La pizza di Sancho a Fiumicino vale (più di) una visita
Sancho a Fiumicino è la pizzeria al taglio della famiglia Di Lelio: ci siamo stati per assaggiare le loro creazioni, classiche e innovative.
“Succede solo da Sancho”. E succede di restare sorpresi nell’arrivare a Fiumicino per ritrovarsi davanti un’ottima pizza in teglia come quella sfornata quotidianamente nella pizzeria della famiglia Di Lelio. Succede solo da Sancho (via di Torre Clementina, 142) è un refrain che si ripete spesso nel mare dei social network secondo un tam tam mediatico che porta parecchie persone oltre Roma per assaggiare queste pizze, e tutto accade per un semplice motivo: siamo davanti a un prodotto di alto livello. Una bella realtà familiare è quella che salta subito agli occhi con Franco di Lelio, che ci tiene a sottolineare come il nome Sancho gli appartenga. Il suo modo di gestire il banco è davvero splendido grazie alla cortesia e allo spirito che anima il titolare del locale.
Alle sue spalle un piccolo laboratorio ben attrezzato con alcuni macchinari, un paco jet e un abbattitore su tutti: strumenti che non ci si aspetta di trovare in una pizzeria, ma dopo alcuni assaggi abbiamo compreso come mai certi macchinari non siano più così insoliti in questo contesto. Il vero e proprio cuore produttivo della pizzeria è rappresentato da Emiliano e Andrea, terza generazione Di Lelio, due ragazzi pieni di talento e passione per il proprio lavoro che coadiuvati dalla madre Caterina lavorano senza sosta nel laboratorio e davanti a forno. Emiliano e Andrea qualche anno fa hanno impresso un vero e proprio cambio di marcia allo storico menu del locale, affiancando ai classici ancora presenti e richiesti in carta una ventata di proposte innovative dove l’alta cucina si sposa a meraviglia con l’impasto da pizza.
La pizza in teglia di Sancho si basa su un impasto gestito completamente a temperatura ambiente , con un risultato piacevomente croccante che rappresenta una perfetta via di mezzo tra la pizza della tradizione capitolina e la moderna pizza in teglia romana. alta cucina e pizza si incontrano in grande equilibrio grazie alla passione di emiliano e andrea di lelio La passione, come diceva Stendhal, non è cieca ma visionaria ed è proprio questa visione diversa della pizza che ha spinto i due fratelli di Lelio a voler introdurre elementi di cucina evoluta nel campo della pizza. Una contaminazione d’idee e intenti che ha portato sul banco del locale alcuni sapori che ci si aspetterebbe di trovare in un piatto da ristorante stellato ma che poi riescono a sorprendere su una pizza. Le amicizie con alcuni importanti chef del lungomare laziale come Gianfranco Pascucci e Lele Usai hanno consentito un cross over tra i due mondi, alta cucina e pizza che quindi si incontrano senza attriti ed eccessi ma con un grandissimo equilibrio. Lo stesso Gabriele Bonci, rimasto letteralmente folgorato dalla pizza di Sancho, non manca occasione per esaltarne la qualità considerandola come una delle migliori pizze di Roma e provincia. La clientela locale apprezza e ritorna abitualmente da anni aggiungendosi come base solida ad una fetta sempre maggiore di romani che appositamente arrivano a Fiumicino per assaggiare la pizza di Sancho. Questa è la pizza in teglia contemporanea, un prodotto in costante evoluzione e crescita che permette di sperimentare e stupire il palato.
Ecco cosa abbiamo assaggiato noi. Nel Lazio ogni pizzeria che si rispetti ha in carta dei buoni fritti e il supplì rappresenta un benchmark di valutazione imprescindibile: qui le aspettative sono soddisfatte ampiamente con una versione classica e una pollo e peperoni. In entrambi si ritrovano sapore grintoso e panatura perfetta. Ci lasciamo guidare dall’estro dei ragazzi che ci fanno assaggiare alcune delle loro pizze, partendo dal cavallo di battaglia di Sancho, una pizza ripresa e imitata da parecchi e nata qui: ripiena bianca con porchetta in crosta di patate al rosmarino.
Abbiamo proseguito gli assaggi con un’altra classica ripiena bianca, stavolta con pomodoro, tonno e maionese.
Altre versioni di tutto rispetto a cui non abbiamo potuto (né voluto) dire di no, da sinistra a destra qui sotto: broccoletto stufato, pinoli di Fregene tostati, guanciale di cinta senese; mortadella, pomodori secchi, pesto di rucola e pecorino; crema di borlotti, cipolline balsamiche e prosciutto di tonno prodotto in loco.
Un’altra pizza davvero imperdibile: zucchine, carpaccio di tonno, fiori eduli e paprika.
Abbiamo continuato con la carpaccio artigianale di carne salata, pomodoro fresco, mozzarella di bufala a crudo e pesto di rucola
Per finire: patate, porchetta artigianale e more selvatiche spadellate.
Questa degustazione è una vera e propria epifania di sapori e profumi. La territorialità è celebrata senza compromessi grazie all’estro di Emiliano e Andrea che curano ogni pizza con precisione maniacale e ci raccontano di come la clientela abbia apprezzato negli anni anche gli abbinamenti più elaborati in uscita sul banco. Altissima qualità, professionalità e grande cortesia abbinate a una carta di prezzi notevole in rapporto alle materie prime lavorate e utilizzate su alcune pizze, rappresentano quindi il miglior biglietto da visita per questo locale che merita di essere scoperto e giustamente celebrato.
Tutto questo ovviamente succede solo da Sancho. Il locale è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 16, tranne il lunedì.
- IMMAGINE
- Arianna Giuntini