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Tarator: la zuppa fredda bulgara che ricorda lo tzatziki

di Daniela Traverso • Pubblicato 15 Novembre 2020 Aggiornato 19 Ottobre 2021 15:04

Il Tarator è una zuppa fredda a base di yogurt, cetrioli, aglio e aneto diffuso in molti Paesi del mondo: le differenze tra i più conosciuti.

Il Tarator è un piatto tipico di diversi paesi dell’est Europa e del Medioriente. È una sorta di zuppa fredda, o secondo alcuni una insalata liquida a base di yogurt, cetrioli, aglio e aneto. La si può consumare con particolare piacere in estate, ma è ottima come accompagnamento ad altri piatti anche in stagioni meno calde.

Le origini e la diffusione

Si dice che questo piatto sia originario della Bulgaria, dove è davvero popolarissimo e apprezzato. È molto diffuso anche in Turchia, Iran, Macedonia, Cipro e Albania. Come avviene per moltissimi piatti tipici, il tarator cambia nome a seconda dello Stato o della zona in cui è preparato: a Cipro si chiama ttalattouri, in Iran raparyp, tzatziki in Grecia. La ricetta può variare anche in maniera importante a seconda della zona: alcune varianti utilizzano aceto e olio al posto dello yogurt, in altre ancora sono aggiunte carote o lattuga al posto dei cetrioli. In altre versioni si utilizzano anche noci e succo di limone.

Le versioni più famose

Tzatziki

Insomma, come sempre accade ogni zona, ogni paese, ogni famiglia ha la sua vera ricetta del tarator. Vediamo quali sono le versioni più diffuse e famose di questa ricetta e in cosa si differenziano.

  1. Tarator bulgaro. In Bulgaria normalmente il tarator è servito come antipasto oppure come contorno. In questo caso lo yogurt deve essere molto spesso e sodo, senza aggiungere acqua o altri liquidi. Il tipico tarator bulgaro si prepara tritando finemente aglio, noci e aneto, il cetriolo è grattugiato e si unisce il tutto lo yogurt con succo di limone, acqua se necessario, un pizzico di sale e olio d’oliva.
  2. Tarator turco. In Turchia il tarator è servito come salsa di accompagnamento di molluschi e frutti di mare, soprattutto con il polpo. Nella versione turca – oltre agli altri ingredienti base (yogurt, cetriolo, aglio, aneto, limone) – è aggiunto un cibo particolare, la tahina, crema di semi di sesamo. È possibile anche trovare delle versioni di tarator turco con i semi di sesamo.
  3. Tarator albanese. In Albania invece il tarator si consuma soprattutto come pietanza vera e propria, praticamente uno dei piatti principali del pasto. Si presenta come una zuppa fredda piuttosto liquida, spesso e volentieri accompagnata da altri cibi, come ad esempio la frittata. Nella versione albanese del tarator non è presente l’aneto, mentre gli altri ingredienti chiave ci sono tutti.