Ricette pugliesi facili e veloci da preparare a casa, tra mare e terra
Accendiamo i riflettori sulla Puglia e sulle ricette che appartengono alla sua tradizione culinaria. Piatti di mare o di terra, genuini, rustici e ricchi di sapore. Dagli antipasti ai dolci, passando per gli iconici lievitati, ecco una selezione ad hoc.
Andare alla scoperta delle ricette pugliesi – tramandate con sommo amore di generazione in generazione, da madre a figlia – significa ritrovarsi in un universo fatto di sapori antichi, prodotti genuini donati da Madre natura, tradizioni che rimandano al piacere della convivialità. La cucina pugliese è rustica e semplice, anche sostanziosa, assolutamente irresistibile. Da una parte è indissolubilmente legata al mare, anzi si fa perfetto simbolo della dieta mediterranea (che non ha eguali né concorrenti nel mondo, lo sappiamo bene). Dall’altra ci conduce nell’entroterra. In tutti i casi, massima è la valorizzazione delle materie prime. Senza troppi fronzoli, anche perché non ce n’è bisogno.
Materie prime, dunque. Tra le verdure e gli ortaggi più utilizzati troviamo le cime di rapa, i pomodori, le melanzane, i carciofi, le patate, le cipolle, le fave. Che danno forma anche a numerose portate appartenenti alla cosiddetta cucina povera e al mondo contadino: una più gustosa dell’altra, provare per credere. Poi legumi, latticini, carni. Il pesce – il pescato del giorno – e i frutti di mare, dalle cozze alle sarde, dalle alici al polpo.
C’è da dire che un ruolo di primo piano, tra le ricette pugliesi, spetta a un’ampia gamma di delizie a base semplicemente di farina e lievito: sarebbe un peccato mortale andare in Puglia e non assaggiare i panzerotti, le pettole, la mitica puccia (da farcire come suggeriscono lo stomaco e la fantasia) e il pane pugliese.
C’è un vecchio adagio che fa così: in Puglia si piange sempre due volte, quando si arriva a tavola e quando ci si alza. Ironico, divertente ma con un sostanzioso fondo di verità. Anche perché, prima di alzarsi da tavola, doveroso è assaggiare i dolci tipici. E anche in questo campo, i pugliesi hanno “argomenti” molto validi: citiamo solo le scarcelle e le cartellate, tra poco andiamo più a fondo e scendiamo nei particolari. Anzi, cominciamo subito il nostro tour dedicato al made in Puglia culinario!
Antipasti pugliesi
Per iniziare un pranzo a base di piatti tipici pugliesi, cosa buona e giusta è addentare una pettola. Si tratta di frittelline di pasta lievitata che si possono gustare in semplicità oppure farcite, per esempio con acciughe e/o burrata. Da provare anche la cialledda, a base di pane raffermo e pomodoro, da arricchire con capperi e acciughe. E poi le cozze, volentieri! In Puglia le preparano arraganate oppure pastellate, una tira l’altra.
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Pettole
Le pettole sono un antipasto della cucina pugliese. Sono piccole sfere irregolari di pasta lievitata fritte in olio bollente. Le pettole si possono gustare al naturale oppure farcite in svariati modi: tradizionalmente si inserisce una acciuga sott'olio all'interno di ogni frittella, per renderle dolci basterà intingerle nel miele o nel vincotto o spolverizzarle con lo zucchero. L’importante è che siano fragranti fuori e morbide dentro. Il segreto sta tutto nell'impasto che dovrà essere molto morbido e ben lievitato.
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Cialledda: dalla Puglia
La cialledda è un fresco e profumatissimo antipasto tipico della cucina pugliese ideale nelle giornate estive. Si prepara utilizzando pane raffermo o friselle, per un gusto ancora più intenso utilizzate quelle di grano duro o di grano arso. Potete arricchire la cialledda anche con capperi e acciughe e qualche tocchetto di sedano.
