Mangiato da noi: Pancake Mulino Bianco
Mulino Bianco ha da poco messo sul mercato un nuovo prodotto, i Pancake. Abbiamo fatto la prova d’assaggio per voi.
Complice forse il lockdown (quale dei tanti non so, ho perso il conto), i nuovi prodotti al supermercato – specie se strizzano l’occhio a un certo tipo di immaginario – fanno rumore molto più facilmente. se siamo pigri, la risposta possono essere questi pancake Vi ricordate i Nutella Biscuits, impossibili da scovare anche dopo mesi dalla messa in commercio? Un percorso simile, almeno per ora, lo stanno seguendo i Pancake Mulino Bianco, spariti dagli scaffali in brevissimo tempo. Del resto noi italiani abbiamo sempre avuto un debole per le colazioni all’americana, colpa di decenni di serie tv. Nel banco frigo il preparato per pancake non manca mai; nella corsia dedicata alle preparazioni dolci, il box a cui aggiungere solo uova è quasi un classico. Ma se siamo ancora più pigri, se non vogliamo sporcare ciotole e padelle, che fare? La risposta è arrivata da Mulino Bianco circa un mese fa, in occasione del Pancake Day del 16 febbraio.
VISTA
Il pacco di Pancake Mulino Bianco è talmente in linea con i prodotti del marchio – busta color crema, font cacao – che potrebbe passare inosservato in mezzo a Nascondini e Macine. Le informazioni fondamentali, come spesso accade, fanno leva sulle preoccupazioni nutrizionali nazionali: niente olio di palma, niente conservanti, ma tanto latte italiano.
I pancake sono imbustati in coppia e ogni coppia costituisce la porzione: personalmente non ho mai mangiato pancake in meno di multipli di due, non fosse altro perché prepararli di sana pianta significa produrre torri di almeno 4, 6, 8 frittelle. Su ogni pancake c’è impresso il logo del Mulino. Il colore e il diametro mi convincono: all’interno l’impasto è di un bel giallo carico, con la trama di un pancake classico; le facce invece sono brunite, come se fossero state baciate dalla padella.
OLFATTO
Ciò che mi colpisce quando apro una bustina è quanto questi pancake mi ricordino i plum cake classici dello stesso brand. Le note caramellate e di vanillina sono identiche: a occhi chiusi non li distinguerei. Scaldandoli al microonde (10 secondi, in padella salgono a 30) la sensazione plum cake si attenua, ma continua a non evocare il profumo dei pancake.
GUSTO
Partiamo dalla consistenza, prima ancora che dal sapore. Un buon pancake non è sottile e impalpabile, deve fare anche da supporto ai condimenti (sciroppo d’acero, frutti di bosco, creme spalmabili, eccetera), senza risultare gommoso o asciutto. I pancake Mulino Bianco sono morbidi, abbastanza umidi e lo spessore di circa un centimetro (si può fare di più) lascia comunque affondare bene forchetta e coltello. Ma quello che conta veramente, a questo punto, è il sapore. Mi hanno ricordato un pancake? La risposta è no: la dolcezza è abbastanza spinta, meno equilibrata di quanto mi sarei aspettata. Li ho assaggiati in purezza, ma hanno guadagnato punti autenticità solo una volta cosparsi di sciroppo d’acero. Se dovessi dire a cosa li ho associati masticandoli, la risposta sarebbe di nuovo: un plum cake.
Conclusioni
Li ricomprerei? Nì. Sono pancake formato merendina. Pratici, veloci, dolci, ma non ciò che mi aspetto quando voglio un pancake. Sono piacevoli mangiati caldi, magari con un goccio di sciroppo e qualche fragola fresca? Sì. Possono diventare un buon veicolo per le creme spalmabili? Certo. Al gusto mi ricordano i pancake che cucino, fossero anche quelli del preparato? No.