Aspettando Halloween: la storia delle caramelle italiane
A chi non piacciono le caramelle? Vi raccontiamo qualcosa di più e vi ricordiamo quelle italiane che hanno fatto la storia.
Una delle festività durante la quale le caramelle occupano un posto d’onore è senz’altro Halloween: nel celebre giochino del trick or treat non possono mancare quelle gommose, a base di frutta e dalle forme mostruose e inquietanti. Tuttavia, un’idea originale in grado di solleticare la curiosità dei più piccoli può essere quella di riscoprire le più antiche caramelle italiane proponendole come dolcetto in occasione di una delle feste più spaventose dell’anno. Quelle che oggi chiamiamo caramelle, un tempo non erano altro che pastiglie rotonde contenenti una soluzione a base di zucchero di canna, liquida e calda, poi lasciata raffreddare e quindi indurire. Con il passare degli anni, le varietà e i gusti si sono moltiplicati creando così una gamma di scelta smisurata, adatta a ogni preferenza. Ecco allora tutte le caramelle italiane più iconiche con cui addolcire l’atmosfera di Halloween.
- Caramelle Rossana. Quell’inconfondibile ripieno, cremoso e goloso, che sa di mandorla e nocciola rende le caramelle Rossana più simili a un vero e proprio dolce che a una caramella. Sono nate agli inizi del Novecento da un’idea di Luisa Spagnoli, al tempo guida della casa dolciaria.
- Pastiglie Leone. L’origine delle famose pastiglie dalla sgargiante confezione in stile vintage risale al lontano 1857, anno in cui iniziarono le sperimentazioni con la frutta e gli aromi. Oggi, ne esistono di molteplici gusti e sono particolarmente apprezzate anche dai più piccoli.
- Sperlari. Alzi la mano chi non ricorda l’intramontabile cofanetto Sperlari. È a partire dagli anni ’60 che la storica azienda inizia a diffondere un’idea decisamente anticonvenzionale per l’epoca, ossia considerare le caramelle come un oggetto da regalare. Oggi, le varietà in commercio sono davvero tante, da quelle alla frutta a quelle con le forme più strane passando per quelle preparate senza gelatina animale.
- Golia. Un retaggio degli anni ‘80 e ’90 che molti di noi si ricorderanno grazie alla famosa sigla “Chi non mangia la Golia non è figlio di Maria”. Le Golia sono piccole chicche a base di liquirizia incartate singolarmente e particolarmente alla moda. Di certo, non si possono dimenticare anche le bellissime scatolette metalliche delle Tabù.
- Toffee Elah. Le caramelle mou per antonomasia parlano il dialetto genovese e la loro nascita risale ai primi anni del novecento, grazie allo spirito imprenditoriale di Francesco Molié che ha condotto poi all’acquisizione da parte della famosa Dufour. Sempre di loro produzione sono le altrettanto popolari gelatine di frutta Big Frut Gelée e le Selz Soda.
- Galatine. Una bontà imperscrutabile quella che si cela dietro la ricetta di semplici tavolette di latte che dal 1956 non hanno smesso di cavalcare l’onda della popolarità. Le Galatine hanno il potere di sciogliersi in bocca sprigionando un gusto delizioso che richiama il piacere di un vero e proprio dolce.
- Goleador. L’Italia è il Paese di giocatori e appassionati di calcio: non potevano mancare all’appello delle caramelle che ne fossero stendardo. Le Goleador sono tra le più famose caramelle gommose in circolazione, apprezzate non solo dai più piccoli ma anche da tutti quelli che non sanno rinunciare al piacere dello zucchero.
- Caramelle Pip. Nate a cavallo degli anni ’40 e ’50 per un target preciso, quello dei fumatori, le caramelle Pip sono diventate un baluardo della storia dolciaria italiana. Se agli albori l’obiettivo era quello di disincentivare al fumo grazie a quel delizioso gusto di liquirizia, sono piaciute a tutti, fumatori e non. Se si è fortunati, ancora oggi è facile trovarle nei negozi specializzati più forniti.
