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Pollo crudo, perché fa così male?

di Roberta Favazzo 14 Gennaio 2025 13:00

Il pollo crudo può ospitare batteri pericolosi come la Salmonella e il Campylobacter, che causano gravi intossicazioni alimentari. Per evitare di incorrere in seri rischi, basta cuocere perfettamente la carne e conservarla in modo corretto e scrupoloso. Mai lavarlo: i batteri si diffonderebbero ovunque!

Se molti ingredienti crudi sono alla moda – pensiamo al sushi, alle tartare, ai carpacci – quando si tratta di pollo è meglio non scherzare. Questo alimento, tanto popolare quanto versatile in cucina, nasconde dei rischi con i quali sarebbe meglio non trovarsi ad avere a che fare. Si tratta dei batteri.

Avete mai sentito parlare di Salmonella, Campylobacter & Co.? Ebbene, questi microorganismi non aspettano altro che una distrazione per entrare in azione. In questo articolo approfondiamo perché il pollo crudo fa così male, come evitarne le spiacevoli conseguenze alle quali abbiamo accennato e come gestirlo in cucina per dormire sonni tranquilli.

Pollo crudo, quali sono i rischi

Pollo crudo, perché fa così male?

Mai come in questo caso non si tratta di inutili allarmismi. Mangiare il pollo crudo, infatti, può causare dei gravi problemi. Sono parecchi i rischi per la salute che si corrono se lo si mangia senza prima averlo cotto. Nonostante sia uno degli alimenti più consumati al mondo grazie alla sua versatilità e al suo alto valore nutritivo (spopola tra i body builder), bisogna prestare la massima attenzione a farlo cuocere perfettamente per evitare spiacevoli conseguenze.

Conseguenze che hanno un nome: si tratta della Salmonella, batterio che può portare febbre, crampi addominali, diarrea e vomito, e del Campylobacter, una delle principali cause di gastroenterite. Questo può causare diarrea sanguinolenta, dolori muscolari e febbre alta. Collegato al pollo è anche il Clostridium perfringens. Così come i precedenti, anche questo microrganismo può provocare gravi intossicazioni alimentari. In casi particolarmente severi, soprattutto nei soggetti vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone con il sistema immunitario compromesso, le infezioni possono evolvere in complicazioni più serie.

Come evitare i rischi del pollo crudo

Pollo crudo, perché fa così male?

Ciò non significa che dobbiamo esserne terrorizzati o che dobbiamo evitarlo. Il pollo si può consumare in tutta tranquillità dopo averlo cotto. In particolare, la carne dovrebbe raggiungere una temperatura interna di almeno 85°C, ovvero il metodo più efficace per eliminare i batteri. Durante la cottura, il calore distrugge tali microrganismi, rendendo la carne sicura per il consumo da parte dell’uomo. Per essere completamente sicuri, potreste utilizzare un termometro da cucina per verificare che, nel cuore della fetta o della coscia che state per mangiare, si sia raggiunta questa temperatura.

Ma non basta: molte persone ritengono che lavare il pollo sotto l’acqua corrente sia una buona pratica per eliminare i batteri. In realtà, questo gesto non solo è inutile, ma anche controproducente. Durante il lavaggio, gli schizzi d’acqua possono diffondere i batteri presenti sulla superficie del pollo facendoli entrare in contatto con utensili, piani di lavoro e altri alimenti nelle vicinanze. Ciò aumenta il rischio di quella che viene definita contaminazione incrociata.

Per evitarla, oltre a non lavare la carne di pollo, bisogna prestare alcuni accorgimenti. Quali:

  • usare utensili dedicati: taglieri e coltelli utilizzati per il pollo crudo non devono entrare in contatto con altri alimenti senza essere stati prima lavati accuratamente con acqua calda e sapone
  • lavarsi le mani: dopo aver maneggiato il pollo crudo, bisogna lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi
  • conservare correttamente la carne: il pollo crudo va conservato in frigorifero a una temperatura inferiore ai 4°C e va cucinato entro la data di scadenza

Per eliminare i germi è sufficiente la cottura.

Quanto dura il pollo crudo in frigo

Pollo crudo, perché fa così male?

Il pollo crudo dovrebbe essere cucinato entro uno o due giorni dal momento dell’acquisto. La sua conservazione richiede particolare attenzione: dopo averlo portato in casa, è consigliabile riporlo in un sacchetto di plastica a tenuta stagna fino al momento della sua preparazione. Va conservato rigorosamente in frigo, in uno scomparto posto su un ripiano inferiore, in modo che al di sotto di esso non vi siano altri alimenti sui quali potrebbe sgocciolare. Se il pollo crudo dura in frigo 1-2 giorni, quello cotto può essere conservato fino a 3.

Pollo crudo fuori dal frigo, quanto dura

Essendo un alimento altamente deperibile, il pollo crudo non dovrebbe essere lasciato fuori dal frigorifero per più di 2 ore. Se la temperatura ambiente è superiore ai 32°C, il limite di sicurezza si riduce a un’ora. Questo perché i batteri patogeni come la Salmonella e il Campylobacter proliferano rapidamente nella cosiddetta “zona di pericolo”, compresa tra 4°C e 60°C. Lasciando il pollo crudo a temperatura ambiente troppo a lungo, aumenta significativamente il rischio di contaminazioni.

In questo caso è consigliabile usare una borsa termica o un contenitore refrigerato per trasportare il pollo dal supermercato o dalla macelleria a casa per mantenerlo fresco. Se lo si vuole marinare, è preferibile farlo riposare in frigo. Nel caso in cui sia rimasto a temperatura ambiente oltre il limite di sicurezza, meglio non rischiare e scartarlo.