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Cozze pastellate, antipasto di pesce
Le cozze in pastella sono un piatto della tradizione culinaria pugliese e in generale del centro sud Italia. Per prepararle occorrono pochissimi minuti e sono ottime servite come sfizioso e gustoso antipasto o aperitivo magari in accompagnamento a un bicchiere di spumante. Per motivi di sicurezza alimentare prestate attenzione a non cucinare le cozze rotte o scheggiate e a non consumare le cozze che rimangono chiuse a fine cottura. Le cozze si sposano bene a sapori erbacei che ne attenuano la sapidità, aggiungete alla pastella un trito aromatico scegliendo prezzemolo, timo o salvia. Provate ad accompagnate le cozze in pastella con una maionese fatta in casa, magari resa piacevolmente piccante aggiungendo poco peperoncino in polvere durante la preparazione, o della salsa tartara, ne resterete piacevolmente sorpresi. Se amate le cozze amerete senza alcun dubbio anche le cozze arraganate o quelle ripiene, provatele.
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Cozze arraganate: sapori pugliesi
Le cozze arraganate sono una ricetta molto gustosa e semplice da preparare, tipica della cucina pugliese. Per realizzare questo piatto non occorre molto tempo ma è necessario pulire accuratamente le cozze, spazzolandole sotto l'acqua corrente e dividerle a metà. Esistono diverse varianti di questo piatto, alcune prevedono l'aggiunta della passata di pomodoro o mollica di pane mentre in altre è consigliata la cottura in padella. Noi abbiamo preparato le cozze arraganate con uova, pecorino, pangrattato, aglio e prezzemolo e le abbiamo cotte in forno per farle gratinare. A metà cottura potete aggiungere sulle cozze un po' di vino bianco. Servitele come antipasto di mare o come secondo, per un menù tutto pugliese, preparate spaghetti con i ricci di mare e una orata alla pugliese.
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Primi piatti pugliesi
… E poi si entra nel vivo, con i primi piatti. Le orecchiette con cime di rapa sono un caposaldo della cucina pugliese, si sa. Però vi consigliamo di provare anche quelle al forno, caserecce e ricche. A proposito di piatti ricchi, una nota di merito va ai cannelloni ripieni di carne: in Puglia li fanno che è una meraviglia. Tornando alle cime di rape, una variante che dà grandi soddisfazioni è quella con i troccoli e le sarde. Segnaliamo assolutamente anche la pasta e carciofi alla pugliese e gli spaghetti all’assassina, per chi ama il piccante.
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Orecchiette con cime di rapa originali
La ricetta originale delle orecchiette con cime di rapa è semplicissima da realizzare. Le orecchiette, spesso chiamate anche con numerosi altri termini dialettali (ad esempio, nel barese sono dette strascinate, nel tarantino chiancarelle), sono un piatto economico e semplice da preparare. Dal carattere rustico e ruvido, questo formato di pasta è l’ideale per accogliere condimenti di varia natura: l'accompagnamento con le cime di rapa è forse il più conosciuto al di fuori della Puglia e della Basilicata. Tradizionalmente le orecchiette possono essere accompagnate con molti altri condimenti: dal semplice sugo di pomodoro a versioni arricchite con polpette o brasciole (ossia involtini preparati con carne di cavallo o di manzo). Le origini delle orecchiette non sono molto chiare ed esistono tesi diverse: alcuni sostengono che siano nate in Provenza, altri ne sostengono l'origine barese (esattamente nel Comune di Sannicandro di Bari) e parimenti accreditata è l’ipotesi di una derivazione ebraica. La nostra ricetta delle orecchiette con cime di rapa si affida alla tradizione pugliese.
