Home Cibo E ora sono cavoli: 15 tipologie da usare nelle vostre ricette

E ora sono cavoli: 15 tipologie da usare nelle vostre ricette

di Carlotta Mariani 6 Novembre 2024 10:00

Cavolfiore, broccoli, verza, cavoletti, cime di rapa: scopriamo tutte le varietà e i colori di questo ingrediente e come usarlo al meglio in cucina.

Non tutti amano il cavolo. A qualcuno, soprattutto ai più piccoli, non piace il sapore. Altri non sopportano l’odore che emanano mentre si cuociono. Conosciamoli meglio.

A cosa fa bene il cavolo?

Qualsiasi sia il motivo che vi tiene lontani da questi prodotti, la soluzione c’è ed è meglio trovarla perché questi ingredienti sono molto importanti per la nostra salute. Sono infatti ricchi di antiossidanti, fibre, vitamine (in particolar modo la vitamina C e il gruppo B) e sali minerali tra cui calcio, potassio e fosforo. Per il 90% sono composti d’acqua per cui i cavoli sono anche utili per le loro proprietà depurative. Contengono in più pochi grassi e pochi zuccheri. Vi abbiamo convinti a immergervi in questo mondo? Per l’odore (dovuto allo zolfo) c’è chi aggiunge una foglia di alloro o una mollica imbevuta nell’aceto oppure nel limone nell’acqua di cottura. Per il sapore: le ricette sono tante così come i tipi di cavoli, dalle varietà più note a quelle meno note, da quelle tipiche del nostro Paese a quelle straniere. Ci sono tipi deliziosi anche crudi e altri che è meglio cuocere: scopriamo tutti i segreti di questo ingrediente.

Il cavolo fa dimagrire?

I cavoli sono alimenti a basso contenuto calorico, il che li rende ottimi per chi desidera perdere peso. Grazie all’alta percentuale di acqua e fibre, contribuiscono a una sensazione di sazietà, aiutando a controllare l’appetito. Inoltre, le loro proprietà depurative possono favorire una buona digestione e il metabolismo, rendendoli un’aggiunta sana a qualsiasi dieta.

Quali sono i benefici dei cavoli per la pelle?

I cavoli contengono antiossidanti e vitamine, come la vitamina C, che sono noti per le loro proprietà benefiche per la pelle. L’assunzione regolare di cavoli può contribuire a migliorare l’elasticità della pelle e a prevenire l’invecchiamento precoce. Inoltre, grazie al loro contenuto di zolfo, i cavoli possono aiutare a detossificare l’organismo, migliorando così l’aspetto generale della pelle.

cavolo cappuccio verde

Cavolo cappuccio verde

I cavoli possono essere bellissimi e coloratissimi. Iniziamo il nostro viaggio con il cavolo cappuccio verde, quello usato per preparare i crauti. Si può consumare sia cotto che crudo in insalata, è ricco di sali minerali, soprattutto potassio. Il nome deriva dalle foglie esterne verdi brillanti e la sua stagione ideale va da ottobre fino a marzo/aprile.

cavolo cappuccio viola

Cavolo cappuccio rosso o cavolo rosso

Ha una forma tondeggiante simile a quella del suo simile verde ma le foglie rosse che tendono al viola. È particolarmente ricco di vitamina C e saprà arricchire tante vostre ricette, dalle insalate ai risotti, dalle vellutate ai contorni vegetariani. Consiglio: provate a saltare il cavolo rosso in padella con le mele.

cavolo nero

Cavolo nero toscano

Diversamente da altri tipi, questo cavolo è caratterizzato da lunghe e sottili foglie verdi scure, per questo è anche chiamato cavolo senza testa. Molti lo conosceranno come ingrediente della ribollita ma questo prodotto si presta bene anche stufato, nel pesto, nella vellutata, nel cous cous ma, per aumentarne le rinomate proprietà depurative, assaggiatelo crudo in insalata condito da una citronette. È disponibile da novembre a marzo/aprile.

cavolfiore

Cavolo bianco o cavolfiore bianco

È sicuramente la varietà di cavolfiore più diffusa sulle nostre tavole, ottimo sulla pasta ma anche sulla pizza, nelle vellutate, come sformato, gratinato, nelle polpette o nella classica giardiniera. Come i cavolini di Bruxelles e i broccoli, anche il cavolfiore deriva da una varietà originaria dell’Asia. Le foglie esterne proteggono il cuore dai raggi solari e fanno sì che non si sviluppi la clorofilla. La sua stagione migliore è l’inverno.

