Quanto costa mangiare una carbonara a Roma?
La carbonara, ricetta di pasta tradizionale romana, è uno dei piatti più gettonati nei ristoranti della Capitale. Quanto costa?
Oggi, tanto per cambiare, parliamo di carbonara. Ma stavolta non vogliamo discettare su origine, etimologia, diritto di primogenitura e ammissibilità o meno degli ingredienti. Questa volta parliamo di prezzi. Sappiamo tutti quanto può costare prepararsi a casa un bel piatto di spaghetti alla carbonara: l’ammontare della spesa sarà direttamente proporzionale alla qualità della materia prima, e ai fini del costo finale non conterà minimamente se la prepariamo in padelle acquistate sul pullman della gita alle Cinque Terre o di marca, o se la gustiamo in porcellane bavaresi o in piatti del grande magazzino. la carbonara è un piatto tradizionale della Capitale, il costo raramente scende sotto i 10 euroE’ completamente diverso il discorso quando la carbonara in questione ce l’andiamo a gustare in trattoria o al ristorante. Nella composizione del prezzo di un piatto, anche relativamente semplice come la nostra carbonara, in un locale pubblico, rientrano molti fattori: l’affitto dei locali, i costi del personale, del magazzino, delle tasse e molto altro. Senza contare che la tipologia stessa del locale scelto fa variare in modo significativo il prezzo che vediamo stampato sul menù. Ma alla fine, quanto costa mangiare una carbonara nella Capitale? Siamo andati a verificare, ed ecco qui il risultato. Ah, attenzione, non è una classifica, è in ordine alfabetico!
- Armando al Pantheon (Salita de’ Crescenzi, 31) Da più di cinquant’anni riempie piatti e stomaci dei romani e dei turisti che affollano la zona del Pantheon. Claudio Gargioli continua l’opera del papà Armando e utilizza spaghetti Martelli (110/120 grammi a porzione), guanciale viterbese, pecorino romano e uova dell’agro romano. In menù a € 12.
- Bistrot 64 (Via G. Calderini, 64) Chiedere una carbonara a uno chef giapponese potrebbe suonare quantomeno come una bizzarria. Vi possiamo assicurare che quella di Kotaro Noda, ormai più che italianizzato dopo le sue esperienze a Viterbo e a Roma è davvero buona. In menù a € 13
- Da Danilo (Via Petrarca, 13) In menù a € 10, gli spaghetti di Lina Valente, mamma di Danilo, sono tra i più gettonati tra gli habitué di questa trattoria a gestione familiare nel quartiere Esquilino. Fra i mille idiomi della zona più multietnica della capitale, un’oasi di romanità e di sapori di casa.
- Da Enzo al 29 (Via dei Vascellari, 29) Rigatoni, guanciale di Amatrice, pecorino D.O.P. e uova dell’azienda San Bartolomeo, sono gli ingredienti usati in questa piccola e sempre affollata trattoria di Trastevere gestita dai fratelli Di Felice. Li trovate in menù a € 9.
- Dal Cavalier Gino (Vicolo Rosini, 4) Altra storica trattoria nel cuore di Roma, a due passi dal Parlamento, ora gestita dai figli di Gino. Gli spaghetti della tradizione, in menù a € 9, sono tra i primi più richiesti da turisti e impiegati degli uffici istituzionali della zona.
- Flavio al Velavevodetto (Via di Monte Testaccio, 97) Flavio De Maio è uno degli chef più noti ai cultori dei piatti della tradizione. Fino a meno di dieci anni fa dietro i fornelli di un altro ristorante di Testaccio, nel 2008 apre questo locale tutto suo (a cui segue presto un altro in Prati). Ai piedi del monte dei cocci, prepara i suoi rigatoni a € 9
- L'antico Arco (P.le Aurelio, 7) Lo chef albanese Fundim Gjepali prepara una versione alquanto “ricca” della carbonara. Usa spaghetti Verrigni, guanciale del Conero, pecorino romano e parmigiano 30 mesi, uova biologiche di Carsoli e tartufo nero. Questa interpretazione, nobilitata dal prezioso tubero, è proposta in menù a € 19.