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Orecchiette al forno con polpette
Le orecchiette al forno sono un primo piatto tipico della tradizione culinaria meridionale. Cotta al forno, rimane morbida all'interno mentre la superficie diventa leggermente croccante. Questo piatto può essere arricchito da diversi ingredienti, polpette di carne, scamorza che è possibile sostituire con mozzarella o la provola. Le orecchiette sono una pasta tipica della cucina pugliese, si realizzano con un impasto a base di semola di grano duro e acqua. In questa regione vengono generalmente preparate a mano e hanno una forma di un piccolo disco dal dorso ruvido e un incavo centrale, vengono realizzate con il solo ausilio della lama di un coltello. Devono il nome alla loro forma, simile a quella di un orecchio. Sono molto conosciute le orecchiette con le cime di rapa che rappresentano il condimento tipico regionale di questa pasta, altrettanto buone sono quelle con i broccoli. Essendo un formato di pasta molto amato, vengono utilizzate anche per preparazioni domenicali come questa versione delle orecchiette al forno, la tradizione vuole che siano preparate in una pirofila di terracotta e cotte nei tradizionali forni a legna.
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Spaghetti all'assassina
Gli spaghetti all'assassina sono un primo piatto tipico della cucina pugliese, particolarmente famoso nella città di Bari. La particolarità di questa ricetta è che la pasta viene cotta nel sugo di pomodoro direttamente in padella, per un risultato finale croccante e leggermente bruciacchiato. Questo conferisce agli spaghetti un sapore unico e una consistenza irresistibile, diversa dalla classica pasta al pomodoro. Il nome del piatto deriva dall'abbondante uso di peperoncino, che lo rende piccante e, appunto, "assassino" per il palato.
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Pasta e carciofi alla pugliese
La pasta e carciofi alla pugliese è un piatto della cucina del Sud Italia che si prepara con ingredienti semplici come aglio, prezzemolo e olio d'oliva e che esalta i sapori mediterranei. Questo piatto è adatto a chi ama i sapori semplici e genuini della cucina vegetariana, ed è ideale da preparare durante la stagione dei carciofi quando questi ortaggi sono freschi e saporiti. Può essere gustata da sola come piatto principale leggero o accompagnata da carne alla griglia, delle salsicce in padella o delle cotolette, per un pasto più sostanzioso. Se volete renderla più sfiziosa potete insaporirla con un soffritto di speck o di pancetta dorata.
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Cannelloni ripieni di carne pugliesi
I cannelloni ripieni di carne pugliesi costituiscono un ricco primo piatto da portare in tavola anche in occasione del pranzo della domenica. Nessuno riesce a resistere di fronte ad un primo appetitoso come questo, e difatti i cannelloni ripieni di carne pugliesi riscuotono sempre un grande successo. Perfetti da realizzare in anticipo, non richiedono particolari abilità ma il tempo necessario alla preparazione del ripieno. In quanto alla pasta, potete usare i cannelloni già pronti facilmente reperibili in commercio.
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Troccoli cime di rapa e sarde: primo molto gustoso
I troccoli con le cime di rape e sarde sono una variante della classica pasta con le rape tradizionale in Puglia. I troccoli sono un formato di pasta originari del Nord della Puglia, anche se ormai si trovano un po’ in tutto il Sud Italia. Si tratta di lunghi spaghetti dalla sezione spessa e quadrata, che vengono preparati con un apposito mattarello che taglia la pasta in questi spessi spaghettoni. Nell'impasto non è previsto l'uso di uova ma si realizzano esclusivamente con semola e acqua. Se non doveste trovarli potete sostituirli con bucatini o tonnarelli. In questa ricetta sposano la più tipica tra le verdure pugliesi, le cime di rapa, e danno origine ad un piatto ricco di sapore. Potete sostituirle con friarielli o broccoletti. Le sarde, con il loro benefico apporto di acidi grassi omega tre, come tutto il pesce azzurro, aggiungono al piatto sapore. Utilizzate pomodori sottolio o quelli semi secchi dopo averli fatti rinvenire in poca acqua calda per 15 minuti.
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Secondi piatti pugliesi
Quale secondo piatto tipico pugliese scegliere? Beh, innanzi tutto bisogna decidere se prevalga la voglia di mare oppure quella di terra. Nel primo caso, le cozze alla tarantina e il polpo alla pignata sono praticamente obbligatori, ma lo stesso dicasi per la combo orata-patate-pecorino. Un mix di sapori contrastanti che conquista al primo assaggio. Se si predilige la terra, entrano in gioco le melanzane ripiene di carne e la salsiccia con i lampascioni, non si discute. Ma non perdetevi le pitta con le patate!