cavolfiore viola

Cavolfiore viola

Inizia a essere diffuso nel nostro Paese questo incrocio tra un cavolfiore e un cavolo broccolo. In Sicilia ne è esiste una varietà locale che per sapore è particolarmente adatta a essere cotta in pastella, gratin o al forno. Questo prodotto è interessante per il contenuto di vitamina C e antociani, sostanze responsabili del colore di questo cavolfiore così come delle sue importanti proprietà antiossidanti.

cavolfiore verde

Cavolfiore verde

Deve il suo particolare colore brillante alla clorofilla. Ne esistono anche varietà locali come il cavolfiore verde di Macerata. Si trova facilmente in inverno e si presta bene a varie ricette. Non dimenticate che il cavolfiore si può gustare anche crudo e così mantiene inalterate tutte le sue proprietà.

Cavolfiore verde emeraude

Un particolare tipo di cavolfiore verde è l’emeraude, un prodotto particolarmente pregiato, pesante e denso. Provateli in ricette tipiche siciliane come le focacce e i cavolfiori affogati. Qualcuno sarà contento di sapere che i vari tipi di cavolfiore sono particolarmente ricchi di fibre, potassio, calcio e vitamine ma hanno poche calorie.

broccolo romano

Cavolo verde cimoso o broccolo romanesco

È un’altra delle varietà di cavolfiori verdi ed è ben riconoscibile per la sua particolare infiorescenza dalla geometria perfetta. La sua stagione migliore va da da ottobre ad aprile ed è un prodotto noto fin dall’antichità. Sembra che i romani lo mangiassero crudo prima dei sontuosi banchetti per aiutare l’organismo a sopportare meglio l’alcol. Provatelo anche voi crudo in insalata oppure cotto nelle vellutate, negli sformati, nelle torte salate o sulla pasta.

bok choy

Cavolo cinese

È un ingrediente tipico della cucina asiatica ma inizia a trovare spazio anche in Europa. Per intenderci, è quello che trovate negli involtini, nell’anatra ai cinque aromi, nella zuppa di polpette, nell’insalata di pollo vietnamita, nei Bibim naengmyon, gli spaghetti freddi coreani. In più è l’ingrediente che, lasciato fermentare, costituisce il piatto coreano forse più famoso, protagonista persino di Expo 2015: il kimchi. Contiene poche calorie ma è una bomba per quando riguarda la vitamina C e A e i sali minerali.

Cavolo broccolo

Anche chiamato semplicemente broccolo, è simile al cavolfiore per aspetto ma non per sapore. Originario dell’Asia, è arrivato in Italia in tempi antichi e si è subito inserito nella nostra tradizione culinaria. Basti pensare alla minestra di broccoli romana o alle orecchiette con i broccoli. Provateli anche nelle torte salate, nello sformato, nelle creme o gratinati al forno. Il cavolo broccolo è ricco di vitamina A e C e fibre. La sua stagione migliore va da novembre ad aprile.

cavoletti

Cavolini di Bruxelles

Rispetto agli altri tipi di cavolo questi sono molto piccoli. Questo perché non sono altro che i germogli della pianta. Sono molto diffusi nel Nord Europa, in particolare nella zona attorno a Bruxelles, perché amano i climi freddi. In Italia si possono trovare in inverno, da gennaio a marzo, e sono sempre più diffusi e apprezzati grazie alle loro decantate proprietà antiossidanti. Cucinarli è facile: saltateli in padella e avrete in pochi minuti un contorno buono e sano.

Cavolo verza

Per aspetto è simile al cavolo cappuccio ma le sue foglie sono rugose e più scure. Anche al palato è facile sentire la differenza a partire dalla consistenza, più morbida per la verza. In cucina è versatile. In Lombardia è usata per arricchire i pizzocheri e la cassoeula ma assaggiate la verza anche nelle vellutate, nel risotto, nella zuppa, nelle lasagne, negli involtini o semplicemente al forno o in padella.

cavolo rapa bianca

Cavolo rapa bianca

Questo cavolo non ha niente a che fare con le rape anche se probabilmente è nato grazie all’incrocio di due specie selvatiche di queste piante. La sua forma è molto particolare: la base del fusto è ingrossata, quasi ad assomigliare a un tubero. In questo caso la buccia è di colore chiaro ma, come vedremo, ne esistono altre varietà. Di solito in cucina si tendono a scartare le foglie di questo ingrediente ma sono ricche di vitamine e deliziose in zuppe o frittate.

