Rascatura, la ricetta dello street food siciliano (perché qui non si spreca nulla)
Uno street food siculo da provare assolutamente: stiamo parlando della rascatura o raschiatura siciliana, discendente di panelle e crocchè. Piatto nato dal riciclo, se avete preparato delle panelle e delle crocché, non buttate via l’impasto avanzato
Se andate in Sicilia, oltre a gustare brioche al gelato, cannoli alla siciliana, arancin* (così non scontentiamo nessuno o forse scontentiamo tutti) e caponatine, non dimenticatevi di dedicarvi un attimo allo street food. Perché la Sicilia è una vera e propria fucina di cibo da gustare mentre si passeggia tranquillamente qua e là. E nello street food figura anche la rascatura o raschiatura.
Si tratta di uno street food che ci insegna, in maniera golosa, come in cucina non si sprechi nulla.
Si dice rascatura o raschiatura?
In realtà si dice sia rascatura che raschiatura. Questo cibo da strada siciliana è più diffuso nella zona di Palermo e la tradizione vuole che si ottenga raschiando le pentole usate per preparare panelle (le frittelle di farina di ceci tipiche di Palermo) e crocché. Qualcuno scambia le raschiature per delle crocchette venute male, ma il loro aspetto è voluto: si preparano molto così.
Visto che unisce panelle e crocché, nonostante l’aspetto ricordi molto quello di una crocchetta, ecco che come gusto abbiamo invece una specie di mescolanza di patate, farina di ceci e prezzemolo.
La storia e le origini della rascatura di panelle si perdono nella notte dei tempi. Molto probabilmente, però, furono i proprietari delle friggitorie a ideare questa ricetta in modo da recuperare i residui di panelle e crocché rimasti appiccicati alle pareti delle pentole.
La ricetta della rascatura siciliana
Se volete cimentarvi nella preparazione della rascatura, dovrete prima preparare delle panelle e delle crocché, altrimenti non avrete i loro rimasugli. Una piccola considerazione prima di cimentarvi nella sacra arte culinaria della frittura: esistono tantissime ricette per prepararle.
Visto che si tratta di riciclare dei rimasugli, le rascature hanno sempre sapori diversi. Questo perché tutto dipende da quanto avanza dalla cottura delle panelle e da quanto avanza dalla cottura delle crocché, le proporzioni sono sempre diverse.
Il che vuol dire che anche voi, a casa, le preparerete con proporzioni sempre differenti, cosa che darà loro maggior varietà di gusto.
Ingredienti della rascatura siciliana
Preparazione
La prima cosa da fare è raccogliere e mettere da parte ciò che vi è avanzato dell’impasto per le panelle, inserendolo in una terrina. Adesso fate la medesima cosa con l’impasto residuo delle crocché.
Usando una forchetta, mescolate per bene i due impasti e lavorateli a mano. Quando saranno ben mescolati realizzate le rascature vere e proprie facendo delle palline di impasto e allungandole un po’ a mano, dandole una forma vagamente ovalare.
Potete anche semplicemente unire tutti i pezzettini di rascature avanzate e friggerli, ma unendoli a formare delle specie di polpettine allungate rimarranno più compatte e più pratiche poi da mangiare (ricordiamoci che è pur sempre uno street food).
Friggete ora le rascature in olio caldo. E sono pronte, ma ricordatevi che vanno mangiate ben calde.
A proposito: qui trovate la ricetta delle classiche panelle siciliane (perché in fin dei conti è da panelle e crocché che si parte, se non avete i residui di questi impasti non potete friggere le vostre raschiature).