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Melanzane ripiene di carne alla pugliese
Le melanzane ripiene di carne alla pugliese sono un gustoso piatto tipico della cucina regionale, apprezzato per la sua ricchezza di sapori e la semplicità degli ingredienti. Questa prelibatezza si prepara tradizionalmente durante la stagione estiva, quando le melanzane sono al loro apice di freschezza e sapore, garantendo un risultato finale ottimale. Le melanzane ripiene sono un piatto versatile, che può essere servito sia come primo che come secondo, a seconda delle preferenze e delle occasioni.
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Polpo alla pignata: cucina pugliese
Il polpo alla pignata è un'antica ricetta salentina il cui nome deriva dalla tipica pentola in terracotta in cui veniva cucinato, la pignata appunto. Nel polpo alla pignata il polpo cuoce con la sua stessa acqua, ed è questa la principale regola da seguire per una cottura perfetta. Il polpo di cui il mar Mediterraneo è ricco, si riconosce dalla doppia fila di ventose presenti sugli otto tentacoli, ed è particolarmente adatto per questo tipo di cotture lunghe. La sua carne è piuttosto dura e quindi appena pescato viene di solito sbattuto con forza sullo scoglio per renderlo tenero. In alternativa, lo si potrà tenere in freezer per qualche giorno prima di cucinarlo. In realtà con questo metodo di cottura il polpo perde la sua tenacità per diventare molto morbido e succulento. Ricordate inoltre di non aggiungere ulteriore sale perché il polpo è piuttosto sapido. La ricetta del polpo alla pignata è molto antica e, come in tutti questi casi, ogni famiglia tramanda da generazione la propria versione. La differenza principale tra una ricetta e l'altra sta nell'aggiunta o meno delle patate a metà cottura, non essendoci una prescrizione certa al riguardo ognuno potrà decidere in base ai propri gusti, certamente aggiungendo le patate diventerà un ottimo piatto unico. Non dovrà in ogni caso mancare abbondante pane da inzuppare nel delizioso fondo di cottura.
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Orata alla pugliese: patate e pecorino
L’orata alla pugliese è un secondo piatto di pesce particolarmente ricco e saporito. La caratteristica dell’orata alla pugliese è quella di prevedere l’uso del formaggio come insaporitore del pesce: molti possono considerare l'abbinamento sconveniente, in realtà risulta oltremodo riuscito, si sposa alla perfezione. In realtà il pecorino grattugiato viene spolverizzato sul letto di patate, insieme al trito di prezzemolo e aglio, andando ad insaporire il pesce in maniera leggera: il pesce cotto in questo resta succulento e diventa particolarmente saporito. Se ci si vuole organizzare per tempo per una cena si possono tranquillamente preparare tutti di ingredienti e poi infornare al momento opportuno. Il segreto per un piatto perfetto è comunque quello di prepararlo con una bella orata di mare. Per riconoscere un’orata fresca di mare da una di allevamento bisogna anzitutto affidarsi ad un pescivendolo onesto, meglio se di fiducia, e poi guardare attentamente il pesce. L’orata dovrà avere l’occhio vivo, trasparente e cristallino con la pupilla nera e non velata. Superando quelli che possono essere i tentennamenti iniziali dovuti all’inusuale binomio pesce e formaggio, si potrà gustare un piatto veramente straordinario.
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Braciole pugliesi: ideali anche per condire la pasta
Le braciole pugliesi sono degli involtini di carne di cavallo – o in alternativa di manzo – cotti nel sugo di pomodoro fino a quando diventano tenerissimi. Le braciole o brasciole, molto diffuse anche nella confinante terra lucana, sono caratterizzate da una farcitura saporita a base di pecorino grattugiato (specificatamente Canestrato), aglio, prezzemolo e pepe, talvolta arricchito anche di lardo o pancetta (per un gusto ancora più intenso). Il sugo in cui cuoce la carne è il condimento tradizionale anche per la pasta fresca della domenica.
