I 21 ristoranti stellati più economici in Italia
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Di stelle non ce ne sono mai troppe quando si parla di guida Michelin, che incorona i ristoranti migliori. Ma in Italia quali sono e quanti possono dirsi economici, con rapporto qualità prezzo che rende meno pesante il conto finale? La maestria degli chef, le materie prime d’eccellenza e le tecniche di preparazione innovative hanno un costo, ma in alcuni casi non del tutto proibitivo.
La cerimonia di presentazione dei nuovi (e consolidati) nomi della Guida Michelin 2024 ha avuto luogo il 13 novembre 2023, presso il Teatro Grande di Brescia. Il totale delle realtà italiane stellate è arrivato a soglia 1986 ristoranti a cui è stato dato un riconoscimento. Tra premi speciali e stelle, la serata ha scosso gli animi di addetti ai lavori e appassionati.
Ma ha anche fatto fare a noi di Agrodolce qualche conto, per verificare, tra vecchie e nuove stelle, tra chef famosi o emergenti, quanto costerebbe fare una pausa nei ristoranti suggeriti dalla guida. Il termine economici, forse, non è il più indicato per definirli, visto che la qualità e la bravura, per definizione, non sono a buon mercato.
Va tuttavia ricordato che uno dei criteri per l’ottenimento e il mantenimento della preziosa stella Michelin è il rapporto tra qualità e prezzo dei piatti. Il che non significa abbassare la prima a vantaggio del secondo. Ma invece proporre dei menu ben ideati e preparati, rispettando gli ingredienti e il loro valore, senza eccedere con l’esborso finale.
Se vogliamo farci un regalo enogastronomico per un evento, ci sono locali stellati che possono accoglierci senza farci lasciare lo stipendio in cassa. Ne abbiamo selezionati 20 in ogni parte del Belpaese, optando soprattutto per i ristoranti una stella, ottimi nelle proposte, ma anche meno esosi con i conti rispetto ai due e tre stelle.
I ristoranti italiani stellati ma economici
No, chef Antonino Cannavacciuolo non è purtroppo nella nostra selezione, ma da parte nostra inviamo al grande re della cucina italiana, i migliori auguri per il mantenimento della terza stella. La star di Villa Crespi è lui, ma il suo menu degustazione al momento si attesta sui 280 euro a persona, bevande escluse. Non impossibile, ma certo non economico.
Un discorso a parte lo merita un altro partenopeo, lo chef Maicol Izzo di Piazzetta Milù, che nella guida Michelin 2024 figura come detentore della seconda stella. Anzi, in questo caso vi invogliamo a visitare il ristorante quanto prima, visto che il prezzo del menu degustazione al momento, cioè senza aggiornamento di costi, è sui 150 euro a persona.
La top 5 di Agrodolce: gli stellati sotto i 100 euro
Ada, chef Ada Stifani – Perugia
Che bello parlare di donne in cucina, o meglio, di donne in carriera in cucina, con stelle meritate per la propria maestria tra i fuochi. Nel centro storico di Perugia sorge il ristorante Ada, con proposte à la carte per nulla esose. Lo gnocco di rapa rossa con anguilla affumicata, mela e aneto costa 20 euro, lo stesso dicasi per l’anguilla al tegamaccio con frisella.
Se poi vogliamo chiudere il pasto con un dolce, la tarte tatin di mele cotogne e zenzero è pronta a farci sorridere con 9 euro, per un totale di 52 euro, 3 euro di coperto incluso, bevande escluse. La chef ha ottenuto la sua prima stella Michelin da poco, ci auguriamo che il nuovo menu non aumenti troppo di prezzo.
Vignamare, chef Giorgio Servetto – Andora (SV)
Ad Andora, in Liguria, un ristorante sta riscuotendo successo per il suo rispetto della biodiversità e delle materie prime del territorio. Si tratta di Vignamare, dove lo chef Giorgio Servetto, già detentore della stella Verde Michelin 2023, fa innamorare dei suoi menu stagionali e con ingredienti a chilometro zero.
La prima stella Michelin 2024 è meritata ed era nell’aria il suo nome, ma il locale si merita anche la nostra menzione per il sapiente rapporto qualità prezzo. Il menu autunno, quattro portate, bevande escluse, costa 70 euro a testa. Il menu Minuta, cinque portate, bevande escluse, va sui 90 euro. Ci sono menu anche più cari, ma volendo si può risparmiare.
La Cerreta Osteria, chef Enrico Bellino – Sassetta (LI)
La Toscana è una regione dove le stelle rosse Michelin abbondano, ma se vogliamo restare in economia, anche quelle green sono ottime. Se vogliamo mangiare gourmet senza costi eccessivi, La Cerreta Osteria, a Sassetta, in provincia di Livorno, fa al caso nostro. È qui che lo chef Enrico Bellino, da poco neo detentore di stella Verde, fa le sue magie.
