Home Cibo Qual è l’olio più salutare per friggere? E altre domande per non sbagliare più quando friggi

Qual è l’olio più salutare per friggere? E altre domande per non sbagliare più quando friggi

di Carlotta Mariani 21 Ottobre 2024 10:35

Friggere o non friggere, ma soprattutto quale olio usare? Abbiamo chiesto consiglio a un esperto per capire i segreti della frittura.

Friggere è un’arte, ma bastano pochi trucchi per migliorare la propria tecnica e, soprattutto, essere più consapevoli di quello che si sta facendo. Ma qual è l’olio più salutare per friggere? Di oliva, extravergine, di semi o altro?  Ecco tutte le risposte che cercate.

Quale olio è meglio usare per la frittura?

Per la frittura, l’olio più adatto è l’olio di oliva raffinato, grazie al suo alto punto di fumo che può arrivare fino a circa 220°C, rendendolo stabile alle alte temperature senza produrre sostanze nocive. Rispetto all’olio extravergine di oliva, che ha un punto di fumo più basso e un sapore più intenso, l’olio di oliva raffinato è più neutro e versatile. Anche altri oli come quello di semi di arachidi sono consigliati per la frittura per via della loro stabilità termica e gusto neutro. L’importante è non confondere l’olio di oliva con l’olio extravergine di oliva.

olio di oliva

L’olio extravergine di oliva è ottenuto dalla spremitura meccanica delle olive e si distingue per la sua purezza, poiché non presenta difetti chimici o organolettici e ha un’acidità massima dello 0,8%. È un olio non raffinato, che conserva tutte le proprietà nutrizionali delle olive. Al contrario, l’olio di oliva viene sottoposto a processi di raffinazione per eliminare difetti e impurità. Questo trattamento riduce l’acidità e consente all’olio di raggiungere un punto di fumo più alto, rendendolo più stabile per la frittura.

Che cosa è il punto di fumo?

Il punto di fumo è la temperatura alla quale un grasso o un olio inizia a decomporsi e rilasciare fumo visibile. Quando un olio supera questo limite, i suoi componenti chimici si degradano, liberando sostanze tossiche, come l’acroleina, che possono influire negativamente sulla salute. Il punto di fumo varia a seconda del tipo di olio: per esempio, l’olio extravergine d’oliva ha un punto di fumo intorno ai 190-210 °C, mentre l’olio di semi di arachide può raggiungere temperature più alte, fino a circa 230 °C.

Scegliere un olio con un punto di fumo adeguato è essenziale per garantire che il cibo sia fritto in modo sicuro e salutare, riducendo il rischio di formazione di sostanze dannose. Oli con punti di fumo più bassi, come il burro o l’olio di semi di lino, sono meno adatti alla frittura, mentre oli come quello di oliva raffinato, di semi di arachide o di girasole ad alto contenuto oleico, risultano più stabili alle alte temperature.

olio di oliva

Quali sono i segnali che indicano che l’olio è troppo caldo per friggere?

Quando l’olio inizia a fumare visibilmente o produce un odore acre, significa che ha superato il suo punto di fumo ed è diventato troppo caldo per friggere in sicurezza. A questo punto, l’olio inizia a decomporsi, liberando composti tossici. Per evitare questo, è essenziale mantenere la temperatura dell’olio sotto controllo con l’uso di un termometro.

Usare l’olio di semi per friggere è sbagliato?

Molte persone preferiscono usare l’olio di semi per friggere, spesso per via del suo costo inferiore e della percezione che sia più “leggero” rispetto all’olio d’oliva. Tuttavia, è importante fare una scelta consapevole. Gli oli di semi, come quello di girasole o di mais, hanno punti di fumo relativamente alti, rendendoli adatti alla frittura. Tuttavia, molti oli di semi sono sottoposti a processi di estrazione chimica e raffinazione, che possono lasciare residui potenzialmente dannosi, soprattutto in frittura. Al contrario, l’olio extravergine d’oliva, pur avendo un punto di fumo inferiore, è ottenuto tramite processi meccanici, il che lo rende più naturale e privo di trattamenti chimici. Anche se può rilasciare sapori più intensi, è generalmente considerato più salutare. La scelta tra olio di semi e olio d’oliva dipende dall’equilibrio tra preferenze di gusto, benefici per la salute e il tipo di cottura.

Per quel che riguarda l’olio extravergine d’oliva, invece, è considerato uno dei migliori oli per friggere grazie alla sua composizione chimica stabile, ricca di antiossidanti e acidi grassi monoinsaturi, che lo rendono resistente all’ossidazione e alla formazione di composti tossici durante la frittura. Tuttavia, ha un punto di fumo relativamente basso (160-190°C), inferiore a quello dell’olio di oliva raffinato. Nonostante ciò, gli studi confermano che i residui derivati dall’olio extravergine sono più sani e facilmente metabolizzati dall’organismo rispetto agli oli di semi trattati chimicamente. Importante è smaltire correttamente l’olio usato, poiché inquinante.

Patatine fritte

Qual è il segreto per una frittura perfetta?

Il segreto per una frittura perfetta risiede nel controllo della temperatura e nella scelta dell’olio. L’olio d’oliva, grazie al suo punto di fumo stabile, è spesso preferibile, mantenendo la temperatura tra i 175°C e 180°C per una cottura croccante e uniforme. È consigliato utilizzare un termometro a immersione o una friggitrice per regolare con precisione la temperatura. Non bisogna avere fretta nel friggere: friggere piccole quantità di cibo lentamente, come facevano le nostre nonne, garantisce una migliore resa e un risultato più salutare e saporito.

