Tradotto per voi: i 13 locali migliori di Parigi secondo gli chef
A Parigi si mangia e si beve bene, ma se cercate un consiglio in più, vi raccontiamo dove mangiano gli chef in città.
L’articolo originale “13 of the best restaurants in Paris, according to chefs” di Ni’Kesia Pannell compare su Insider. Un elenco di consigli degli chef sui migliori ristoranti di Parigi: l’abbiamo tradotto per voi.
Parigi è una di quelle città dove quasi tutti desiderano andare almeno una volta nella vita. Con i suoi negozi, i suoi musei e i monumenti, la Città dell’Amore è nota per la sua capacità di rubarti il cuore. Un altro motivo risiede nell’incredibile offerta di cibi deliziosi. E anche se partite con i consigli dei vostri amici, non è detto che i vostri gusti rispecchino i loro. È per questo che abbiamo chiesto a chef esperti dove vanno a mangiare quando si trovano a Parigi. Se siete in procinto di recarvi nella Città delle Luci quest’anno, ecco 13 locali da tenere in considerazione.
- Angelina, famosa per i suoi dolci. “Il locale si trova lì dal 1903 ed è un bar pasticceria. Tutti i loro dolci rasentano la perfezione e la cioccolata calda è ricca e gustosa. È l’ideale per la colazione o per un caffè e un dolcetto. In aggiunta, consiglierei una sosta in tutti i negozi di formaggio. Sono assolutamente incredibili e il loro profumo invade le strade. Un altro piccolo consiglio: trovate un panificio vicino al vostro hotel e andateci tutte le mattine, ma prima delle 8:30, altrimenti non troverete più niente”. (Donald Counts, City Winery Nashville)
- Chez Janou, un locale spassoso. “Una delle mie tappe preferite a Parigi (ed è impossibile stilare una classifica!) è Chez Janou, al confine del quartiere Marais e a due passi da Place des Vosges. È un bistrot favoloso dove preparano un risotto alle capesante fenomenale e tutta una serie di piccoli piatti gustosissimi. È sempre pieno di gente, ma se siete fortunati potreste accaparrarvi un ambitissimo tavolo all’esterno. L’atmosfera è conviviale e il cibo è davvero straordinario – senza pretese ma divertente e carico di fascino. Ci andiamo sempre almeno una volta quando siamo in viaggio nella Città delle Luci!” (Brian Riggenbach, The Mockingbird)
- L’Astrance offre piatti ricchi e deliziosi. “Ho scelto L’Astrance di Parigi. Lo chef Pascal Barbot possiede un’elegante immaginazione gastronomica quasi lirica che si rispecchia nei suoi piatti che spesso sono meravigliosamente semplici, come il latticello e la zuppa con crumble di toast. In alternativa, potete provare la millefoglie di funghi bianchi, mele e foie gras”. (Christian Quiñones, ADDiKT at W Miami)
- Il Café de Flore, la quintessenza del bistrot. “Apprezzo enormemente tutte le forme d’arte – culinaria, visiva, musicale, letteraria e la progettazione dei giardini – in qualità di chef e con il mio stile ed esperienza e il ristorante che consiglio a Parigi è il Café de Flore (fondato intorno al 1880, il cui nome proviene dalla dea dei fiori e della primavera). Il locale incarna con semplicità quella che chiamo ‘vita da bistrot’: vivace, rumoroso, ricco di profumi, fascino, semplicità e stile, famoso per le sue ricercate musiche di sottofondo (una serie di collezioni pubblicate), in linea con l’eredità storica di artisti e letterati e pittori (inclusi i clienti abituali: Picasso, Hemingway, ecc.). Il Café de Flore è famoso anche per le sue arti culinarie. L’insalata di polpa di granchio fresco con la speciale mostarda, con uova cotte alla perfezione e pomodori, è sconvolgente”. (Larry Hanes, chef, proprietario e designer dell’Eggshell Bistro)
- Il cibo straordinario di Clamato. “L’ultima volta che mi trovavo a Parigi, ho frequentato i ristoranti dove ero già stata e mi ero trovata bene, ma ho anche introdotto qualche novità su consiglio di amici e colleghi. Ovviamente, alcuni dei locali sulla mia lista rappresentavano esperienze complete di tecniche classiche, ma ben presto la semplicità estetica è diventata la costante delle mie esperienze. Ricordarmi dell’importanza della buona cucina semplice è stata come una boccata d’ossigeno e una grande ispirazione. Queste sensazioni si sono presentate in maniera particolarmente intensa da Clamato, un locale semplice e raffinato nella sua bellezza, che regalava gioia e calore. La cucina (e i piatti crudi, per essere onesti) erano straordinariamente semplici, ricordandomi quanto può essere bello onorare gli ingredienti esattamente per quello che sono”. (Kelly Fields, chef e proprietaria di Willa Jean)
- L’As Du Fallafel val bene un’attesa. “È il locale che non posso mancare. Parigi offre una grande varietà di cibi deliziosi. Francese, cinese… di tutti i tipi. Ma per quanto riguarda il falafel, L’As du Fallafel è un mondo a parte. Semplicemente fantastico. Hanno una serie di condimenti meravigliosi, e per uno chef i condimenti sono il top. Sono il modo di rendere nostro un piatto. È il migliore che abbia mai mangiato in tutti i miei viaggi e merita l’attesa in fila”. (Crystal Pink DeLongpre, Root 246)