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Pitta di patate pugliese
La pitta di patate è un piatto tradizionale della cucina salentina, in particolare della città di Lecce. Le sue origini sono quelle di una cucina povera contadina. Si tratta di una torta salata rustica e saporita, chiamata anche focaccia o pizza rustica. Il termine pitta deriva da pittata o dipinta, questo perché in origine la sua superficie prevedeva dei decori. La versione classica della pitta di patate, che proponiamo in ricetta, può essere personalizzata variando gli ingredienti del ripieno. I due strati di morbido impasto a base di patate possono racchiudere anche tonno, acciughe o prosciutto abbinato a formaggio filante, ma anche altre verdure. La salsa di cipolle e pomodoro, utilizzata per la farcitura, può anche essere frullarla prima di aggiungere olive e capperi. La pitta di patate si può consumare calda dopo un breve riposo, ma l’ideale è mangiarla fredda quando gli ingredienti si sono rassodati. Si presta benissimo a essere servita in un buffet ma anche in un pic nic o come piatto unico.
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Salsiccia con lampascioni
La salsiccia con i lampascioni è una ricetta tipica pugliese e in particolare del Salento, tanto semplice quanto gustosa. Per la sua preparazione viene utilizzata salsiccia di maiale dalla grana piuttosto grossa. Utilizzatene una non troppo grassa e magari aromatizzata con semi di finocchietto selvatico. Ricordate di cuocerla fino a che è ben cotta fino al cuore. La salsiccia è accompagnata dai lampascioni cotti in padella nel suo stesso fondo di cottura. La parte commestibile della pianta dei lampascioni è il bulbo che è simile ad una piccola cipolla ed ha un sapore amarognolo. Per mitigare le note amare solitamente si posso lasciano a bagno in acqua fredda per qualche ora. I lampascioni si raccolgono a inizio autunno e sono consumati soprattutto nelle regioni meridionali (in modo particolare in Puglia e Basilicata) dove crescono anche spontaneamente. I lampascioni sono molto ricchi di potassio, calcio, fosforo, ferro e magnesio e contengono inoltre saccarosio, fibre alimentari, glucosio ed amido. Hanno proprietà lassative, diuretiche ed emollienti e sono caratterizzati da un basso apporto calorico, stimolano l’appetito, attivano le funzioni digestive ed hanno un effetto anti infiammatorio. La salsiccia con i lampascioni è un piatto rustico dal sapore robusto ed è solo uno dei tanti modi in cui si può preparare e gustare questo particolare ortaggio.
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La ricetta delle cozze alla tarantina
Le cozze alla tarantina sono un piatto tipico della cucina pugliese. Realizzato in modo semplice e veloce utilizza, per tradizione, cozze provenienti dalla zona di Taranto, regione molto vocata alla mitilicoltura. Rispetto alle cozze alla marinara questa ricetta prevede l'uso del pomodoro: se l'ortaggio è in stagione, viene utilizzata una concassè di pomodori San Marzano, altrimenti della conserva di polpa possibilmente realizzata in casa. La preparazione delle cozze alla tarantina somiglia molto a quella di una tradizionale zuppa ed è solitamente accompagnata a crostoni di pane casereccio tostati. Insaporito con aglio, peperoncino e prezzemolo, questo piatto dal sapore mediterraneo è ideale per la stagione estiva e rappresenta un'ottima alternativa all'impepata di cozze. Per la preparazione, molto semplice, del piatto occorre prestare particolare attenzione alla pulizia delle cozze.
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Puccia, focaccia & Co.: ricette pugliesi
Dici Puglia e capisci subito quante meraviglie si possano preparare semplicemente con la farina e il lievito, naturalmente poi aggiungendo i più svariati ingredienti per completare l’opera. Anzi, le opere: dalla puccia alla focaccia, dai panzerotti ai calzoni di cipolle passando dal pane. Non c’è lievito, ma bisogna assolutamente provarli: ci riferiamo ai taralli pugliesi, che possono essere grandi o piccoli ma in tutti i casi esigono attenzioni. E noi le diamo volentieri, sgranocchiandoli.
