Ragù di cervo: sapore di montagna
Il ragù di cervo è un’alternativa al classico sugo della cucina italiana: ecco come prepararlo con i consigli sulla marinatura della carne.
Il ragù di cervo costituisce una variante meno diffusa dell’amato e popolare sugo di carne della cucina italiana. Rappresenta il completamento ideale di primi piatti di pasta ma anche un delizioso intingolo nel quale fare una sostanziosa scarpetta. La sua realizzazione non differisce poi molto da quella del ragù alla bolognese, fatta eccezione per la particolare attenzione che deve essere riservata alla marinatura della carne.
Come togliere il sapore di selvatico al cervo?
Già, perché per togliere il sapore di selvatico al cervo, si necessita della marinatura della carne, che deve essere messa a bagno in frigo per molte ore (meglio tutta la notte, ma anche fino a due giorni) nel vino rosso arricchito con erbe aromatiche e spezie miste quali salvia, alloro, ginepro, chiodi di garofano e l’immancabile trio di ortaggi protagonisti di ogni soffritto che si rispetti, ovvero carote, sedano, cipolle.
Variante Ragù di cervo
Il ragù di cervo in bianco rappresenta una deliziosa variante del piatto adatta a chi non ama troppo il pomodoro.
Com’è la carne di cervo?
La carne di cervo è piuttosto magra, specie se messa a confronto con gli altri tipi di selvaggina. Ha inoltre un sapore dolce. Si presta a numerose preparazioni – le pappardelle al ragù di cervo spiccano tra queste – e cotture, ma quella più indicata deve essere lenta e a fuoco basso, in quanto una cottura più aggressiva ne provocherebbe l’indurimento rendendola poco piacevole alla masticazione e al palato.