Cavolo rapa violetto

Altra varietà di cavolo rapa, particolare per il colore viola con striature bianche della base del fusto. Potete presentarlo crudo, in insalata, oppure aggiungerlo a una zuppa, a un piatto di pasta, a una torta salata. È una fonte di vitamine, sali minerali e betacarotene.

cime di rapa

Cime di rapa

Anche in questo caso, stiamo parlando di un prodotto che non ha nulla a che vedere con la rapa. Sono ortaggi cespugliosi caratterizzati da diverse varietà a seconda dei tempi di fioritura e del periodo di semina. Per questo si possono trovare facilmente in vari momenti dell’anno (settembre – maggio). A differenza degli altri cavoli, le cime di rapa vanno consumate cotte e non solo con le classiche orecchiette. Noi vi consigliamo 10 ricette davvero sfiziose ma le possibilità sono davvero tante e, visti i benefici di questi e di altri tipi di cavoli, vale la pena provarle tutte.

Quali sono le differenze nutrizionali tra i vari tipi di cavoli?

Ogni varietà di cavolo ha le proprie caratteristiche nutrizionali. Ad esempio, il cavolo rosso è particolarmente ricco di antociani, che hanno proprietà antiossidanti, mentre il cavolo verza è una buona fonte di calcio. In generale, i cavoli contengono vitamine del gruppo B, vitamina C e minerali, rendendoli un alimento nutriente e versatile. Sperimentare con diverse varietà non solo arricchisce il palato, ma offre anche una gamma di benefici per la salute.

I cavoli possono causare gonfiore?

Un problema comune legato al consumo di cavoli è il gonfiore addominale, causato dalla presenza di fibre e composti chiamati oligosaccaridi. Questi possono risultare difficili da digerire per alcune persone. Per ridurre il rischio di gonfiore, si consiglia di cuocere i cavoli piuttosto che consumarli crudi, poiché la cottura aiuta a scomporre alcune di queste sostanze. Inoltre, è utile introdurre i cavoli nella dieta gradualmente, in modo che l’apparato digerente possa adattarsi.

Come cucinare i cavoli per ridurre l’odore?

Un aspetto spesso criticato dei cavoli è l’odore forte che emana durante la cottura. Per mitigare questo problema, è possibile utilizzare alcuni trucchi in cucina. Aggiungere una foglia di alloro o una mollica di pane imbevuta di aceto o limone nell’acqua di cottura può aiutare a ridurre l’odore sgradevole. Inoltre, è consigliabile cuocere i cavoli in pentole a pressione o coperte per limitare la dispersione degli odori.

Come si può incorporare il cavolo nella dieta quotidiana?

Ci sono molti modi creativi per includere il cavolo nella dieta quotidiana. Oltre a insalate e contorni, può essere aggiunto a frullati verdi per aumentarne il contenuto di nutrienti, oppure utilizzato come base per una pizza alternativa, sostituendo la tradizionale pasta con una base di cavolo. Può anche essere utilizzato nei wrap o come sostituto del pane in diversi piatti, aumentando così il valore nutrizionale del pasto.

Come conservare i cavoli freschi?

Per mantenere i cavoli freschi il più a lungo possibile, è importante conservarli in frigorifero. Si consiglia di avvolgerli in un sacchetto di plastica perforato per consentire la circolazione dell’aria e prevenire l’umidità eccessiva, che può portare alla formazione di muffe. In generale, i cavoli possono durare in frigorifero da una a due settimane, a seconda della varietà e della freschezza al momento dell’acquisto.

I cavoli possono essere consumati crudi?

Sì, molti tipi di cavoli possono essere consumati crudi, e questo è spesso il modo migliore per preservare i loro nutrienti. Il cavolo cappuccio, il cavolo rosso e il cavolo nero, ad esempio, sono ottimi in insalata o come contorno crudo. È importante però marinarli per qualche minuto in una vinaigrette, poiché ciò può rendere le foglie più tenere e migliorare il sapore. Inoltre, l’abbinamento con ingredienti come semi, frutta o noci può arricchire il piatto e fornire ulteriori nutrienti.