- L'Arcangelo (Via G.G. Belli, 59) Arcangelo Dandini, autentico cultore della cucina laziale (da non intendersi nel senso di squadra di calcio, altrimenti vi toglie il saluto), prepara la sua carbonara con i Pennoni del Pastificio dei Campi cotti rigorosamente al “chiodo” e si affida alle selezioni di DOL per guanciale, uova biologiche e pecorino. In carta a € 13
- Le tre Zucche (Via G. Mengarini, 43) Ancora il tartufo protagonista della carbonara proposta in questo accogliente locale in zona Portuense. Nel piatto questa volta un formato inusuale, come i mezzi paccheri del pastificio Lagano. Oltre i classici ingredienti, ad arricchire questa versione, dal costo di € 14, ecco il tartufo nero di Campoli Appennino.
- Lo'Steria (Via dei Prati della Farnesina, 59) A cento passi da Ponte Milvio in un’oasi miracolosamente margini della frenetica piazza meta di apericene e dispensatori di spritz, Luca Ogliotti propone la sua carbonara a € 8. Gli ingredienti sono di qualità: rigatoni Verrigni, guanciale selezione DOL, uova San Bartolomeo e Pecorino Brunelli Bio 12 mesi.
- Mamma Angelina (Viale Arrigo Boito, 65) Il prezzo della carbonara di Andrea Dell’Omo, che gestisce questo solido ristorante familiare del quartiere africano, è di € 8 dividendo il gradino più alto del podio del piatto più economico con LO’Steria. Spaghetti, guanciale di amatrice,pecorino DOP e uova di Villanova, gli ingredienti usati.
- Marzapane (Via Velletri, 39) Gli spaghetti alla carbonara di Alba Esteve Ruiz sono uno di quei piatti impossibili da togliere dal menù. E infatti si trova sempre in lista al prezzo di € 14. Una versione cremosa resa più dolce dall’aggiunta oltre al classico pecorino romano, di una parte di parmigiano reggiano.
- Osteria di Monteverde (Via P. Cartoni, ) Gli spaghetti sono anche il formato scelto da Roberto Campitelli per realizzare questo grande classico della cucina romana. Una curiosità: qui all’Osteria la carbonara, sotto forma di crema inglese, viene usata anche in accompagnamento alle animelle glassate. Gli spaghetti sono in carta a € 9.
- Osteria Palmira (Via Abate Ugone, 29) Un’autentica enclave amatriciana a Monteverde. I fratelli Rocchi preparano la loro versione utilizzando le materie prime provenienti dal paese d’origine della loro famiglia, che negli anni ’50 gestiva un’osteria al rione Monti. Anche qui si utilizzano i classici spaghetti, al prezzo di € 9.
- Pipero al Rex (Via Torino, 149) Nel regno a 1 stella Michelin di Alessandro Pipero, la carbonara è un vero e proprio jolly. Non è un caso se spesso i clienti la richiedano alla fine della cena, come si fa alla fine di un concerto, per un acclamato bis. Lo chef Luciano Monosilio ne prepara una versione davvero imperdibile, utilizzando anche un po’ di parmigiano. Costa € 22
- Roscioli (Via dei Giubbonari, 21) Una delle più rinomate carbonare di Roma non si mangia in un ristorante classico, ma in una bottega del gusto come la salumeria Roscioli. Lo chef Nabil Hassed la prepara utilizzando lo spaghettone Verrigni, il guanciale del Conero, le uova di Paolo Parisi e il pepe della Malesia. La trovate in carta a € 15.
- Salotto Culinario (Via Tuscolana, 1199) Sappiate che avete ancora un paio di mesi per mangiare la carbonara di Dino De Bellis a questo indirizzo. La brigata del Salotto si trasferirà presto in un nuovo locale. Nel frattempo, anche se non la trovate in carta, lo chef sarà felice di prepararvi la sua carbonara con spaghetti di Benedetto Cavalieri al costo di € 10.
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