Pollo, gallina e cappone: come riconoscerli
Pollo, gallo, gallina e cappone. Quando e per quale motivo si usano questi termini differenti per indicare questo animale da carne?
Pollo, gallina, gallo. E anche cappone. C’è sempre tanta confusione intorno a queste carni. Il bello è, che in realtà, provengono dallo stesso animale. Pollo, infatti, è un termine generico che si usa per indicare la specie del Gallus gallus domesticus. Allevato per le carni, per le piume o per le uova, maschio o femmina che sia. Cosa fa, allora, la differenza tra questi nomi? Una serie di variabili, che hanno prima di tutto a che fare con l’età, ma non solo.
L’età e la destinazione d’uso
Abbiamo già detto che pollo è una specie di termine contenitore e che indica un animale che viene sfruttato per il banco macelleria, oppure per le uova, quando è femmina, o ancora per le piume a vario titolo. Se, però, questo pollo è maschio e ha più di 10 mesi d’età allora si chiama gallo. E non viene castrato, perché serve per la riproduzione della specie con la femmina fertile. Che, invece, si chiama gallina.
L’età rapportata al peso
Nella definizione di un pollo non è da meno la sua età rapportata anche al peso. Un pollo si chiama pulcino se ha meno di 7 giorni di vita, per diventare pulcinotto quando ha tra gli 8 e i 40 giorni. E assurge, poi, a pollastro (o pollastra) quando si ritrova intorno al chilo e mezzo di peso, ma non ha raggiunto ancora la maturità sessuale.
La gallina
Abbiamo detto prima: se il pollo è femmina e ha già cominciato a deporre le uova, dunque, ha raggiunto la maturità sessuale, allora si chiama gallina. Ma se questa gallina sta già covando, oppure si sta prendendo cura dei piccoli pulcini, allora più precisamente acquisisce il nome di chioccia.
Il gallo
Dai 10 mesi d’età in su il nostro pollo è nel pieno della maturità sessuale ed è qui che comincia a chiamarsi gallo. Anche se, a volerla raccontare tutta, già fino ai 6 mesi questo maschio prende il nome di galletto, per diventare galletto ruspante in quell’età compresa tra i 6 e i 10 mesi.
Come riconoscere un pollo da un gallo
Finora abbiamo parlato praticamente di anagrafe. Ma come si riconosce a occhio un pollo (o pollastro) da un gallo? La tecnica è quella di osservarlo attentamente. Il gallo ha una cresta rossa e carnosa e due bargigli sotto le orecchie. Visto che è pronto per l’accoppiamento, quando è in buona salute il suo piumaggio e la coda sono vistosi e colorati. E, per quanto riguarda il carattere, solitamente è bello aggressivo, un vero attaccabrighe, pronto a difendere il territorio. E le sue galline.
Il cappone
Sveliamo un grande arcano: il cappone non è altro che il maschio del pollo che viene castrato quando ha poco più di due mesi. La cosa particolare è che, nonostante sia giovane, ha un peso interessante, che può superare i 2,5-3 kg. Questo perché l’animale viene messo appositamente all’ingrasso. Nasce, insomma, soltanto per scopi alimentari. La sua carne, rispetto a quella del gallo, è molto saporita e tenera, visto che gli viene imposto un regime alimentare specifico. Il cappone, infatti, è normato a livello europeo: deve essere allevato per almeno 140 giorni – al buio, al riparo – e castrato 70 giorni prima della vendita. Inoltre, deve essere alimentato con una dieta al 75% di cereali fino a un mese prima della macellazione, poi soltanto con prodotti lattieri.