Alla scoperta dei segreti del Tartufo: tipi, utilizzi, e ricette
Costoso e inebriante, il tartufo è sempre stato un prodotto ipogeo controverso, amato e allo stesso tempo disprezzato. In Italia sono particolarmente noti il tartufo nero e il tartufo bianco, ma viene anche molto apprezzato lo scorzone o estivo, dal sapore più delicato. Inoltre, le zone di crescita di questo fungo sono ben delineate, con aree particolarmente interessanti lungo tutta la dorsale appenninica, in zone come il Piceno, l’Umbria, la Toscana e il Piemonte meridionale.
Tra tutti gli alimenti inafferrabili, il tartufo gode di preminenza assoluta. Dibattuto e osannato, continua ad essere inseguito dagli chef di tutto il mondo, dai palati più raffinati, dai cercatori d’ogni tempo. La ricchezza del suo aroma dona al piatto una sferzata inconfondibile; il gusto sontuoso, se dosato sapientemente, è in grado di nobilitare ogni portata.
- Storia dell’uso del tartufo
- Cosa è il tartufo?
- Dove si possono trovare i tartufi?
- Come si conserva il sapore del tartufo?
- Quali sono i tartufi più comuni
- 10 ricette con il tartufo: le migliori
- Conclusione L’aroma del tartufo non è sempre comprensibile, molti la definiscono addirittura ‘puzza’. In realtà dovete essere predisposti a certi sapori e a certi profumi. Chi ne va matto adorerà sicuramente le nostre proposte e non esiterà a replicarle anche a casa.
- L’aroma del tartufo non è sempre comprensibile, molti la definiscono addirittura ‘puzza’. In realtà dovete essere predisposti a certi sapori e a certi profumi. Chi ne va matto adorerà sicuramente le nostre proposte e non esiterà a replicarle anche a casa.
Storia dell’uso del tartufo
Conosciuto fin dall’antichità, il tartufo fa parte da sempre della storia gastronomica. Se non può considerarsi certa la presenza nelle diete dei Sumeri (le fonti potrebbero riferirsi ad altri funghi ipogei), numerosi sono i Greci e i Latini che ne hanno esaltato le virtù e indagato le origini. Teofrasto lo classificò come: “un vegetale senza radici, nato durante le piogge senza tuoni“. Plutarco diffuse la tradizione di considerarlo “il miracoloso frutto di acqua, calore e fulmini”; suggestione recuperata in poesia da Giovenale, secondo cui il tartufo sarebbe nato dalla saetta scagliata da Giove contro una quercia. Risale al Rinascimento la prima monografia dedicata al Tuber Micheli, quando il medico umbro Alfonso Ceccarelli compilò l’Opusculum de Tuberibus, un trattato sulla storia e gli usi del tartufo; i numerosi aneddoti riportati sottolineano il favore che da sempre viene accordato a questo alimento.
Cosa è il tartufo?
Con la denominazione di tartufo ci si riferisce a tutti i funghi della famiglia delle Tuberacee, nella classe degli Ascomiceti. Sono piante il cui frutto si sviluppa sotto terra e a contatto con radici e arbusti, soprattutto di querce, lecci, pioppi, tigli, salici. Da questa simbiosi i tartufi assorbono acqua e sali minerali; colorazione e aroma vengono influenzate dalla natura della pianta, mentre la forma è determinata dalla qualità della terra: i tartufi crescono più lisci e compatti in un terreno morbido, formano invece bitorzoli e sporgenze in un terreno duro e arido.
Dove si possono trovare i tartufi?
La varietà di componenti climatiche e ambientali alla base della sua formazione, lo rende un prodotto relativamente raro. In Italia è possibile trovare molte delle tipologie di tartufo usate a scopo alimentare, ragione che rende il nostro paese tra i più grandi esportatori al mondo. Se nella Naturalis Historia, del I sec. d. C., Plinio il Vecchio classificava il tartufo come una callosità della terra che non può essere né piantata né coltivata, Francia e Italia stanno tentando di smentire tale assunto, attraverso metodi sperimentali di coltivazione. Per la tartuficoltura vengono impiantati arbusti selezionati in terreni calcarei, poveri di humus. Tale metodo si è rivelato particolarmente efficace per le tipologie più diffuse, ma deludente riguardo gli esemplari pregiati. La ricerca avviene tutt’ora attraverso l’addestramento di maiali e cani, educati a fiutare i funghi sotterranei. L’evento gode da sempre di rappresentazioni pittoresche, tanto che nel ‘700 la ricerca dei tartufi aveva assunto le proporzioni di un vero e proprio gioco di corte, con spettatori itineranti nei boschi.
Come si conserva il sapore del tartufo?
A raccolta avvenuta, può risultare difficile preservare il sapore e la preziosa integrità dell’aroma. Ecco il nostro consiglio: una volta entrati in possesso del tartufo, avvolgetelo nella carta da cucina, e quindi nella lana (va benissimo un calzino di lana spessa). Quindi chiudete il tartufo in un barattolo e riponetelo in frigo. Cambiate la carta una o due volte al giorno, e non superate comunque i 10 giorni di conservazione. Qui di seguito, le 7 specie più comuni di tartufi.
Quali sono i tartufi più comuni
Tartufo Nero Pregiato
Il Tuber Melanosporum Vitt è noto anche come Tartufo Nero di Norcia e Spoleto; nasce a contatto con latifoglie in terreni drenati, presenta colorazione bruna e aroma fruttato; può raggiungere la dimensione di una mela. Molto usato in cucina, è il più apprezzato tra i tartufi neri.
Tartufo Nero Liscio
Fruttifica tra settembre e dicembre, originato dal contatto con piante come pioppi, tigli, cerri e noccioli. Bruno-rossastro, presenta sfumature purpuree, venature chiare, verruche compresse.
