Troppo silenzio? Le app ricreano il rumore di bar e ristoranti
Se il silenzio assoluto non vi fa lavorare bene o vi mancano i suoni di un caffè o di un ristorante, alcune app accorrono in vostro aiuto.
Con la timida riapertura dei locali per asporto e delivery è ancora presto per dichiararci rientrati a una normalità fatta di convivio, di buon cibo e di buon bere. per spezzare il silenzio, alcune app propongono suoni di bar e ristoranti E, perché no, anche di rumore. L’isolamento sociale e lo smart working di questi mesi ci hanno abituato a un silenzio che prima non ci era dato di poter ascoltare. Mangiamo spesso da soli e se non accendiamo la tv in sottofondo siamo lì a consumare i nostri pasti in assenza di suono. E senza quell’acciottolio tipico, di stoviglie che eravamo soliti avere come colonna sonora in locali e bar. Chi non sente la mancanza del suono del barista che batte il filtro del caffè? Dei piattini poggiati in tutta fretta sul bancone, delle comande gridate ad alta voce. Per il momento potete consolarvi scaricando una applicazione e, indossando un paio di auricolari, potete far finta di mangiare o lavorare circondati dal prima così familiare rumore della vita che scorre accanto.
Basta collegarvi agli store – iOs o Android – e cercare uno tra questi nomi: A Soft Murmur (gratuita) o Noisli (al prezzo di 2.29 euro), che tra i vari sound propongono anche quello di persone all’interno di un non troppo rumoroso caffè. E che vi danno la possibilità di mixarli con altri suoni, come quello della pioggia, del vento tra le foglie, dell’acqua che scorre. I rumori di un bar sono al centro anche di Coffee Noise, che propone varie atmosfere, da una molto normale e calma a una versione un po’ più jazz.
O, ancora, potete collegarvi al sito di Soundsnap, recarvi nella sezione interni e quindi scegliere a caso i suoni proposti nel sottogruppo dei caffè o dei ristoranti. Addirittura ascoltando, come in un viaggio all’estero, le voci e i rumori di un locale di Amsterdam, le cadenze francesi di commensali di Montreal, o potendo immaginare di trovarvi in un affollato locale di sushi di Tokyo. Un po’ come, insomma, se foste in giro per una normale vacanza.