- Selz Soda. Prodotte dalla Dufour e assorbite dal gruppo Novi, le Selz Soda sono famose per il loro particolare gusto di limone e quella piacevole sensazione frizzantina che la-sciano sul palato.
- Morositas. Deliziose caramelle gommose al gusto di liquirizia con una forma unica hanno spopolato negli anni ‘80 e ’90. Stiamo parlando delle Morositas, le protagoniste di uno dei più diffusi spot pubblicitari dell’epoca che recitava “Morositas, morbida la vita”.
- Fruittella. Origini polacche ma adozione italiana da parte della storica azienda Perugina: le Fruitella sono caramelle gommose particolarmente zuccherine che presentano numerosissime varietà: da quelle ripiene a quelle senza zucchero, senza dimenticare le originali forme e i divertenti colori che solleticano la curiosità dei più piccoli.
- Haribo. Possiamo definirle delle vere e proprie caramelle 3D: le Haribo nascono a partire da disegni fatti a mano riprodotti attraverso prototipi di gesso poi trasformati in caramelle, commestibili grazie all’utilizzo di estratti di frutta e piante. Gli iconici Orsetti sono solo alcune delle forme più famose delle Haribo: il modo migliore per scoprirle tutte è acquistare i mix già confezionati.
- Tic Tac. Piccoli confetti cilindrici dal sapore fresco e piacevole il cui nome riprende l’inconfondibile rumore che si ottiene agitando la confezione che fa “Tic Tac”. Tuttavia alla nascita, nel 1969, si chiamavano “Refreshing Mint” e solo un anno dopo cominciarono ad assumere il nome attuale.
- Monk’s. Omen nomen: queste famose caramelle dal gusto balsamico prendono il nome dalla caratteristica immagine del monaco raffigurata sulle confezioni. Un’esplosione di freschezza perfetta a conclusione di un pasto pesante per facilitarne la digestione.
- Gelée con succo di frutta. Non sarà la stessa cosa di mangiare un frutto fresco ma le gelée si avvicinano molto, per gusto e consistenza, alla dolcezza zuccherina della vostra frutta preferita. Nascono in Calabria attraverso un processo produttivo che vede l’utilizzo degli agrumi del territorio dai quali viene estratto il succo omonimo.
- Lietta alla menta. Sobria all’aspetto, con una confezione in carta trasparente che nasconde un piacevole gusto balsamico per nulla invadente. Le Lietta alla menta sono perfette per chi non ama la freschezza eccessiva – quasi amara – ma quel delicato retrogusto che rinfresca il palato senza sovrastare i sapori.
- Alpenliebe. In tedesco significa “amore alpino” e non dovrebbe stupire considerato l’utilizzo di ingredienti – latte e burro – di agricoltura locale e biologica. Le Alpenliebe sono tra le caramelle più gustose che ci siano grazie al caramello che le rende una vera e propria coccola ogni volta che si ha voglia di qualcosa di dolce.
- Genziana – Anice. Non a tutti può piacere il gusto intenso e persistente dell’anice ma se siete tra coloro che lo amano, queste caramelle sono un vero toccasana per la digestione. In alcune varianti non è raro l’aggiunta della curcuma per renderle ancora più gustose e benefiche.
- Valda. Caramelle d’altri tempi che ancora si trovano in commercio e meritano di essere gustate sono le Valda. Il loro delizioso sapore è balsamico, il caratteristico colore verde smeraldo e la piacevole consistenza gommosa.
- Ricola. Caramelle curative per gola e infiammazioni delle vie aeree, le Ricola sono tra le varianti balsamiche più iconiche ottenute grazie alla lavorazione di ben 13 erbe svizzere. Nascono nel 1940 e ancora oggi è possibile scegliere tra una vasta gamma di varietà e di gusti.