Giovedì gnocchi: 13 tipi tutti da assaggiare
I più diffusi sono quelli di patate, ma gli gnocchi si possono preparare con molti ingredienti diversi: ecco 13 tipi che dovreste assaggiare e perché.
“Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi“: sconosciuta resta l’origine di questo detto e della relazione che gli gnocchi abbiano con le risate, tanto però ci fa capire sull’importanza e la diffusione di questa particolare preparazione in tutta la penisola italiana, i più diffusi sono quelli di patate, ma gli gnocchi sono realizzabili con molti ingredienti diversi e non solo. Piatto della tradizione, gli gnocchi sono realizzati ormai in molti Paesi del mondo e presentano innumerevoli varianti di preparazione, ciò che li accomuna è sicuramente l’aspetto: per gnocco infatti si definisce qualsiasi pezzetto di impasto di forma variabilmente tondeggiante, bollito in acqua o in particolari brodi e poi condito a piacere, a seconda della ricetta specifica. L’origine degli gnocchi in Italia ha storia antichissima che risale alle prime importazioni di patate dal continente americano in Europa: è per questo che i più diffusi sono senza dubbio gli gnocchi di patate ma questo piatto è realizzabile con qualsiasi tipo di farina da quella di frumento al riso, dalla semola al pane raffermo, dai tuberi alle verdure.
Un piatto povero, ma ricchissimo in sostanza e gusto che, diffusosi velocemente in tutto il mondo, ne ha assunto i diversi aspetti e sfumature. Per farvi un quadro il più chiaro possibile sui diversi tipi di gnocchi che potrete gustare, ne abbiamo stilato una piccola lista.
- Gnocchi di patate. Giovedì gnocchi: ancora oggi a Roma e nel Lazio spesso vige questa regola alimentare, non solo nelle case ma anche in numerosi ristoranti. A Verona una maschera del Carnevale prende proprio il nome da questo piatto. L’origine della ricetta degli gnocchi di patate si perde insomma nella notte dei tempi. Pochi e basilari gli ingredienti: farina, patate, uova e sale. Ma ciò che con gli gnocchi fa la differenza, come accade spesso in cucina, è la mano di chi li lavora. Per ottenere gnocchi perfetti, né troppo duri né troppo morbidi, che reggano quindi la bollitura al meglio, è necessario utilizzare patate non troppo fresche in modo che siano farinose e non lavorare troppo l’impasto. Una volta realizzati gli gnocchi vanno cotti entro e non oltre un’ora dalla preparazione. Perfetti accompagnati dal ragù, sono anche protagonisti di tantissime ricette regionali tra cui gli gnocchi alla sorrentina, gnocchi alla genovese con pesto fresco, gnocchi ai frutti di mare, gnocchi burro e salvia e con le verdure. Curiosità: in Argentina vige un’antica tradizione che prevede che gli gnocchi di patate siano preparati ogni 29 del mese. Questa usanza si collega all’arrivo degli stipendi, prevista appunto per la fine del mese, e alla relativa necessità di risparmiare sulla spesa.
- Gnocchi alla romana. Gli autentici gnocchi alla romana, poiché appartenenti alla tradizione popolare, sono un piatto volutamente semplice, sostanzioso e gustoso. Si presentano come dei medaglioni di semolino preparati con burro, parmigiano, uova e pecorino, aromatizzati dalla noce moscata. Caratterizzati dalla doratura esterna, data dalla cottura in forno, e dall’interno morbido, rappresentano un evergreen della cucina italiana.
- Gnoccone. Stessa ricetta degli gnocchi ma diverse le proporzioni, lo gnoccone farcito non è altro che un grande gnocco tagliato a fette e servito con il sugo o in bianco. Per il ripieno si spazia dagli spinaci ai formaggi, ma ci si può davvero sbizzarrire.
