A vedere i preparati in polvere di budino fra i banchi del supermercato nessuno sospetterebbe mai che il budino, in realtà, ha origini antichissime: risale a epoca classica anche se pochissimi sanno che in passato era una preparazione salata. La lunga storia del budino giunge fino a noi senza conoscere battute d’arresto, anzi, con il passare dei secoli diventa dolce e nascono gustosissime varianti come il bonet piemontese.
La lingua ne è testimone. Il lemma latino che indicava il budino era botellum – salsiccia – e cosa c’entra, vi chiederete. Bene: l’origine è questa. Si trattava di un insaccato preparato a base di uova, pinoli e porro che veniva cotto nel vino, la cui ricetta è descritta per la prima volta nel De re coquinaria dal cuoco Marco Gavio Apicio, vissuto in epoca augustea, quindi vissuto intorno all’anno zero.
Durante il medioevo la storia del budino non registra periodi bui ma bizzarre varianti. Un po’ ovunque veniva preparato il botellinus. Questa curiosa variante si innesta su quella del sanguiculus – sanguinaccio – anche noto come botellus sanguineus – ossia una salsiccia ottenuta con sangue di maiale, già conosciuta presso i Romani.
Nel medioevo, la preparazione dell’insaccato continua ed è attestata dalla parola francese boudin. Ma in questo periodo il budino diventa anche una bevanda dolce non ancora preparata, però, col cacao semplicemente perché Cristoforo Colombo non aveva ancora scoperto l’America.
Talvolta la storia si fa attendere e infatti dobbiamo aspettare il XVIII secolo per trovare ricette simili ai nostri budini. In questo periodo, le sontuose tavole barocche iniziano a popolarsi di squisitissime creme, creme caramel e bavaresi variamente preparate. Nel Seicento la parola budino inizia a indicare un’intera categoria di ricette dolci che, a partire dall’Ottocento, si moltiplicano con le varianti al cacao.
A partire dal Seicento iniziano a moltiplicarsi le ricette e tra queste la classica è sicuramente il budino alla vaniglia, un dolce semplice e gustoso a base di latte e vaniglia. La sua semplicità lascia spazio alle varianti con glasse in vari gusti: al cioccolato, al caramello ma anche marmellate all’arancio.
Fra i budini troviamo una variante con il riso che presenta una consistenza più compatta e si prepara con mandorle e amarene.
Vi lasciamo con una ricetta sorprendente. Parliamo del budino al caffè: non solo nasconde un fondo croccante al biscotto ma svela anche accostamenti inediti con nocciole, cacao, lamponi e menta. Davvero una ricetta tutta da scoprire.