Root beer: la birra che NON è una birra
La root beer è una bevanda gassata e analcolica molto famosa in America: quali sono gli ingredienti? Che sapore ha? Scopritelo con Agrodolce.
Stephen King la cita nei romanzi 22.11.63 e Buick 8; l’indimenticabile Oriana Fallaci la nomina nel reportage Se il sole muore.letteralmente birra di radice, la root beer ha lontane origini americane. È lei, la root beer, letteralmente birra di radice, una bevanda gassata e dolcificata, preparata usando l’aroma della radice o della corteccia di sassofrasso. Nata nel Nord America, presentava all’inizio una leggera gradazione alcolica, scomparsa nell’era del proibizionismo, quando si afferma come soft drink analcolico. Dopo un lungo periodo trascorso nell’ombra, eccola di nuovo sulla scena: sempre più richiesta, consumata, specialmente in estate, anche insieme al gelato. Prodotta principalmente negli Usa, la root beer è consumata anche nel Regno Unito, nelle Filippine e in Thailandia, nonostante gli aromi impiegati siano spesso diversi dalla ricetta statunitense.
In realtà, non esiste una versione standard: l’ingrediente principale resta comunque l’aroma di sassofrasso, a cui si possono aggiungere quelli di vaniglia, corteccia di ciliegio, gaultheria (pianta sempre di origine americana) liquirizia, acacia, noce moscata, melassa, anice, cannella, chiodi di garofano o miele. Alcune root beer contengono addirittura caffeina. Sia la versione alcolica che quella analcolica, nel momento in cui vengono versate, producono una schiuma densa, spesso rinforzata con l’aggiunta di estratto di yucca o di manioca. Se inizialmente la radice veniva fermentata, ora è molto più facile trovare e acquistare l’estratto già pronto per essere utilizzato. Dopo averlo mescolato a zucchero, lievito e acqua si viene a creare il composto: viene quindi chiuso in una bottiglia dove il lievito genera anidride carbonica a una pressione alta a tal punto da gassare l’acqua.
Non fatevi ingannare dal nome quindi: la root beer non ha proprio nulla a che fare con la birra. C’è chi la ritiene simile all’orzata; altri la paragonano alla Coca Cola. In Italia, purtroppo, è piuttosto difficile reperirla: nonostante sia una bevanda ormai datata, chi opera nel food&beverage non ha ancora mostrato particolare interesse nei suoi confronti. Strano. Gli italiani che l’hanno assaggiata all’estero si sono invece mostrati entusiasti. E voi? Avete mai avuto l’occasione di assaggiare una root beer?