Slovenia: 5 ristoranti oltre la frontiera da provare
A pochi passi dal confine italiano ci sono 5 ristoranti che, per motivi diversi, meritano di essere visitati in Slovenia.
“Qualche giorno fa è venuto a pranzo un signore italiano sui 70 anni, un imprenditore. Era la prima volta che veniva in Slovenia, nonostante fosse di Gorizia…” A raccontare l’incredibile episodio, uno dei ristoratori che ho avuto la fortuna di incontrare durante il mio ultimo tour eno-gastronomico nelle zone slovene più vicine all’Italia. Vivere in periodi di pace, in paesi dove i confini sono più importanti sulla carta che nella realtà, è una fortuna spesso data per scontata. Il minuscolo Museo del Contrabbando, nei pressi di Nova Gorica, è la testimonianza di quanto ottusa fosse quella divisione, fatta di antichi pregiudizi e rancori esasperati dalle ideologie.
Ulteriore prova di continuità territoriale è la gastronomia sebbene, come è ovvio, non manchino le specificità, ben valorizzate da bravi chef e appassionati ristoratori. Oltre ai tanto celebrati Hisa Franko (della chef Ana Roš) e Gostilna pri Lojzetu (chef Tomaž Kavčič), scopriamo altri cinque indirizzi appena oltre la frontiera che, per motivi diversi, meritano una visita.
- Cucina gourmet di territorio: Restaurant DAM (Nova Gorica). Lo chef Uros Fakuc non nasconde l’emozione quando ricorda i tempi in cui, in Franciacorta, era al fianco di Gualtiero Marchesi. Da quattordici anni dirige il suo ristorante a Nova Gorica, a un chilometro dal confine italiano. Un locale elegante con meno di trenta coperti in cui Uros propone una cucina raffinata, che lui stesso definisce mediterranea e profondamente legata al territorio. Disponibili due percorsi degustazione a prezzi contenuti.
- Il miglior ristorante d’hotel della Slovenia: Calypso (Nova Gorica). L’hotel Perla di Nova Gorica è noto per il suo Casinò. Tuttavia, se al brivido di roulette e slot machines preferite la confortante certezza di una cena di buon livello, evitate l’azzardo e andate sul sicuro. Al Calypso, uno dei ristoranti della struttura, non si corrono rischi: lo chef Dalibor Janačković si fa interprete di una cucina solida, partendo da buone materie prime impiegate in ricette pensate per incontrare il gusto di una clientela variegata ed esigente.
- Cucina con ingredienti a Km zero e vini naturali: Špacapanova hiša (Comeno). La famiglia Špacapan è in prima linea dal 1973 per la promozione della cucina del Carso sloveno. L’intero menu si basa su ingredienti locali, in gran parte di produzione propria. La sala ristorante è ampia e dispone di uno spazio esterno, ma imperdibile è una visita alle cantine dove sono custoditi i vini (naturali) della casa e i distillati aromatizzati alla frutta. Non mancano poi un’acetaia, una camera di stagionatura per salumi e prosciutti e un’altra zona dove vengono affinati i formaggi. Un posto che trasuda passione, in cui si segue una filosofia ben precisa: valorizzazione dei sapori tipici senza rinunciare a una buona dose di creatività.
- Azienda vinicola e agriturismo: Domacija Lisjak 1956 (Dornberk). Il fiume Vipacco è a pochi metri da questa fattoria agrituristica, che dal 1801 è gestita dalla stessa famiglia. L’attività vitivinicola è sicuramente la più importante ma oltre che per i vini, una sosta da Domacija Lisjak 1956 è consigliata anche per la cucina. Il menu inevitabilmente cambia spesso, nel rispetto della stagionalità degli ingredienti per lo più di produzione propria. I sapori del territorio sono reinterpretati in ricette originali, nel rispetto del motto Casereccio ma diverso.
- Location esclusiva: Restavracija Grad Kromberk (Nova Gorica). Se siete tra quelli per cui la location ha la stessa importanza del cibo, il ristorante all’interno del Castello di Kromberk fa al caso vostro. Eretto nel XIII secolo, assume la forma attuale tre secoli più tardi, attualmente è sede di un museo e intorno vi è un bel parco. La proposta ristorativa è in linea con le aspettative create dalla bellezza del posto: tra piatti di terra e di mare, il menu varia a seconda degli ingredienti freschi comprati al mercato e soprattutto dell’ispirazione dello chef.