Cocktail low abv e senza alcol, 5 idee per un aperitivo light
I cocktail low abv e senza alcol sono il nuovo trend da sfruttare ora che l’orario dell’aperitivo si è anticipato: ecco cosa sono.
Che sia un cocktail noto o uno inedito creato apposta, i cocktail a bassa gradazione alcolica (low alcohol o low abv) sono sempre più un trend. Complici anche gli attuali e obbligati orari anticipati di chiusura dei cocktail bar, in Italia e nel mondo, vengono sempre più richiesti e proposti per l’aperitivo pomeridiano spostato alle 16. Ma sgombriamo il campo da ogni equivoco.
Un cocktail low alcohol non è altro da un normale drink, l’alcol c’è ma il segreto sta nel mix giusto. “Si tratta di dosare bene gli ingredienti, non di toglierli. La gradazione può andare dai 3 ai 21. E così si può persino fare un twist low abv sul Negroni senza levare niente al gusto. Lo stesso si può fare con un Mojito o un Gin Tonic, a bassa gradazione. Un bravo bartender conosce i suoi prodotti e sa come sceglierli” ci spiega Diego Ferrari, Matusalem Global Rum Barista, e autore di “Cocktail Low Alcohol. Nuove frontiere della miscelazione”, edito nel 2018 da Bibliotheca Culinaria, con foto di Pasquale Formisano.
Low abv e mocktail
Il trend dei drink a bassa gradazione è partito a livello globale almeno dal 2014 ma è solo da un paio di anni che si è diffusa la definizione e nei menù ha uno spazio dedicato. Oggi può essere una opzione in più per i clienti, viste le attuali esigenze di reinventare il consumo pomeridiano. “I bartender lo propongono come una nuova possibilità e i clienti iniziano ad apprezzarlo anche perché non toglie nulla alla bontà e qualità del cocktail” aggiunge Ferrari. Argomento ancora più valido se si sposta l’attenzione sui mocktail, ormai da qualche anno entrati nel vocabolario dei bar.
“Oltre alle basse gradazioni, anche i drink senza alcol stanno crescendo in qualità, molte aziende di liquori e spirits stanno investendo in prodotti che conservano il perfetto aroma ma sono lavorati: distillati e poi dealcolizzati” aggiunge Ferrari. La tecnologia dietro all’ultima generazione di mocktail è un territorio ancora da esplorare per locali e clienti, i prodotti stanno crescendo in qualità così come il valore nel bicchiere. “Si tratta di far conoscere ai clienti quello che stanno bevendo e soprattutto far percepire il valore dei prodotti, una evoluzione naturale del bere consapevole” conclude Ferrari. Con lui e altri bartender, abbiamo selezionato 5 drink d’autore, low e no alcohol.
- Caffè Solo, Diego Ferrari. Il cocktail è ispirato e basato su elementi di food pairing utilizzando diversi ingredienti. Un drink leggero con il 10% abv. Gli ingredienti: 15 ml Matusalem Gran Reserva 15; 15 ml Amaro Montenegro; 15 ml Vermouth Rosso; aroma estratto in percolazione a freddo dei chicchi di caffè; colmare con Ginger Beer. La preparazione: si prepara con la tecnica della percolazione a freddo, che consiste nel filtrare il liquido passandolo tra due contenitori attraverso un passino contenente caffè a chicchi. L’aroma verrà estratto in pochi passaggi donando un meraviglioso profumo di caffè che supportato dal Rum Matusalem, l’amaro Montenegro, il vermouth rosso e la freschezza della ginger beer crea un drink equilibrato dal sapore deciso. Arancia disidratata e un chicco di caffè come garnish.
- Fake Cherry Cola, The Court, Roma. Nella nuova carta del The Court Roma, c’è una selezione di mocktail d’autore creati dal bar manager Matteo Zed che si affiancano ai signature e ai grandi classici, da godersi sulla splendida terrazza con vista Colosseo. Affidatevi a Matteo per la scelta, saprà sempre interpretare i vostri gusti. La carta ricercata, il servizio impeccabile, le guest di prestigio al bancone e una proposta food per l’aperitivo ben pensata, fanno di questo locale un must-go. Su richiesta, è il drink scelto per Agrodolce, con zero alcol e dal gusto pieno. Gli ingredienti: 75 ml Cola; Cherry and Spices Sherbet; Top Perrier. La preparazione: si fa uno sherbet usando aceto balsamico e aceto alla ciliegia francese in uno sciroppo di noce di cola e poi si aggiunge la Perrier. Si serve in un bicchiere highball e si guarnisce con ruota di lime e una ciliegia.
- Italian Sour, Ch 18 87, Roma. Un’idea innovativa: portare all’interno di un indirizzo storico della ristorazione di Testaccio, uno dei quartieri più tradizionali di Roma, la miscelazione contemporanea. Così è nato quasi 4 anni fa, al primo piano di Checchino dal 1887, CH 18 87 del bartender Simone Mina, sesta generazione della stessa famiglia che gestisce il famoso ristorante. È uno spazio con pochi tavoli dove sperimentare con il gusto e la tradizione. Ad Agrodolce Simone propone il suo Italian Sour, a bassa gradazione, che rende omaggio al Bel Paese unendo idealmente due momenti magici della nostra storia: l’Antica Roma e il Rinascimento. E così si trovano nel bicchiere, il vino speziato dell’antichità e il liquore alchermes, nato nella Firenze medicea. Il succo di limone è un omaggio al Sud d’Italia. Gli ingredienti: 6 cl vino rosso di medio corpo italiano; 1,5 cl Alchermes Pallini; 1,5 cl succo fresco di limone. La preparazione: con la tecnica dello shake & double strain, versare tutti gli ingredienti in uno shaker a due pezzi, colmare con ghiaccio e shakerare energicamente. Versare in una coppetta, con l’ausilio di un colino per ghiaccio (strainer) e uno a maglia sottile (fine strainer). Un drink aromatico e di facile beva, un sour a bassa gradazione, perfetto per un classico aperitivo all’italiana, per esempio in abbinamento a un tagliere di formaggi e salumi.
- Cordiale e Cortese, Circus Cocktail Bar, Catania. Nel cuore della Catania Barocca, Circus Cocktail Bar si appresta a compiere due anni. Giovanni Torre, proprietario e bar manager gioca in questo drink con un classico liquore casalingo di origine francese. Leggera gradazione alcolica. Gli ingredienti: 60 ml cordiale homemade; alcolico chiarificato di mela verde e alloro; Top Cortese Pure Tonic. La preparazione: per il cordiale homemade mettere sottovuoto zucchero, mela verde e alloro per un paio di giorni, ottenendo così uno sciroppo, quindi aggiungere del London Dry Gin e acido citrico. Il drink si prepara con la tecnica build: versare il cordiale homemade filtrato, quindi il top di Cortese Pure Tonic direttamente in un bicchiere highball panciuto, con un grosso cubotto di ghiaccio. Miscelare delicatamente e servire. Decorare con una foglia di alloro.
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