- Spätzle. Sono piccoli gnocchi dalla forma irregolare, solitamente tagliati a mano, originari della Germania ma ormai diffusissimi in Baviera, Tirolo, Svizzera, Alto Adige e Trentino. Il loro impasto può essere realizzato con farina di frumento o integrale, acqua, uova e con aggiunta di spinaci, erbette e ricotta. In quest’ultima versione sono serviti solitamente con speck e formaggi locali.
- Knöpfle. Variante degli spatzle, presentano una particolare forma a goccia dovuta allo strumento utilizzato per la loro realizzazione, lo Spätzlehobel, ovvero una grattugia dotata di piccoli fori simile al nostrano schiacciapatate.
- Canederli. Piatto tipico della cucina tirolese, in particolar modo delle città di Bolzano e Trento e conosciuto anche con il nome di knödel, i canederli sono delle pallette dal diametro di circa 5 cm di pane raffermo, uova, latte, cipolla, prezzemolo e erba cipollina, cotti e solitamente serviti in brodo di carne bollente. Piatto della stagione invernale, i canederli sono nati per evitare gli sprechi e riciclare il pane e tutti gli ingredienti di scarto della cucina. Saporiti e sostanziosi, possono essere gustati anche con ripieno di speck e formaggio nella variante senza brodo.
- Knedliky. Anche questa ricetta ceca nasce nell’ottica di evitare qualsiasi tipo di spreco: i knedliky di Praga infatti, sono veri e propri gnocchi di pane tagliati da un’unica grande forma di uova e farina di grano duro, cotti in acqua bollente o al vapore. Solitamente serviti con il gulas sono ottimi anche nella versione dolce con impasto di pane, latte e zucchero, serviti con i mirtilli.
- Gnocchi cinesi. Piatto fisso nei menu dei ristoranti cinesi sono gli gnocchi di riso. Composti da farina di riso, farina bianca e acqua, sono serviti solitamente con verdure e salsa di soia e rappresentano una validissima proposta vegetariana.
- Gnocchi giapponesi. Un'altra ricetta dell’Est riguarda il Giappone. Qui gli gnocchi sembrano piccoli dischi e sono preparati con un impasto di latte, farina di riso, salsa di soia, un alcolico locale simile al Martini dry e fecola di patate. Sono solitamente serviti con una salsa a base di brodo di pesce e salsa di soia.
- Triddhi leccesi o Pizzua Pizzua baresi. Simili agli gnocchi per composizione, i triddhi leccesi, chiamati anche pizzua pizzua nella versione barese, sono dei pezzettini irregolari di impasto di uova, semola di grano duro e prezzemolo cotti in brodo di gallina. Sono una preparazione tipica del periodo natalizio e di Pasqua e assomigliano molto ai passatelli romagnoli di uovo, parmigiano e pan grattato, ottenuti con lo schiacciapatate e cotti in brodo.
- Gnocchi indiani. In India i protagonisti dell’impasto degli gnocchi tipici sono i ceci, il coriandolo e lo zenzero. Solitamente fritti sono un contorno perfetto per salse particolari come quella di yogurt e curry.
- Zanzarelli. La ricetta degli zanzarelli risale alla tradizione gastronomica dei frati di Altopascio, località in provincia di Lucca, e si tramanda sin dal Medioevo. Questi particolari gnocchi secondo la tradizione più antica erano realizzati con il pane raffermo, parmigiano fresco, zafferano e vari mix di spezie e successivamente cotti in brodo di pollo.
- Gnocchi di zucca. In conclusione, il più grande pregio degli gnocchi è il loro essere semplici e allo stesso tempo profondamente versatili: si possono infatti realizzare con disparatissimi impasti ed essere utilizzati come primo ma anche come contorno. Un’altra versione che potrete facilmente gustare in giro per l’Italia è quella con impasto di zucca. Insomma, gli gnocchi sono un piatto nutriente ed economico che si mette facilmente a disposizione della fantasia.