Le ricette del Trentino perfette per la schiscetta invernale
L’inverno richiede ricette sostanziose, che scaldino e riempiano lo stomaco: per la vostra schiscetta provate uno di questi piatti tipici trentini.
L’inverno è il momento perfetto per il comfort food. Ma non è detto che questo vada consumato solo tra le mura domestiche: anche la pausa pranzo può fornire la giusta occasione per gustare piatti energetici e, perché no, con qualche caloria in più. In Val di Cembra, Trentino, sono state recuperate 5 ricette della tradizione che ridanno vita a un passato culinario dimenticato, con alimenti tipici del territorio ma facilmente rintracciabili anche in città. Si tratta di piatti creati con alimenti poveri, facili da preparare e da consumare ovunque. Sono perfetti per comporre una moderna schiscetta energetica, ideali soprattutto quando le temperature sono molto basse. Scopriamoli insieme.
- Smacafam. Lo smacafam è una torta salata morbida da consumare calda, che mutua il suo nome da smaca ("picchia con forza") e fam (fame). È infatti inteso come uno stuzzichino, perfetto per scacciare la fame durante il lavoro. Gli ingredienti necessari per questo piatto sono: 750 g di latte, 300 g di farina, 300 g di lucanica (insaccato fresco di carne di suino), 50 g di lardo, 3 uova, olio extravergine d'oliva, sale e pepe. Scaldate il lardo per 10 minuti a fuoco basso, in modo da scioglierlo senza friggere, quindi filtratelo e lasciatelo intiepidire. Sbattete le uova, aggiungete metà del latte, unite la farina setacciata, mescolate e incorporate il latte rimasto con il lardo tiepido, 3 pizzichi di sale e una macinata di pepe. Togliete il budello alla lucanica e sbriciolatene 200 g grossolanamente, fatela rosolare in padella per 3 minuti e unitela dunque all'impasto. Ungete la padella con un cucchiaio di olio, versate l'impasto e cuocete per un minuto, poi infornate a 200 °C. Dopo 5 minuti aggiungete la lucanica avanzata tagliata a tocchetti per guarnire, e proseguite la cottura per altri 25 minuti. Lo smacafam va servito a fette, accompagnandolo con un'insalata di tarassaco.
- Farinoi pinatri. Il farinoi pinatri è un primo piatto tipico a base di pasta ripiena che, invece della classica sfoglia all'uovo, usa una pasta di mais. I dischetti sono poi chiusi a mezzaluna. Gli ingredienti necessari per preparare i farinoi sono: (per la pasta di mais) 130 g di farina bianca, 70 g di farina della Valsugana, 1 uovo intero e 1 tuorlo, 4 g di aceto o vino bianco, acqua; (per il ripieno) 240 g di cavolo cappuccio, 160 g di patate cotte a cubetti, 120 g di formaggio nostrano, 40 g di Trentingrana grattugiato, sale e pepe; (per condire) 80 g di burro di malga, 40 g di ricotta affumicata, 4 g di cumino. Preparate il ripieno, tagliando sottilmente il cappuccio e saltandolo in un tegame con un filo di olio. Salate, pepate e cuocete, lasciandolo croccante. Aggiungete le patate cotte in precedenza. Poi, dopo aver lasciato raffreddare un po' il mix, aggiungete il formaggio tagliato finemente e il Trentingrana. A questo punto stendete la pasta, che andrà preparata almeno 5 ore prima. Tagliate dei dischi del diametro di 7 centimetri, inumidite le estremità con acqua o uovo sbattuto, posizionatevi sopra un cucchiaio di ripieno e poi richiudete a mezzaluna. Cuocete i farinoi in abbondante acqua salata, scolateli e saltateli in un tegame con burro spumeggiante, profumato al cumino. La ricotta affumicata grattugiata darà il tocco finale.
- Tonco de Pontesel. La storia del Tonco de Pontesel, al pari dei canederli o del gulash, è un simbolo dello spirito di adattamento dei trentini. La leggenda narra che durante un pranzo di famiglia una tale signora di nome Agatina si trovò a dover sfamare un gran numero di parenti, anziano suocero compreso. A causa della corsa in bagno (che nei tempi antichi era sul terrazzo, detto appunto pontesel), il signore perse il pasto: i familiari infatti avevano mangiato tutto! La signora Agatina corse allora in cucina e mischiò tutto ciò che le era avanzato dallo spezzatino, mischiandolo a brodo e farina stemperata (brustolin), in modo che l'uomo potesse mangiare anche ciò che era rimasto sul fondo del pentolame. Un'altra versione vorrebbe che tonco de pontesel stia a indicare semplicemente risucchiare il sughetto, ma la leggenda è sempre più affascinante. Ecco gli ingredienti per preparare il tonco de pontesel: 1 kg di carne mista (vitello, manzo, maiale), 1 lucanica fresca, 1 cipolla, lardo, olio e burro, 1 cucchiaio di farina bianca. Dopo aver tritato finemente la cipolla e un po' di lardo, fate soffriggere il tutto in una padella con un filo d'olio. Aggiungete la carne tagliata a pezzetti e infarinata, insieme alle fette di lucanica non troppo sottili. Fate dorare e aggiungete sale e pepe. A metà cottura tostate in un tegamino con del burro un cucchiaio di farina bianca, versandola poi sulla carne con un po' di brodo. Quando la carne è cotta e il sugo si sarà brunito e addensato, il tonco de pontesel sarà pronto per essere gustato con polenta e patate lesse.
- Patugo. Questo piatto, adatto alle diete vegane e vegetariane, è una specie di stufato di verdure che può essere condito con olio o con lardo, e si sposa bene con la polenta o il formaggio. Gli ingredienti per prepararlo sono: 4 patate, mezza verza, un bel pugno di fagiolini, 600 g di zucchine, 1 porro, acqua e sale. Dopo aver lavato la verdura e sbucciato le patate, tagliate il tutto grossolanamente. Versate gli ingredienti in una pentola con i fagiolini, aggiungete mezzo litro d'acqua e un po' di sale, coprite e mettete sul fuoco. Nel frattempo, tritate il porro e mettetelo a rosolare con un po' di burro. Quando la verdura sarà cotta, scolatela e schiacciatela bene. Poi rimettetela nella pentola e fatela saltare con il porro, mescolando bene.
- Stràboi. In tedesco si chiamano strauben e la Val di Cembra le ha mutuate dalla tradizione tirolese. Si tratta di frittelle create con dei ghirigori di impasto fritti nell'olio bollente e conditi con marmellata di ribes. Gli ingredienti necessari per preparare gli stràboi sono: 200 g di farina, 250 ml di latte, 20 g di burro fuso, 3 uova, 20 ml di grappa, un pizzico di sale. Mischiando tutti gli ingredienti si ottiene una pastella, che è consigliabile preparare il giorno prima, in modo da rendere il risultato più croccante. Una volta preparato, è consigliabile mangiare lo stràboi caldo, ma si può consumare anche in un secondo momento con una generosa spolverizzata di zucchero a velo e un cucchiaio di marmellata.