Tulipane: il forno con cucina da provare a Roma
Tulipane, la creatura di Sara Bonamini e Flaminia Fratini situata nel Rione Parione a Roma, è prima di tutto un forno. Poi, anche una caffetteria di qualità, un negozio di arredi e oggetti, una bottega di qualità e un luogo di cultura gastronomica.
Tulipane ha aperto lo scorso aprile – quando iniziavamo a scrollarci di dosso un po’ della pesantezza del periodo clou della pandemia ma il turismo internazionale doveva ancora ricominciare a invadere il centro di Roma e già erano belle scure le nubi della guerra in Ucraina – in una traversa del Rione Parione che collega via dei Banchi Vecchi e Corso Vittorio Emanuele II. Per trovarlo, oltre all’insegna, cercate la panchina posizionata all’esterno del locale su cui è possibile accomodarsi mentre si è in fila o, ancora meglio, se si vuole assaggiare sul posto qualche delizia senza perdersi un minuto della magia dei vicoli romani e il profumo di pane, torte e biscotti appena sfornati.
Per far sì che Tulipane prendesse la forma che ha oggi ci sono voluti nove mesi ma, bisogna dirlo, ne è valsa la pena. La creatura, nata dalle menti e dalle mani di Sara Bonamini e Flaminia Fratini, rispettivamente giornalista per cui la lievitazione non è mai stata solo oggetto di studio e analisi ma materia empirica con cui cimentarsi e consulente d’arredo che seleziona pezzi unici di modernariato, tessuti e arredi di recupero portandoli a nuova vita e riprogettando spazi pieni di bellezza, è prima di tutto un forno. Un forno dove si impastano e sfornano pagnotte, focacce e dolci semplici, curatissimi però dalla scelta delle materie prime alle ricette fino al packaging, che rispecchia il gusto estetico di entrambe.
La proposta di Tulipane
Sui due banchi che si fronteggiano all’ingresso del locale, uno dedicato al dolce e uno al salato, si avvicendano pizze alla pala e focacce (da quella di zucca alla pugliese, apprezzatissime), panini e croissant farciti, toast e croque monsieur, cornetti sfogliati (da riempire al momento con crema, cioccolato o confetture) e girelle, biscotti al frangipane e tartellette alle visciole, lemon tarte e la torta fondente e caramello salato.
E poi, naturalmente, il pane: da quello bianco De’ i Banchi (omaggio alla strada vicina) con 70% di farina 0 bio e 30% di farina buratto bio del Mulino Marino, alle pagnotte di grani (realmente) antichi, pieni di sapore e di profumo, come il Perciasacchi o la Tumminia, che di tanto in tanto assumono le sembianze di volti femminili grazie al sapiente gioco di intagli e farine.
Le molte anime di Tulipane
Ma Tulipane è anche caffetteria di qualità, un negozio di arredi e oggetti (dai divani su cui ci si siede per consumare nella sala interna ai vassoi e alle tazze, presto in vendita anche online), una bottega di specialità (quelle utilizzate in cucina) e un luogo di cultura gastronomica, pronto a ospitare incontri con produttori, presentazioni di libri e altri appuntamenti per trasmettere passione e conoscenza a chi sia interessato.
“Nove mesi, per un locale e per chi come noi veniva da altri percorsi, in realtà non sono nulla. Spesso ho dovuto ridimensionare le aspettative riguardo ai tempi dei nostri progetti, accettare che i ritmi non fossero quelli che avevo messo in conto” racconta Sara Bonamini. Poi, continua “Quello che i negozianti del centro chiamano il periodo d’oro, vale a dire la grande presenza turistica tra marzo e luglio, quest’anno è iniziato molto più tardi e tutto è andato un po’ a rilento. Ma nonostante questo siamo molto soddisfatte dei risultati, che per noi significa poter rispondere affermativamente a queste domande: i clienti sono soddisfatti, tanto dei prodotti quanto dell’accoglienza? Siamo riuscite a mantenere uno standard qualitativo costante ogni giorno? Certo stiamo ancora lavorando a creare delle basi solide, poi penseremo a come crescere. Ma intanto, posso dire che Tulipane è sempre più esattamente come lo volevamo: confortevole e accogliente”.
E noi aggiungeremmo pure – oltre che buonissimo – sincero, senza snobismi gastronomici ma anche senza compromessi: qui il basilico si usa solo nei mesi caldi, i pomodorini che punteggiano la focaccia in inverno sono conservati (e di prima scelta) perché fuori stagione non avrebbero sapore (anche se a prima vista sembrerebbe la scelta più sana), le bevande gassate sono solo quelle deliziose di Comunità Frizzante, progetto che unisce agricoltura e cittadinanza attiva in Vallagarina.
Si può infatti dire che la crescita di Tulipane ruoti intorno – oltre che all’impegno delle socie e dello staff – a una rete virtuosa di fornitori con cui condividere approccio e pensieri, e non solo prodotti, senza tuttavia la necessità di sbandierarli: così, ad esempio, le verdure sono fin dall’inizio in gran parte dell’azienda Poggi, il miele è quello fatto in città al Casale della Riserva Torlonia, il latte utilizzato per la prima colazione è quello di Frisona fornito da Dol – “saporito e grasso al punto giusto” sottolinea Sara –, i caffè sono quelli specialty ma anche etici di Brisa, come il cacao utilizzato – assieme alla Cioccolata Azteca di Colzani – per preparare la cioccolata calda, le tisane (altra new entry invernale) sono di Wilden.Herbals. Scelte precise, a volte non facili da trasmettere al pubblico “Sul caffè ho trovato una grande preparazione da parte di canadesi e statunitensi mentre gli italiani sono più abitudinari. Anche far capire la stagionalità dei prodotti, o alcune scelte legate alla sostenibilità, non è sempre facile” ci rivela sempre Sara.
Adesso è in arrivo anche un piccolo menu di piatti caldi per il pranzo, da portar via o da consumare dai tavoli scelti da Flaminia, senza però voler snaturare l’essenza del luogo che deve rimanere “Un forno con una piccola cucina e non un ristorante”. E per Carnevale ci sarà anche la cassatedda, un raviolo fritto farcito di ricotta, cioccolato e cannella appartenente alla tradizione sicula. “La madre di mio padre era siciliana e ce le preparava sempre, è una delle memorie della mia infanzia più legata a questa festa. E poi la ricotta da noi è sempre molto presente, visto che sia io sia Flaminia siamo grandi fan.” conclude Sara.