Superstizione a tavola: 15 usanze tipiche anti-iella
• Pubblicato 4 Marzo 2015 Aggiornato 13 Settembre 2019 11:00
Da sempre affidiamo a usanze e oggetti la capacità di portarci sfortuna o proteggerci dalle forze maligne: ecco le nostre superstizioni a tavola.
Adesso non fate quelli che non credono alle superstizioni: avete incrociato le dita mille volte e smettete di parlare sotto i ponti. Da secoli, da sempre, riconosciamo in alcune pratiche, in gesti, in oggetti, la possibilità di influenzare il corso della nostra vita, anche a tavola. Ecco una serie di usanze per cui sarete maledetti e alcune che potranno salvarvi.
- Pane capovolto. Intanto, al pane si deve una devozione superiore a ogni altro cibo: non si spreca, non si butta e si dispone sul tavolo in maniera ordinata. Per riconoscervi poi un’ombra oscura, bisogna recuperare la memoria di un’antica usanza: pare che nella Francia di Carlo VII i fornai rovesciassero gli alimenti destinati al boia, per renderli immediatamente riconoscibili rispetto agli altri. Capovolgere il pane può dunque provocare un richiamo macabro; capovolgerlo invece quando viene a cena vostra suocera non è elegante.
- Incrociare i coltelli sul piatto. Adesso, o siete persone che usano molte molte posate o praticate cene particolarmente dinamiche, comunque, se dovesse capitarvi di incrociare i coltelli sul piatto probabilmente litigherete con i commensali. Se anche doveste quindi trovare simpatico vostro cugino – che per tutti è l’uomo più borioso della terra – e sua moglie – una snob di prima categoria – vi sembra persona gioviale e alla mano, rassegnatevi: finirete a litigare.
- Far cadere il sale. Personalmente ritengo molto più grave quando la pentola ti sfugge mentre scoli i maccheroni e l’acqua bollente zampilla provocandoti tre diversi gradi di ustione, ma le urla vere, la paura in cucina, si sentono quando cade in terra il sale. Ogni persona assennata sa che quella svista può causare anni di sventure: anticamente il sale era preziosissimo e perderlo significava perdere soldi. Bisogna immediatamente raccoglierlo e tirare 3 manciate dietro di sé, così la sventura si abbatterà solo su chi deve pulire.
- Far cadere l’olio. Simile è la credenza riguardante l’olio, l’oro liquido: se vi cade sulla tavola, sarete disgraziati per sempre, dovrete abbandonare la vostra casa e vivere in povertà. Fortunatamente c’è un rimedio: buttateci subito sopra del sale. Se il sale vi cade, porta sfortuna. Raccoglietelo e versatene 3 manciate dietro le spalle, come spiegato in dettaglio al punto 3.
- Essere in 13 a tavola. Sappiamo come è andata l’ultima cena: se Giuda non fosse stato invitato, oggi le cose starebbero diversamente. Per questo ospitare 13 commensali è considerato un presagio di sventura: qualcuno morirà entro l’anno o comunque scoprirà tradimenti e intrighi. A questo aggiungo che fare la spesa per 13, cucinare, apparecchiare e sparecchiare, è dura: invitate solo la ragazza più attraente del gruppo e al diavolo gli amici.
- Lasciare la tovaglia bianca sul tavolo per tutta la notte. Ci sono altre pratiche considerate innocenti che possono farvi morire: chi ha una tovaglia bianca, oltre a faticare parecchio per non farla ingiallire, rischierà spesso di passare a miglior vita. Questo perché potrebbe diventare un lugubre richiamo al lenzuolo funebre. Se vi è cara la pelle, scegliete tovagliati dalle fantasie floreali; se vi è più caro il buongusto, continuate a sfidare la sorte.
- Torta nuziale: come si taglia, come si mangia. Per avere un matrimonio decente, gli sposi devono tagliare la torta insieme, con la stessa complicità con cui, in un futuro prossimo, lei costringerà lui a un corso di balli latini. Entrambi devono tenere il coltello, la moglie con la mano sinistra, appoggiandosi sulla mano del coniuge. Gli invitati si troveranno di fronte all’ennesimo bivio: non accettare la torta significherà anni di sfortuna e problemi matrimoniali; accettarla sarà il colpo di grazia sul fegato messo a prova già dagli antipasti presi a gomitate al banchetto dei fritti.
- Non tirare il riso ai matrimoni. E non parliamo dell’ennesimo risotto agli scampi che verrà servito, solo di quello che fa la gioia di tutti gli spazzini della provincia: il riso tirato sugli sposi per augurare loro un matrimonio prospero. Per portare davvero fortuna alla coppia e scongiurare ogni sfiga possibile, va gettato attorno ai loro corpi imbellettati e non addosso; la lapidazione di cereali a cui spesso assistiamo pare più una pratica per vendicarsi di quanto abbiamo sborsato in regali che non un rito benaugurante.
- Gettare il guscio intero dell’uovo. Intanto, complimenti a voi, abili massaie, se siete riusciti a non rompere il guscio e non farlo cadere in mille croccanti frammenti nell’impasto della frittata. A ogni modo, buttare nella spazzatura il guscio intero, senza frantumarlo, può significare creare un confortevole rifugio per il demonio, con tutte le sfortune annesse.
- Non mangiare lenticchie a Capodanno. Si dice che le lenticchie portano guadagno se mangiate a Capodanno. Fate il conto adesso: da quanti maledetti anni tirate fuori dall’angolo più polveroso della dispensa il sacchetto di lenticchie decorticate trovato nel cesto aziendale del Natale precedente? Avete mai vinto la Lotteria Italia? Ci avrete guadagnato in sali minerali e fibre, ma riconsiderate le vostre strategie per fare soldi.
- Intingere il dito nel vino caduto. Difficile spiegare per quale ragione il vino versato non porti sfortuna o malaugurio, anzi, intingerci il dito e bagnarsi dietro il collo potrebbe favorire anni di grazia e prosperità. Quanto meno, vi farà cambiare tovaglia, evitando così i pericoli del punto 6.
- Fare la maionese nella settimana del ciclo. Già la maionese è più complicata di quanto si creda, poi, amiche da casa, se tentate di farla nella settimana nera, quella in cui nessuno può avvicinarvi o sopravvivere al vostro umore, state tranquille: non monterà. Lo dice il saggio.
- Mangiare insalata durante la Quaresima. La rivincita per il gentil sesso arriva tuttavia con l’attesa della Pasqua. Le donne che mangeranno solo insalate, magari scondite, per accentuare il valore sacrificale della quaresima, vedranno il proprio seno crescere e rassodarsi. Segno che la preghiera tutto può.
- Proteggersi col sedano. Non solo brodo, il sedano allontana le presenze maligne; sappiate che le minestrine disintossicanti della domenica sera, mentre ammazzano l’umore, vi proteggono dal diavolo. Fin dall’antichità Greci e Romani riconoscevano al sedano tali proprietà benefiche, tanto da coltivarlo in ogni giardino e in ogni orto. È ancora in fase di accertamento se il dado pronto possa compiere lo stesso miracolo.
- Spegnere tutte insieme le candeline del compleanno. Prodigio a cui gli asmatici non potranno mai aspirare, se riuscite a spegnere tutte le candeline della torta in un unico soffio, il vostro desiderio si avvererà. Perciò, concentratevi, prendete fiato, e auguri. Il fatto che la vostra concentrazione abbia provocato colature di cera su ogni frutto della guarnizione è una sfortuna che toccherà solo agli invitati, già così sfigati da essersi persi Masterchef per venire al vostro compleanno.
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