burro, funghi, prosciutto cotto, moltissimo formaggio e moltissimo ketchup, ma sono diffuse anche le versioni diablo (con pancetta, cetrioli, salsa piccante), hawaiana (salsa barbecue e ananas), Greca (feta e olive nere).
- Flammkuchen. L’aspetto vi ricorderà la vostra amata pizza, ma l’uso prepotente delle cipolle vi ricorderà che siete in Germania. Si tratta in realtà di una preparazione di origine alsaziana perpetuata in molte regioni tedesche, ottenuta stendendo l’impasto lievitato in maniera sottile e farcendolo con le già citate cipolle, la panna acida, la pancetta e una serie di spezie.
- Pissaladiere. Tradizionale ricetta nizzarda per la quale una focaccia più o meno sottile è guarnita con moltissime acciughe; a stemperare il gusto deciso del pesce, le cipolle caramellate, l’alloro, il timo e le classiche olive caillettes.
- Coca. Specialità spagnola preparata soprattutto in Catalogna, è una sorta di focaccia schiacciata adatta a farciture salate, ma che si presta anche ad essere servita come dessert. Nel primo caso, tra le versioni più diffuse si ravvisa l’alternanza di melanzane, cipolle, zucchine, da insaporire con qualche acciuga; per le guarnizioni dolci, zucchero e pinoli tostati.
- Okonomyaki. Nota come pizza di Osaka, è un’opera d’arte giapponese che vanta numerose varianti e una vastissima diffusione. L’impasto, a base di farina, uova, verza, brodo di pesce (ma si possono aggiungere anche pancetta o seppie e gamberetti) è cotto nell’apposita piastra (la teppan) e poi guarnito con molte spezie, cipollotti freschi e altri ingredienti a scelta. Nella versione modanyaki all’impasto sono aggiunti anche noodles saltati.
- IMMAGINE
- E-Shoe
- Live Mint
- Serious Eats
- Wikipedia