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Ricette disturbanti: la PUTTANESCA AL GRANCHIO

di Paola Porciello 1 Dicembre 2022 13:30

La salsa alla puttanesca è molto comune in Italia, ma cosa succede se per prepararla si segue questa ricetta della Puttanesca al Granchio?

Alla fine in una puttanesca al granchio non c’è niente di male: il sito che anni fa ha portato la ricetta all’attenzione della cultura popolare opera nel Maryland (uno stato che al granchio blu è così affezionato da averlo eletto crostaceo di stato, così come con altri tipi di molluschi hanno fatto Maine, Texas, Louisiana, Alabama e Oregon) e si chiama crabplace.com, uno dei più grandi grossisti online di polpa di granchio statunitense, e questa ricetta, assieme a decine di altre, compare nel suo blog per invogliare gli acquirenti.

L’anonimo articolista che l’ha compilata dichiara da subito il suo amore per la puttanesca, una salsa che, ci dice, ha un certo non so che di memorabile e che si lega perfettamente alla pasta. E perché, allora, non aggiungere un po’ di polpa fresca di granchio del Maryland al mix per creare qualcosa di speciale? Fin qui tutto bene. Come abbiamo detto più volte, senza contaminazione non esiste progresso, e se in frigo c’è la polpa e ci va una puttanesca, perché, davvero, non provarci? Il problema sorge nella modalità di composizione del piatto. Ma partiamo dalla ricetta:

PUTTANESCA AL GRANCHIO – Ricetta per 4 persone

1 pizzico di sale
350 gr di spaghetti
1½ cucchiaio di aglio tritato arrostito
1 cucchiaio di capperi
1½ cucchiaio di pasta di olive nere
1½ cucchiaino di pasta di acciughe
800 gr di pomodori pelati, liquido compreso, che andranno spezzettati a mano, in pezzi adatti al boccone
450 gr di polpa di granchio
6 olive di Calamata grossolanamente tritate
2 cucchiai di prezzemolo tritato, da usare a guarnizione
facoltativo: ½ cucchiaino di peperoncino macinato

Tutto pronto? Come accennato sopra, adesso viene il bello.

Riempite una pentola grande per tre quarti d’acqua fredda e mettetela sul fornello a fiamma viva. Quando l’acqua arriverà a bollore, aggiungete il sale e la pasta, avendo cura di continuare a immergerla man mano che si ammorbidisce. Mescolate la pasta per non farla attaccare, e seguite i tempi di cottura indicati sulla confezione: gli spaghetti richiedono in genere dai 7 ai 10 minuti. Quando la pasta avrà ultimato la cottura, scolatela bene e mettetela da parte.

Ok.

Nel frattempo se non siete troppo distratti dal passaggio precedente preparate la salsa alla puttanesca. Mettete una padella grande su un fornello a fiamma media, aggiungete aglio, capperi, pasta di olive, pasta di acciughe (vi prego di notare che da nessuna parte è stato menzionato, e di conseguenza aggiunto, olio di alcun tipo) e saltate per 1 minuto o fin quando non sentirete spargersi nell’aria l’aroma degli ingredienti. Aggiungete i pomodori. Riducete la fiamma a medio bassa e cuocete la salsa per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto per assicurarvi che non si attacchi.

Nel frattempo ignorate il cervello di spaghetti scolati, che a questo punto si sarà ben freddato e compatto vi osserverà severo dallo scolapasta. Non degnatelo neanche di uno sguardo di passaggio con la coda dell’occhio. Per lui c’è ben altro in serbo. Ma è ancora troppo presto.

Aggiungete alla salsa la polpa di granchio e lasciate cuocere per altri 2 minuti. Riducete la fiamma al minimo e aggiungete il peperoncino facoltativo. Mescolate gentilmente finché tutto non si sarà ben combinato.

Che fretta c’è? A questo punto possiamo anche pensare a servire: dividete in parti uguali gli spaghetti in quattro piatti. Considerate di farlo usando una mannaia. Trasferite direttamente la puttanesca al granchio dalla padella alla pasta, un mestolo o due a persona. Cospargete di olive tritate e foglie di prezzemolo, e preparatevi a stupire i vostri commensali.