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Miti da sfatare: la Stevia fa male?

di Silvia Cutolo • Pubblicato 7 Dicembre 2019 Aggiornato 6 Maggio 2020 10:30

La Stevia è un dolcificante di origine naturale, molto più potente dello zucchero ma senza calorie: vi spieghiamo perché usarla ma con cautela.

La Stevia è una pianta perenne originaria del sud America, in particolare del Brasile e del Paraguay, arriva ad un’altezza massima di mezzo metro e non è amante del freddo. solo una varietà di questa pianta è dolcificante In realtà, di questa pianta esistono più di 150 specie, ma una sola possiede il potere dolcificante: la Stevia Rebaudiana, che ha ereditato il suo nome da colui che ne scoprì le proprietà edulcoranti, Rebaud. Le sostanze dal potere dolcificante sono contenute in maggior quantità nelle foglie di Stevia e sono 4: stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C, dulcoside A. In particolare lo stevioside e il rebaudioside A hanno un fortissimo potere dolcificante: il primo è tra le 110 alle 270 volte più dolce dello zucchero, il secondo tra le 180 e le 400. È quindi molto più dolce del saccarosio (lo zucchero comune utilizzato in cucina), con il vantaggio però di non contenere zuccheri né calorie.

Vantaggi

L’assenza di zuccheri e di calorie la rende adatta a chi deve perdere peso e seguire un regime ipocalorico, per questo si rivela molto utile per il dimagrimento, ma non solo. la stevia possiede molte proprietà benefiche e non provoca carie Le proprietà della Stevia sono da attribuire ai suoi principi attivi, in particolare allo stevioside, che non degradano con il calore e in ambiente acido, non sono assorbiti e quindi non incidono sui livelli glicemici. È quindi utile anche nella dieta di persone diabetiche, in quanto l’assenza di zuccheri impedisce di avere effetti sulla glicemia, col vantaggio di poter comunque dolcificare bevande e alimenti. Sono state riconosciute anche proprietà ipoglicemizzanti, in quanto stevioside e rebaudioside A sostengono la funzionalità delle cellule beta del pancreas, deputate alla sintesi di insulina (l’ormone che regola la glicemia ematica), contribuendo a mantenere costanti i livelli di zucchero nel sangue. La Stevia possiede inoltre proprietà ipotensive, antibatteriche e antiacide. Contiene flavonoidi che contrastano i radicali liberi ritardando l’invecchiamento cutaneo ed è pertanto funzionale anche per la salute della pelle. Infine tra le caratteristiche della stevia rispetto al normale zucchero troviamo anche la capacità di evitare il rischio di carie dentali, che insorgono invece spesso a causo del consumo eccessivo dello zucchero comune.

Come usarla

La Stevia può essere usata come dolcificante addizionale o come ingrediente nei prodotti dolci ed è venduta in diverse e forme e prodotti: in foglie essiccate, in polvere, in bustine, liquida, in compresse o a zollette. I suoi estratti sono utilizzati con successo nella preparazione di alimenti precotti o cotti in forno, e questo perché lo stevioside ha un grado di fusione di 198 gradi. Ciò vuol dire che per sciogliersi, cambiare colore e fermentare deve superare queste temperature, motivo per cui è sempre più utilizzato nella preparazione di prodotti alimentari.

Effetti collaterali e dubbi

Esistono alcune controindicazioni che riguardano gli effetti lassativi della Stevia, che si manifestano però solo se si ingeriscono grandi quantità. Si manifestano anche effetti ipotensivi, per cui è sconsigliata in caso di pressione bassa. La quasi completa assenza di effetti collaterali permette il suo utilizzo anche nei bambini e nella donna in gravidanza a patto, sempre, di non abusarne.

Eppure attualmente il dibattito su questo dolcificante alternativo è aperto e molto accesso e c’è addirittura chi sostiene che la stevia sia cancerogena, nonostante le rassicurazione di FAO ed Efsa. per molto tempo la stevia non è stata presa in considerazione per la produzione di alimenti Il dubbio l’ha tenuta lontana dai prodotti alimentari europei per tanto tempo: si pensava infatti che la Stevia e i suoi derivati fossero genotossici o carcinogenici, e quindi responsabili della formazione di tumori. Nel 2007, in seguito a numerosi studi sull’argomento, la FAO ne ha stabilito la totale sicurezza, e nel 2011, dopo la pubblicazione di uno studio scientifico effettuato dall’ANS, l’uso della Stevia come additivo alimentare è diventato legale nell’Unione Europea (Regolamento UE N. 1131/2011 della Commissione dell’11 Novembre 2011). Questo miracoloso dolcificante, insomma, sembra non avere controindicazioni, a patto che il suo uso resti limitato alle dosi giornaliere consentite, pari a 4 mg per peso corporeo, per intenderci: 240 mg per una donna di 60 kg, fino a 320 mg per un uomo che pesa 80 kg. Nel calcolo dell’apporto quotidiano bisogna tenere conto non solo della Stevia utilizzata in quanto tale, ma anche di quella che può essere presente nei prodotti confezionati, rintracciabile dalla sigla E960, che indica appunto la presenza di glicosidi steviotici.