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Puccia, tutto il sapore del Salento
La puccia è un pane tipico pugliese, diffuso in particolar modo nel Salento. A seconda della zona di produzione può prendere diversi nomi, ma l'impasto di base e la consistenza non cambiano. Tra le varietà di pucce troviamo ad esempio la uliata, con l'aggiunta di olive nere all’interno dell’impasto. Questa varietà di puccia è la protagonista della Festa te la Uliata, una sagra che si svolge a Caprarica di Lecce tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, dove ha luogo la divertente Gara dello Sputo del Nocciolo. La puccia è un pane molto croccante e privo di mollica, ideale da farcire con salumi e formaggi del territorio come la giuncata, il capocollo di Martina Franca o abbondanti verdure.
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Focaccia pugliese di semola con lievito madre
La focaccia pugliese è uno degli antipasti più noti del Tacco d'Italia. Questa è la variante realizzata con semola rimacinata e lievito madre. La focaccia è un gustoso connubio tra pasta lievitata, pomodorini, abbondante origano e una generosa dose di buon olio extra vergine di oliva. La focaccia pugliese è una delizia diversa da le altre focacce, a renderla così particolare è sicuramente il tipo di impasto, alto, morbido e soffice all’interno e fragrante all’esterno, ma ha anche la caratteristica dei pomodorini spaccati con le mani e conficcati sulla superficie della focaccia. La focaccia pugliese ha diverse varianti che cambiano da città a città, c’è chi la prepara con aggiunta di patate nell’impasto, chi aggiunge anche le olive nel condimento e chi preferisce ometterle entrambe, in ogni caso è deliziosa ed è un ottimo cibo da strada, ideale anche per aperitivi e buffet o in accompagnamento ai pasti. La ricetta è molto semplice da realizzare ed è adatta anche ai vegetariani e vegani.
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Panzerotti con la carne, da Bari
I panzerotti con la carne sono un piatto tipico della tradizione gastronomica barese. Il panzerotto è un classico e tradizionale street food, preparato però spessissimo anche in casa quando si vuole cenare in compagnia realizzando quella che viene definita una panzerottata. Il ripieno tradizionale è quello a base di pomodoro e mozzarella, ma non mancano varianti altrettanto tradizionali come quella con la carne tritata, con le cime di rape stufate, con la ricotta piccante. Trattandosi di una ricetta tradizionale per ogni singolo ripieno le varianti sono molteplici, in quelli di carne c'è chi inserisce l'uovo come in questo caso, chi elimina la mozzarella o chi aggiunge poco pomodoro pelato appena condito. Quale che sia la vostra preferenza ricordate che per ottenere un panzerotto perfetto occorre realizzare un impasto elastico ma che sappia contenere il ripieno. Mescolate farina, lievito, acqua, sale e olio e fate lievitare per 3 - 4 ore a seconda della temperatura ambientare. Stendere l'impasto fino a formare dischi non troppo sottili. Altro passaggio essenziale è la chiusura del panzerotto: i bordi vengono sigillati con forza e ripiegati su se stessi affinché il ripieno non fuoriesca durante la frittura. Per evitare che l’impasto si bagni vanno preparati e fritti immediatamente: un segreto sta nell'utilizzare una quella che viene definita treccia di mozzarella battuta o in mancanza di questa una mozzarella tenuta 1 giorno in fresco ma fuori dall'acqua di governo. Il panzerotto con la carne va gustato caldo e fumante.
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Calzone pugliese di cipolla
Il calzone di cipolla è una ricetta tradizionale della cucina pugliese. Ogni famiglia conserva una ricetta propria in cui non solo cambia il ripieno ma anche la tipologia del guscio di pasta. A differenza del resto di Italia, per calzone, nella terra di Bari, si intende una pizza rustica composta da due strati di pasta sovrapposti a contenere un ripieno. Quello che altrove viene definito calzone in Puglia prende il nome di panzerotto. Nella ricetta tradizionale si utilizzano le cipolle sponsali che hanno un gusto delicato ma inconfondibile.