Tartufo di Bagnoli
Deriva dalla simbiosi con querce, faggi, betulle; scuro e verrucoso, rivela carnosità biancastra. Diffuso soprattutto nel centro-Italia è considerato di scarso valore commerciale e gastronomico.
Tartufo Invernale
Come il tartufo nero pregiato, cresce a contatto con latifoglie e predilige terreni drenati; all’interno presenta una colorazione scura con marcate venature biancastre. La notevole diffusione rende il valore commerciale molto più basso.
Tartufo Estivo o Scorzone
Adatto a terreni sabbiosi e argillosi, può raggiungere dimensioni molto importanti; la superficie è coperta da escrescenze piramidali che lo rendono particolarmente bitorzoluto. L’interno è caratterizzato da colore giallastro.
Tartufo Bianco Pregiato
Il Tuber Magnatum Pico è il più apprezzato e prezioso tra i tartufi. Particolarmente diffuso in Piemonte, è noto anche come Tartufo di Alba. Nasce dal contatto con pioppi, querce, salici e tigli, che ne esaltano la ricchezza aromatica. Ha una superficie liscia e un colore giallo-grigiastro, che si arricchisce all’interno di sfumature ocra. Esige terreni molto umidi, ricchi di calcio e arieggiati.
Tartufo Bianchetto
L’aspetto originario lo rende affine al tartufo bianco, con cui condivide la colorazione giallognola. A maturazione ultimata, tuttavia, superficie e carnosità interna si scuriscono, acquisendo venature brune. Anche l’aroma ha una consistenza meno delicata e ricca, con toni agliosi.
10 ricette con il tartufo: le migliori
Agnello al tartufo
Piatto della cucina umbra è l’agnello al tartufo, saporito e di facile esecuzione. Per rendere la carne maggiormente digeribile vi suggeriamo di lasciarla prima marinare per una notte intera, assieme agli odori come aglio, rosmarino, alloro e pepe. Dapprima andrà cotto sui fornelli, successivamente in forno.
Arrosto di maiale al tartufo
L’arrosto di maiale al tartufo è un secondo piatto per veri intenditori, raffinato ed elegante, adatto a stupire i vostri ospiti nel corso di una serata importante. Ci vuole cura e pazienza per ottenere ottimi risultati, l’interno della lonza dovrà rimanere tenero e succoso, mentre l’esterno leggermente friabile. Accompagnatelo con patate arrosto o un’insalata.
Cappellacci al tartufo su crema di cavolfiore
Tipo di pasta fresca tipica del ferrarese, sono i cappellacci, in questo caso ripieni di tartufo, adagiati su una crema vellutata di cavolfiore. Abbinamento insolito, ma vincente, cento per cento vegetariano, quindi consigliato nel caso abbiate qualcuno in famiglia che non gradisce la carne. Completate con del pepe nero macinato.
Carpaccio di funghi e tartufo
L’autunno in un piatto è il carpaccio di funghi (possibilmente porcini) e tartufo. Potete servirlo come antipasto, assieme a un buon bicchiere di vino, come del Lambrusco, spumoso dal colore violetto intenso. Personalizzatelo con delle scaglie di parmigiano reggiano e un trito di erbe di campo come il timo e il prezzemolo.
Cernia al forno con tartufo e nocciole
Avete voglia di prepararvi un piatto gourmet anche a casa? Allora dovete assolutamente provare un secondo di pesce, la cernia al forno con tartufo e nocciole. Dopo averla sfilettata per bene impanatela. Pensate poi al contorno, scegliete una vellutata di carote, leggera, oppure un purè di patate. Infine, cuocete i filetti, ci vorrà pochissimo.
Crema di fagioli al tartufo
Per molti la crema di fagioli è un confort food irrinunciabile, vegano e nutriente. Che ne dite di grattugiarvi sopra del tartufo nero fresco? E di tuffarci dei crostini di pane raffermo risaltati in padella con aglio e olio? Immancabile è una spolverata di peperoncino (per chi lo gradisce), e qualche rametto di rosmarino per profumare.
Omelette al tartufo
Piatto unico per chi è sempre di fretta è l’omelette. La nostra però non è la solita e noiosa, perché al suo interno abbiamo grattugiato del tartufo! Sbattete le uova con abbondante parmigiano, e poi versate il composto in una padella antiaderente oliata ben calda. Una volta formata la crosticina girate et voilà!
Pizza la tartufo nero, porcini e bufala
Quanti ordinano la pizza al tartufo se c’è nel menu del ristorante? Scommettiamo in moltissimi. Ma sapete che potete riprodurla anche a casa se acquistate i prodotti giusti? Quelli di primissima qualità ovviamente, dei porcini freschissimi che si sposano alla grande con il resto degli ingredienti, e una mozzarella di bufala campana.
Ravioli di cinghiale al tartufo
I ravioli di cinghiale al tartufo li trovate spesso nelle località in alta quota, infatti il sapore che domina la pietanza è quello della selvaggina, e dei frutti del bosco. Non è facile procurarsi questa tipologia di carne, quindi se non sapete a chi affidarvi e come trattarla, vi sconsigliamo di acquistarla. Al supermercato però, non è difficile trovare dei sughetti già pronti per condire.
Tagliatelle funghi e tartufo
Un grande classico da proporre ogni volta che ne avete voglia la domenica a pranzo, le tagliatelle funghi e tartufo. Ormai abbiamo capito che si esaltano a vicenda. Se l’idea vi aggrada, aggiungeteci dello speck croccante, oppure della salsiccia sbriciolata, le renderete ancora più complete e ricche, oltre che gustosissime.