- Le Comptoir è pura passione per il cibo. “Il mio ristorante preferito a Parigi è Le Comptoir Relais Saint-Germain. Innanzitutto, la location è straordinaria. Sei nel cuore di Saint-Germain-des-Prés dove Parigi la puoi respirare. Passando a faccende più serie… il cibo! Al Le Comptoir si mangia veramente bene. Il menu è una mappa delle regioni della Francia dove puoi trovare gli ingredienti migliori e le specialità francesi. Lo chef conosce i migliori mercati di Parigi e lavora con fornitori di massima qualità. Si può mangiare dalle 12 fino alle 11 di sera e il servizio è veloce e sempre cortese. Questo locale è basato sulla passione per i prodotti, della cucina francese e delle sue regioni”. (Martial Noguier, proprietario di Bistronomic)
- Il piatto da sogno del Bistro Paul Bert. “Ritengo che il ristorante per antonomasia di Parigi sia il Bistro Paul Bert. Quando siete lì, non potete non ordinare la Steak Au Poivre. È una delle cose più incredibili che abbia mai mangiato ed è un’esperienza che tutti devono fare. La steak (filetto) arriva immersa in una salsa cremosa di pepe in grani, affiancata da patatine fritte. Quando avrete finito, la tentazione di ordinarne un’altra sarà molto forte. Mi ritrovo spesso a pensare a questo piatto e al fatto che un giorno di incontreremo ancora”. (Ronnie Evans, co-proprietario del Blue Oak BBQ)
- L’esperienza a cinque stelle dello chef del Comptoir Canailles. “L’esperienza al Comptoir Canailles è stata indimenticabile. Quando siamo arrivati abbiamo osservato il processo di essiccazione della carne di manzo mentre sorseggiavamo delle bollicine. Poi la cameriera ci ha accompagnati al nostro tavolo, dal quale si poteva vedere la cucina. Il ristorante era gremito e la cucina lavorava senza sosta, e questo ci ha dato l’occasione di vederla in azione. A servirci è stato addirittura lo chef che ci ha raccontato ogni singolo piatto, nonostante la sala affollata. Dopo la cena abbiamo bevuto del caffè nel lounge accompagnato da petit fours, fino all’ora di chiusura. La cucina è gestita bene, senza l’uso di scorciatoie. Quel giorno il menu prevedeva asparagi, spugnole, porcini, scampi, salumi fatti in casa, manzo stagionato, sogliola, cioccolato e rabarbaro”. (Alexander Vachon, chef de cuisine al Manoir Hovey)
- L’ispirazione del Cafe Constant. “Il Cafe Constant si trova proprio sotto alla Torre Eiffel e si trova lì da una vita. Non è sulla lista dei ristoranti ‘cool’, ma per me è una tappa obbligata. Mentre progettavamo Maison Yaki, ci siamo ispirati al Cafe Constant”. (Greg Baxtrom, chef e proprietario dell’Olmsted e di Maison Yaki)
- Au Vieux Paris d’Arcole è un’icona parigina. “Consiglio caldamente di andare all’Au Vieux Paris d’Arcole. Si trova a pochi minuti da Notre Dame e non è assalito da orde di turisti. Ha un fascino unico e una buona selezione di piatti classici francesi come le crepes suzette flambé, che vengono preparate al tavolo. Lo staff è fantastico e l’ospitalità ottima”. (Sebastian Rondier, Brabo Brasserie)
- Jean Paul Hévin è il preferito del collega cioccolatiere francese. “Jean Paul e io abbiamo ottenuto il nostro MOF (Meilleur Ouvrier de France – Miglior Artigiano Francese) in Pasticceria, insieme, nel 1986. Ci conosciamo da molto tempo, apparteniamo alla stessa generazione e condividiamo molti dei metodi classici. Possiede un gusto incredibile che riesce a trasformare in qualsiasi sapore nelle sue creazioni di cioccolata e pasticceria. Prepara addirittura dei dolcetti a base di varie ganache al formaggio! Ha diversi locali a Parigi ed è strafamoso in Giappone. Se visitate il suo negozio, non ve ne andate senza una Bouchée Sucette”. (Jacques Torres, cioccolatiere francese e conduttore di Nailed It! su Netflix)
- Il foie gras dell’Atelier de Joel Robuchon è un grande classico. “Se dovessi consigliare un ristorante a Parigi sceglierei senz’altro L’Atelier de Joel Robuchon. Uno degli chef al mondo che ha preso più stelle Michelin, Joel Robuchon ha preparato uno dei miei pasti più memorabili di sempre. Ho mangiato lì 10 anni fa, quando la cucina francese era al massimo della sua notorietà. Questo ristorante è uno dei migliori al mondo per la quaglia, il foie gras e l’aragosta. E ovviamente, patate che vi faranno venire l’acquolina in bocca. Joel Robuchon aveva la capacità di mettere insieme piatti classici che accentuano l’esperienza gastronomica a livelli lussureggianti. Il pasto che ho mangiato qui è al primo posto della mia lista!” (Patrick Bassett, Forge & Wine al The Groton Inn)
Traduzione a cura di Paola Porciello.
- FONTE
- Insider