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Pane pugliese: saporito e versatile
Il pane pugliese è uno solo uno delle tante varietà di pane tipiche della Puglia. Si presenta come una pagnotta di grande pezzatura, può arrivare a pesare anche a 3 kg: ciò si deve alla grande conservabilità di questo pane. È composto per lo più da semola rimacinata di grano duro anche se viene aggiunta farina di forza per conferire elasticità. Ha una crosta croccante e una mollica morbida, densa e molto gustosa. Conosciuto in tutta Italia, è anche molto famoso e apprezzato nel mondo. Il pane pugliese è un pane estremamente versatile, provatelo condendolo appena caldo con un filo d’olio extravergine d’oliva pugliese, o impiegato per preparare gustose e saporite bruschette, o per ricette di carne o di pesce. Quando ha giù qualche giorno di vita tostatelo in forno per ottenere sfiziosi crostini.
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Taralli pugliesi: bolliti
I taralli sono un prodotto tipico nazionale di tradizione meridionale e, in particolare, di quella pugliese che secoli fa aveva nel tarallo un vero e proprio sostituto del pane. Il tarallo costituisce un ottimo snack da consumare a merenda o per un aperitivo. Come ogni ricetta tradizionale che si rispetti esistono moltissime versioni che variano, da luogo a luogo o addirittura di famiglia in famiglia, sia nella forma sia negli ingredienti. La forma più tradizionale dei taralli pugliesi è rotonda e piccola, ma spesso se ne trovano anche più grandi di forma ovale e allungata. La versione proposta è quella classica che prevede l'impiego di olio extravergine di oliva, vino e semi di finocchio nell’impasto. Si consiglia inoltre di utilizzare una farina a basso tenore proteico, come la 170W, al fine di ottenere un prodotto più friabile. Una variante dei taralli prevede le uova nell'impasto e, in questo caso, si chiamano scaldatelli.
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Taralli scaldatelli, tipici della Puglia
I taralli scaldatelli sono uno snack tipico della cucina pugliese, diffuso in tutto il Meridione. Sono realizzi con vino bianco e all'impasto vengono aggiunti semi di finocchio e pepe. I taralli vengono cotti prima in acqua bollente, poi passati al forno per la doratura e la croccantezza. Ne esistono ormai molte varianti a seconda degli aromi utilizzati, da quelli all'olio extravergine di oliva, al peperoncino, quelli che prevedono le uova nell'impasto o anche la versione dolce; li potete trovare sia di piccole dimensioni che di forma più allungata e ovale. Sono uno snack da mangiare in qualsiasi occasione e a qualsiasi ora, perfetti per l'aperitivo accompagnati da un bicchiere di vino, salumi o formaggi, o da utilizzare come ingrediente in ricette di primi piatti o secondi piatti.
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Dolci tipici pugliesi
I pugliesi amano preparare dolci, sono parte integrante della loro tradizione culinaria. Alcuni hanno nomi suggestivi legati al sacro e a ricorrenze particolari, ci riferiamo per esempio agli occhi di Santa Lucia e alle dita degli apostoli. Ma c’è dell’altro, parecchio altro: come le scarcelle, che si preparano a Pasqua, e le cartellate, specialità invece natalizia. Senza tralasciare gli sporcamuss al cioccolato, naturalmente!
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Scarcelle, la tradizione pasquale pugliese
Le scarcelle sono un dolce tipico pugliese che si prepara durante le festività pasquali. Esistono numerose versioni per realizzare le scarcelle ma la base è sempre preparata con una pasta frolla. Generalmente sono ricoperte da una glassa bianca realizzata con l'albume e lo zucchero a velo e poi decorate con zuccherini colorati. Oltre alla decorazione con la glassa, si possono preparare scarcelle con le uova sode inserite sulla superficie tramite intrecci di pasta, fino alle versioni ripiene con marmellata o impasti a base di mandorle. Le scarcelle si preparano durante la settimana santa che precede la Pasqua.
