Stanley Tucci gira l’Italia nella nuova serie Searching for Italy
Stanley Tucci è il protagonista e cicerone della nuova serie CNN, Searching for Italy: 6 puntate in giro per l’Italia a sfatare i miti del cibo.
Stanley Tucci non ha certo bisogno di presentazioni. E se in questo momento avete un vuoto di memoria, di certo vi basterà pensare a film come Il rapporto Pelican, Era mio padre, Il diavolo veste Prada, Julie & Julia, la serie prodotta per cnn ha come protagonista e cicerone l'attore stanley tucci per colmarlo immediatamente. Non tutti sanno, però, che il celebre attore newyorkese ha origini italiane: la madre Joan Tropeano è di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria; il nonno era di Marzi (Cosenza) e la nonna di Serra San Bruno (Vibo Valentia). Stanley ha sempre avuto un forte legame con il Bel Paese e una sconfinata passione per la cucina italiana. Ha raccolto le ricette di famiglia in alcuni libri di successo, ma non gli bastava. Per diverso tempo si è dedicato a un ambizioso progetto che finalmente ha visto la luce: lo scorso 14 febbraio è andata in onda la prima puntata di Stanley Tucci: Searching for Italy, una serie originale prodotta da Raw TV per CNN. Tucci veste i panni di cicerone gastronomico e guida gli spettatori alla scoperta delle cucine regionali, svelandone tradizioni ma anche piccoli, grandi segreti.
Le tappe del viaggio enogastronomico
Il documentario Stanley Tucci: Searching for Italy è stato realizzato in parte nel 2019, prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria, e in parte nel 2020. Sono 6 episodi in tutto, trasmessi la domenica, per cui l’ultimo appuntamento è fissato per il 21 marzo. L’attore 59enne è accompagnato nel suo viaggio da esperti della cucina e della storia locale, amici, cuochi e artigiani del gusto. La prima puntata è stata dedicata a Napoli e alla Costiera Amalfitana: Stanley si è destreggiato fra pomodori, mozzarelle, pizze e altri piatti simbolo come il coniglio all’ischitana.
Per la seconda puntata, invece, è stata scelta Roma. E lui, che va matto per la pasta, inevitabilmente ha puntato sull’amatriciana e sulla carbonara, raccontandone le origini e dedicando grande attenzione alle relative ricette.
Le altre tappe? Bologna, dove lo attendono eccellenze come il parmigiano, il prosciutto di Parma, l’aceto balsamico ma anche specialità imprescindibili come il ragù. Poi Milano, e sarà inevitabile deliziarsi con la cotoletta, il risotto allo zafferano e tutte le sfiziosità che hanno contribuito e rendere l’aperitivo un vero e proprio rito. Successivamente Stanley approderà in Toscana, dove i riflettori saranno puntati sulla cucina povera e sul magico universo dei vini, e in Sicilia. Per quanto riguarda l’esperienza sull’isola possiamo anticipare che, davanti a un piatto di pasta alla Norma, ha sfiorato l’estasi.
Un duplice obiettivo
“Questo documentario – ha spiegato Stanley Tucci – è un omaggio alla mia terra di origine in cui racconto agli americani la ricchezza del patrimonio enogastronomico, storico e culturale italiano”. Ma è anche altro. È un mezzo, cioè, per sfatare i falsi miti che gli americani coltivano a proposito dell’Italia: “Le persone – ha aggiunto l’attore – pensano ancora che ci sia sempre il sole, che le persone suonino il mandolino e mangino pizza e pollo alla parmigiana. E invece quest’ultimo piatto non è nemmeno italiano”. È ora di mettere in chiaro le cose.