Filetto alla Wellington
Preparato con pasta sfoglia, funghi e speck, il filetto alla Wellington è per eccellenza l’arrosto delle feste: scoprite come cucinarlo.
Il filetto alla Wellington è una preparazione piuttosto complessa da fare ma che è perfetta per un pranzo in cui vogliate fare bella figura con parenti ed amici. Per eseguirlo alla perfezione occorre seguire la ricetta passo passo senza eccedere nei tempi di cottura e rispettando i tempi di riposo.
La storia del filetto alla Wellington ha origine nell’Inghilterra del XIX secolo quando apparve sulla tavola dell’esigente Duca di Wellington, eroe della battaglia di Waterloo. L’arrosto, piatto onnipresente sulle tavole inglesi, prese questo nome a causa della somiglianza del filetto in crosta con gli stivali del Duca. Infatti, erano entrambi a forma di cilindro e di un caldo colore dorato. Questo secondo piatto, anche se non di semplice esecuzione, ha conquistato le tavole italiane per eleganza e bontà ed è diventato l’arrosto delle feste per eccellenza ed è un’ottima alternativa al filetto di maiale all’aceto balsamico. La crosta croccante e dorata racchiude un cuore saporito e tenero di carne appena rosata. Funghi porcini e speck completano e arricchiscono i sapori di questo piatto la cui fama è senza confini: diffusissimo in Francia, il filetto alla Wellington è grande protagonista anche sulle tavole degli Stati Uniti dove fu portato per la prima volta dalla first lady Jacqueline Kennedy.
Consigli
Arricchite il piatto con un tartufo nero invernale. Unite 50 g di tartufo al termine della cottura dei funghi. Frullando tutto insieme aggiungerete maggiore complessità e gusto persistente al piatto.
Conservazione
Se vi dovesse avanzare conservate il filetto per un massimo di 3 giorni in frigo in un contenitore con chiusura ermetica.
Variante Filetto alla Wellington
Potete utilizzare diversi tipi di funghi per una ricetta ogni volta diversa.
Lasciate riposare il filetto per qualche minuto prima di tagliarlo a fette.