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Cartellate al forno: cucina pugliese
Le cartellate pugliesi sono dei tipici dolci del Natale. La ricetta è di antica tradizione e continua ad essere preparata, oggi, con tanta soddisfazione sia di chi le realizza che di chi le mangia. Le cartellate fatte in casa altro non sono che delle strisce di pasta semidolce arrotolata e fritta. Le si suole condire con il vincotto o con il miele. Nonostante la tradizione impone che siano fritte, le cartellate al forno rappresentano una variante alternativa. In ogni caso, risultano leggere e friabili grazie al vino bianco presente nell'impasto. Non ci sono festività natalizie, in Puglia, che non le vedano protagoniste in tavola. Ecco come si preparano facilmente in casa.
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Sporcamuss al cioccolato, tradizione pugliese
Gli sporcamuss al cioccolato sono dolcetti golosi tipici della tradizione pugliese dalla forma quadrata, realizzati con due strati di pasta sfoglia, ripieni di crema e infine spolverizzati con lo zucchero a velo. La ricetta tradizionale prevede al loro interno la crema pasticcera, ma, come in questo caso, possono essere preparati anche con una deliziosa crema al cioccolato. Gli sporcamuss devono il loro nome al fatto che quando si mangiano, a causa di crema e zucchero a velo, inevitabilmente si finisce per sporcarsi. Ideali come dessert o per un tè pomeridiano in compagnia di amici, gli sporcamuss sono dolcetti molto semplici e veloci da preparare. Per la buona riuscita della ricetta utilizzate cioccolato fondente. Spolverizzateli con lo zucchero a velo e servite caldi.
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Ricetta degli occhi di Santa Lucia: taralli pugliesi
Gli occhi di Santa Lucia sono dei taralli pugliesi tradizionali, tipici della città di Bari. Vengono preparati nel mese di dicembre e serviti il giorno di Santa Lucia: il 13 dicembre. Realizzati con pochi ingredienti sono piccoli taralli dolci confezionati con farina, olio d'oliva e vino bianco. Una volta cotti sono ricoperti da una glassa a base d'acqua e zucchero chiamata sclepp. Il segreto per realizzare la ricetta perfetta degli occhi di Santa Lucia consistenti sta nel tempo di cottura: bisogna prestare particolare attenzione a non far cuocere troppo i taralli ma sfornarli appena diventeranno leggermente dorati, il rischio è di avere taralli molto duri. È opportuno utilizzare un olio extravergine dal gusto leggero e un vino bianco di qualità. Come tutti i dolci popolari, anche la ricetta degli occhi di Santa Lucia ha subito nel corso del tempo delle modifiche. Inizialmente la glassa veniva fatta con gli albumi e i taralli venivano insaporiti con l'aggiunta di anice o vaniglia. Questi biscotti si mantengono fragranti a lungo se ben conservati.
Leggi la ricetta "Ricetta degli occhi di Santa Lucia: taralli pugliesi" -
Dita degli apostoli: frittelline ripiene pugliesi
Le dita degli apostoli sono un dolce pugliese di antiche origini. Il nome e l'aspetto fanno presumere che abbiano un’origine legata alla religione, in molti concordano sul fatto che venissero preparati dalle suore dei conventi con gli albumi avanzati da altre preparazioni. Con il nome dita degli apostoli sono indicate, in realtà, più ricette differenti tra loro. Anche se la forma non cambia a variare sono gli ingredienti: in questa versione una frittellina di soli albumi avvolge un soffice ripieno di ricotta, non manca chi invece utilizza l’uovo intero, altri, in una versione contemporanea, avvolgono la crema di ricotta con una vera e propria crêpe. Per la farcia c’è chi utilizza il cioccolato fondente in pezzi, chi il cacao e chi ancora solo un pizzico di cannella. In qualunque modo venga preparata è fondamentale però che la frittellina esterna sia molto sottile, per lasciare spazio al gusto delizioso della crema di ricotta. Esiste poi una versione di dita degli apostoli completamente diversa che prevede l’utilizzo solo di tuorli e zucchero lungamente sbattuti fino a ottenere una sorta di massa montata. L’impasto ottenuto viene poi disposto in apposite formine di carta dalla forma allungata e cotto in forno.
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