Quali sono gli errori comuni da evitare nella frittura?

Uno degli errori più comuni nella frittura è utilizzare un olio con un punto di fumo troppo basso per cotture ad alta temperatura. Questo può far sì che l’olio bruci, rilasciando sostanze tossiche e conferendo al cibo un sapore sgradevole. Inoltre, non controllare adeguatamente la temperatura dell’olio può causare una frittura troppo oleosa. Un altro errore è riutilizzare lo stesso olio troppe volte: l’olio deteriorato rilascia radicali liberi dannosi per la salute.

Friggete le melanzane nell'olio di semi.

Quanto olio utilizzare per una frittura perfetta?

La quantità di olio utilizzata è essenziale per ottenere una frittura croccante e uniforme. Idealmente, il cibo deve essere completamente immerso nell’olio per assicurare una cottura uniforme. Tuttavia, se si preferisce una cottura in padella con meno olio, è importante rigirare il cibo frequentemente per garantire una doratura omogenea su tutti i lati. Usare troppo poco olio può far abbassare rapidamente la temperatura quando si aggiunge il cibo, risultando in un piatto poco croccante.

Quanto spesso si dovrebbe cambiare l’olio durante la frittura?

L’olio utilizzato per la frittura dovrebbe essere cambiato dopo un paio di utilizzi, poiché la sua qualità si deteriora con il calore e il riutilizzo. Quando l’olio diventa scuro o emette un odore sgradevole, è un segno che deve essere sostituito. Inoltre, il cibo fritto in olio vecchio assorbirà più grassi, risultando meno croccante e meno salutare.

Fritto misto di pesce

È possibile riutilizzare l’olio dopo aver fritto il pesce?

Sì, l’olio può essere riutilizzato dopo aver fritto il pesce, ma solo se viene accuratamente filtrato per eliminare eventuali residui di cibo. Tuttavia, l’olio riutilizzato potrebbe trasferire il sapore del pesce ad altri alimenti, quindi è preferibile non usarlo per altri piatti dal gusto delicato. È consigliabile riutilizzare l’olio per fritti simili, come altri piatti di pesce o verdure.

Bisogna cambiare l’olio in base al cibo da friggere?

Cambiare l’olio in base al cibo da friggere può dipendere sia da preferenze culturali che dal tipo di risultato che si desidera ottenere. In Europa, soprattutto in Italia, l’uso dell’olio d’oliva è parte della tradizione culinaria, poiché conferisce un sapore distintivo alle pietanze. Tuttavia, in altre parti del mondo si prediligono oli di semi, come quelli di girasole o arachidi, che tendono ad avere un gusto più neutro. La scelta dell’olio può influire leggermente sul sapore finale del piatto, quindi è importante selezionare l’olio in base al tipo di cibo da friggere e al risultato desiderato. Ad esempio, l’olio d’oliva potrebbe esaltare i sapori di piatti tradizionali, mentre l’olio di semi può essere preferito per preparazioni più leggere o neutre.

L’olio influisce sul gusto finale del cibo?

Sì, la scelta dell’olio influisce notevolmente sul sapore finale del cibo fritto. L’olio extravergine d’oliva, per esempio, conferisce un gusto più deciso e aromatico, mentre l’olio di semi di arachide o girasole è più neutro, lasciando emergere maggiormente il sapore dell’alimento. Per piatti delicati, come pesce o verdure, può essere preferibile un olio più leggero, mentre per cibi dal sapore più robusto, l’olio di oliva può essere un’ottima scelta.

È salutare friggere spesso?

Friggere regolarmente non è consigliato per una dieta equilibrata, poiché aumenta l’assunzione di grassi saturi e calorie. Tuttavia, se occasionalmente si utilizza un olio di buona qualità, come l’extravergine di oliva o l’olio di semi di arachide, e si controlla la temperatura della frittura, si può minimizzare l’assorbimento eccessivo di grassi. La moderazione e l’uso di tecniche adeguate, come la rimozione dell’olio in eccesso dopo la frittura, possono rendere questo metodo di cottura meno dannoso per la salute.

Come conservare correttamente l’olio usato?

Dopo l’uso, l’olio da frittura può essere filtrato con un colino o una garza per rimuovere eventuali residui di cibo e conservato in un contenitore ermetico in un luogo fresco e asciutto. Tuttavia, l’olio dovrebbe essere riutilizzato con moderazione e scartato se inizia a scurirsi o emette un odore sgradevole. Importante è smaltire correttamente l’olio usato in appositi centri di raccolta per evitare di inquinare l’ambiente.

Qual è il miglior metodo per filtrare l’olio dopo la frittura?

Dopo aver fritto, è importante filtrare l’olio per rimuovere eventuali particelle di cibo che possono bruciare e compromettere la qualità dell’olio. Il miglior metodo consiste nell’utilizzare un colino a maglia fine o una garza per separare i residui. Successivamente, l’olio filtrato deve essere conservato in un contenitore ermetico, lontano da fonti di calore e luce, e utilizzato entro pochi giorni.

friggitrice aria dolci

Quali sono le alternative più leggere alla frittura?

Per chi desidera ridurre l’uso dell’olio e i grassi saturi nella dieta, esistono alternative alla frittura tradizionale, come la cottura in forno o l’utilizzo di una friggitrice ad aria. Questi metodi consentono di ottenere cibi croccanti con un minor apporto calorico, riducendo drasticamente la quantità di olio necessario per la cottura.