Cantucci ai pistacchi
I cantucci con i pistacchi sono un dolce ideale per le feste di Natale. Realizzateli durante un pomeriggio con tutta la famiglia prestando attenzione a creare dei biscotti friabili e gustosi.
Tutti conoscono gli originali, ma avete mai provato i cantucci ai pistacchi? Ricetta altrettanto facile, ci permette di ottenere in casa i classici biscottini della tradizione toscana in una succulenta variante. Variante che prevede i pistacchi al posto delle mandorle e che ha tutte le carte in regola per non farle rimpiangere. I cantucci ai pistacchi sono arricchiti anche con poca uvetta, che regala un tocco di colore e di dolcezza al sapore finale.
Variante Cantucci ai pistacchi
Cantucci ai pistacchi e cioccolato: se siete amanti del cibo degli dei non potete non provare questa goduriosa variante. Se vi piacciono i dolci di Natale eccone qualcuno:
- Alberelli di Natale
- Biscotti di Natale alla vaniglia
- Biscotti con le mandorle
- Brownies di Natale
- Bucellato siciliano
- Cheesecake di Natale
- Coppe di panettone alla panna
- Coppe al cioccolato al panettone
- Danubio dolce
- Girelle di pandoro
- Mediant
- Mostaccioli
- Muffin di Babbo Natale
- Panettone veloce
- Panforte facile
- Pavlova di Natale
- Pandoro farcito
- Panpepato
- Struffoli
- Stollen
- Susamielli
- Raffioli
- Tiramisù al pandoro
- Torrone morbido alle mandorle
- Torta di mele e panettone
- Torta al cioccolato delle feste
- Torta al panettone
- Tozzetti spagnoli
- Tronchetto al cioccolato fondente
- Zuppa inglese con pandoro
Perché si chiamano cantucci?
Molti di noi li amano e non perdono occasione per prepararli o acquistarli. Ma non tutti sanno perché effettivamente si chiamino così. Il nome cantuccio deriverebbe dal latino cantellus che significa pezzo o fetta. E starebbe a descrivere il modo in cui questi biscotti si preparano: da un unico grande rotolo, si ricavano delle fette che vengono ulteriormente cotte in forno fino a renderle piacevolmente croccanti.
Dove sono originari i cantucci?
La loro origine risale a molto tempo fa, in particolare al tempo dei romani, che erano soliti tagliare il pane in diagonale e infornarlo per farlo durare più a lungo. Un primo cenno storico ufficiale si ha grazie all’Accademia della Crusca, che li descrisse come “biscotti a fette, fatti con farina dolce setacciata, zucchero e albume d’uovo”. La loro prima ricetta ufficiale si deve invece al medico Amadio Baldanzi, che la scrisse nella seconda metà del ‘700. Al pasticcere Antonio Mattei si deve, infine, la loro fama come biscotti di origine pratese.