Il venerdì e il sabato il ristorante delle Terme offre tre menu degustazione per ogni palato, da quello da quattro portate a 40 euro, passando per quello da sei portate a 55 euro, fino a quello otto portate da 70 euro. Le bevande sono escluse. Ma se volessimo un piatto unico vegetariano, tutti i giorni della settimana c’è la proposta dello chef a 20 euro.
La Coldana, chef Alessandro Proietti Refrigeri – Lodi
Con una grande esperienza internazionale e una stella Michelin ottenuta nel 2019 presso La Pergola Cavalieri Hilton, Alessandro Proietti Refrigeri e il suo team sono approdati a La Coldana di Lodi. Lo chef ha infine ottenuto la preziosa red star anche in questo ristorante, dove rende omaggio ai sapori del territorio.
Ma parliamo di menu degustazione, con tre opzioni diverse a seconda di quanto vogliamo restare a tavola, declinate in cinque, sette o nove portate. Si va dai 68 ai 95 ai 115 euro, con scelta libera dello chef su primo e ultimo menu. Il secondo è infatti un misto di terra, mare e vegetali, per assaggiare ogni interpretazione degli ingredienti.
Osmosi, chef Mirko Marcelli – Montepulciano (SI)
Due i menu degustazione che solleticano le papille gustative della clientela del ristorante Osmosi di Montepulciano: il Materia e il Sostanza. Lo chef Mirko Marcelli non risparmia in cura della scenografia dei piatti e neppure in sapore. Il primo menu si compone di due antipasti, un primo a base di pasta, un secondo e un dolce, a 70 euro, bevande escluse.
Il secondo menu si affida alle scelte dello chef, da poco incoronato con la prima stella Michelin, che selezionerà per il cliente sei piatti e un dolce. In questo caso il costo del pasto ammonta a 80 euro, bevande escluse, ma con panorama incluso tra le vigne.
Gli altri ristoranti stellati da visitare, con prezzi entro i 120 euro
Sintesi, chef Sara Scarsella, chef Matteo Compagnucci – Ariccia (RM)
La grande cura dei dettagli e gli ingredienti spesso inattesi, fanno di Sintesi uno dei ristoranti più interessanti degli ultimi 5 anni nell’ambito della provincia romana. Esistono due carte per la degustazione, una più breve ma sempre esaustiva a 90 euro, una più articolata a poco più di 100. Vale la sosta, soprattutto se si visita Roma e si vuole godere della bellezza dei Castelli Romani.
Contrada Bricconi, chef Michele Lazzarin – Oltressenda alta (BG)
Una bella idea quella di prevedere un menu gourmet per under 30, con i sapori della montagna offerti in una selezione di piatti da 85 euro. La stella a Contrada Bricconi è meritata e l’idea di avvicinare i giovani all’alta cucina è da premiare. Ma occhio, si può fare questa esperienza tra natura e buon cibo solo di giovedì, ergo, bisogna prenotare in anticipo.
Sui generis., chef Alfio Nicolosi – Saronno (VA)
Due menu da provare, Amore e Psiche, il primo a 98 euro a persona, con possibilità di abbinare una selezione di bevande alcoliche o analcoliche a 75 o 60 euro in più, il secondo a 110 euro. In questo caso la scelta di quello che mangeremo è a cura dello chef Alfio Nicolosi, che punta a sorprenderci con piatti speciali.
Votavota, chef Giuseppe Causarano, pastry chef Antonio Colombo – Marina di Ragusa (RG)
L’idea dei menu degustazione stagionali ci piace e questo duo giovane e brillante di chef anche, premiati a giusta ragione con la prima stella Michelin per il 2024. Il menu autunno consta di due opzioni a prezzi differenti. La prima di sei portate a 80 euro, la seconda di otto portate a 120 euro. Non dispiace anche la scelta à la carte del ristorante.
Elementi, chef Andrea Impero – Brufa di Torgiano (PG)
L’Umbria è un luogo magico e ci sono chef che sanno rendere omaggio al territorio. A Brufa di Torgiano, in provincia di Perugia, ce n’è uno stellato da segnare in agenda. Si chiama Elementi e offre due menu degustazione a meno di 100 euro, bevande escluse, ricchi di commistioni regionali, visto che lo chef Andrea Impero è laziale e porta anche la sua terra nei piatti.
Vite, chef Simone Selva – Lancenigo di Villorba (TV)
Ci ha colpito la scelta dei menu degustazione, stellati ma non eccessivi come prezzo, del ristorante trevigiano Vite, dove lo chef Simone Selva ha messo mani e cuore. Su prenotazione c’è il menu vegetariano di 5 portate a 70 euro a testa. Ma se preferiamo il pesce, la selezione Frut di sei portate a 110 euro non potrà che soddisfarci.
Il Marin, chef Marco Visciola – Genova
A scelta tra cinque o nove portate, i menu da 70 e 100 euro a persona de Il Marin di Marco Visciola sono pronti a farci gustare la Liguria. Se il pesce è la nostra idea di materia prima di eccellenza, lo chef non potrà che venire incontro ai nostri gusti. Da una bella selezione di crudo, fino ad un fusion asiatico con il tempura di gamberi e scampi.
Cortile Santo Spirito, chef Giuseppe Torrisi – Siracusa
Le opzioni di questo ristorante stellato non sono poche e, soprattutto, tentano di conquistare ogni tipo di palato, anche quello del vegetariano. Le scelte di menu partono da 80 euro a testa per quello veggie “L’orto nel cortile”, fino ai 120 de “L’amore per il mare”, a base di pesce. Se preferiamo i sapori di terra, il menu con selezione dello chef è di 100 euro.
Une, chef Giulio Gigli – Capodacqua (PG)
La scoperta delle materie prime perugine abbraccia un contesto dove l’Umbria si vede e si gusta nei piatti stellati dello chef Giulio Gigli. Da scegliere fra due menu, che seguono i ritmi delle stagioni e le bontà del periodo. Si tratta di Acquedotto, cinque portate a 60 euro, o Relazioni, 75 euro per sette portate.
George Restaurant, chef Domenico Candela, Napoli
No, il menu degustazione di questo ristorante con due stelle Michelin non rientra nel budget di 120 euro, ve lo diciamo per evitare di illudervi. Ma se vogliamo mangiare piatti stellati di un grande chef, le opzioni à la carte possono aiutarci. Con Domenico Candela si va sul certo: due piatti a 90 euro, bevande escluse, è un sacrificio che ogni tanto si può fare.
Rei Natura, chef Michelangelo Mammoliti – Serralunga d’Alba (CN)
Lo stesso discorso fatto per il George Restaurant non cambia per Rei Natura, un altro ristorante a due stelle Michelin dove i menu non sono alla portata di tutti. Ma anche in questo caso si può risparmiare con le scelte à la carte tra i piatti che lo chef Michelangelo Mammoliti propone. Vi suggeriamo il riso cotto in estrazione di sedano rapa e infusione alla bagna cauda, 45 euro, in abbinamento con scampi arrostiti e caco mela profumato all’anice, sempre 45 euro.
Nin, chef Terry Giacomello – Brenzone su Garda (VR)
Il percorso Classici, un menu di nove portate a 110 euro, rende il Nin di Terry Giacomello uno dei ristoranti stellati Michelin 2024 più interessanti. Ci piace l’ingresso con un Moscow Mule e un dessert finale con incursioni asiatiche. Tra i due, una selezione di piatti gourmet da far venire l’acquolina solo a leggerli.
La Magnolia, chef Marco Bernardo – Forte dei Marmi (LU)
Se ci piace il pesce, il menu degustazione con i sapori del mare non sfora i 110 euro a persona, bevande escluse, ma anche le opzioni à la carte, dove troviamo anche il bosco, non dispiacciono. Il fungo porcino al barbecue con miele e castagne ha un prezzo di 28 euro, mentre il risotto con il capriolo e la barba di frate si aggira sui 35 euro.
Le stelle verdi Michelin 2024
Non solo fiori rossi, o stelle Michelin per la guida 2024, ma anche riconoscimenti diversi che premiano i ristoranti che hanno dato importanza alla sostenibilità, parola chiave di questa edizione. Le stelle verdi sono il premio a chef e locali che hanno voluto omaggiare la natura del territorio, ridurre gli sprechi o valorizzare e curare l’ambiente circostante.
Per non farci mancare anche le sapienti opzioni di cucina dei mastri cuochi meritevoli di questo riconoscimento, la selezione dei migliori locali a stella verde entro i 120 euro.
Radici, chef Mirko Gatti – San Fermo della Battaglia (CO)
Non menu, quanto veri percorsi degustazione, quelli proposti dallo chef Mirko Gatti di Radici: il Native è quello che rientra nel budget, con un costo di 115 euro a persona, bevande escluse. Le opzioni sono di mare e terra, ma è interessante la scelta delle erbe silvestri per insaporire alcune portate.
Vespasia, chef Davide Cappiello – Norcia (PG)
Di menu entro i 120 euro tra cui scegliere ne abbiamo diversi, qui al Vespasia di Norcia, dove lo chef Davide Cappiello onora la terra e il pesce di acqua dolce. Menu Terra e Acqua sono un bouquet di sapori a 112 euro a testa. Ma se preferiamo un Menu Orto, più adatto al pubblico vegetariano, scendiamo a 94 euro, bevande escluse.
Saporium, chef Ariel Hagen – Chiusdino (SI)
Un menu degustazione in questa oasi senese non è per tutti, ma le opzioni à la carte, ancora una volta, possono consentire di restare nel budget con gusto. Lo chef Ariel Hagen infatti propone due portate a 120 euro, senza bevande. Il prezzo è motivato dall’alta qualità degli ingredienti, da agricoltura biologica e biodinamica a chilometro zero.