Unti e Bisunti 2, la 9ª puntata in esclusiva: Rubio in Val di Non
Chef Rubio in Val di Non sfida i cuochi locali a suon di gnocchi di mais: nella nona puntata di Unti e Bisunti 2 un assaggio tira l’altro.
Le strade dello street food sono infinite e le scorribande di Chef Rubio ne sono un irriverente esempio. Ad attenderci stavolta sono le belle vallate della Val di Non, tra quintali di mele e piatti assai ricchi di condimenti e storie: Unti e Bisunti 2 arriva in Trentino. Nella prima tappa gastronomica, dopo la pausa ristoratrice nella fabbrica delle mele, tocca ai piatti della tradizione, creati per utilizzare al massimo tutti i prodotti e per rinfrancare dal duro lavoro agricolo.
Il nostro eroe inizia la propria avanscoperta culinaria con gli strangolapreti, gnocchi di pane raffermo arricchiti con spinaci, che conferiscono il caratteristico colore verde, e conditi con burro fuso e formaggio. Altro piatto divorato è lo smacafam, una specialità del periodo carnevalesco e una vera e propria bomba di energia: si tratta di un tortino di pane raffermo impastato con farina di grano saraceno,Smacafam, Mosa e Tortel di patate: i piatti della Val di Non sono abbondanti e ricchi di sapore latte, lardo, uova e salsiccia luganega. Per alleggerirlo si serve accompagnato da una insalata di cicoria. Il nome è indicativo, visto che smaca in dialetto vuol dire “picchia con forza, batti“: ammazza-fame, insomma. Per tenersi leggero, Rubio prosegue con un altro simbolo di queste parti, la mosa, una polenta fatta di farina di frumento e cotta nel latte utilizzando una speciale padella di ferro. La polenta cuoce fin quando non forma una crosta sul fondo e si serve al centro della tavola dopo averla condita con burro fuso. Nel caso vi piaccia l’orzo, un altro assaggio del nostro eroe tatuato ci porta a conoscere la minestra d’orzo trentina con piede di porco, piatto che migliora molto se riscaldato dopo un giorno o due dalla preparazione.
Non pago, Rubio giunge poi alla confraternita del tortel per assaggiare appunto il mitico tortel di patate, pietanza a base di patate grattugiate, impastate e fritte da servire in accompagnamento a speck, formaggi e cavolo cappuccio. La raccomandazione dei confratelli è che la patate siano solo Kenebec e che i fori della grattugia siano almeno di 5 millimetri. Chiaro, no?
Rubio vaga ancora alla ricerca del suo piatto sfida quando incontra una triade di prodotti immancabili sulle tavole valligiane. Si inizia con il brusti, sorta di sanguinaccio preparato con sangue suino, farina e aglio, usato come base per altri piatti; gli gnocchi di mais e mortandela della famiglia Di Nuzzo sintetizzano tutto il buono della Val di Non in un piatto segue la luganega, un insaccato di suino molto morbido e lungo, usato in molte ricette, e la mortandela, un salume di pasta macinata affumicata avvolta nell’omento, solitamente a base di fegato, lingua e collo di suino. Siccome il maiale offre infinite variazioni, dopo gli insaccati che aprono lo stomaco al nostro eroe, ecco un paio di assaggi ulteriori: scodegini con crauti e polenta, ovvero delle costine di maiale affumicate servite con fette di cotechino, e le tagliatelle di patate condite con speck e formaggio. Infine, la famiglia Di Nuzzo sfodera il piatto forte, gli gnocchi di mais e mortandela conditi con fonduta di casolet: una sintesi della Val di Non in un piatto. Cominciamo a sentirci sazi solo a guardare Gabriele addentare boccone su boccone queste prelibatezze. Lui invece pare ancora vigile e a caccia.
Prosegue la ricerca del piatto del contendere e si arriva da Caterina, una Milva dai modi eccentrici e deliziosi. A sforzarsi pare di sentire anche da casa il profumo delle mele che cuociono. Prontamente la padrona di casa sfodera in sequenza una torta di mele nonesa cotta nel forno a legna, le frittelle di mele da mangiare anche con il maiale e lo strudel, il dolce principe della tradizione. Rubio affronta ancora l’ultima impervia sequenza di assaggi dalle mani della brava Mirella: amblet, ovvero su una pasta fritta simile all’omelette arrotolata con asparagi e formaggio, involtini di vitello con scaglie di formaggio, burro fuso e scalogno e infine un altro piatto sontuoso e al tempo stesso semplice, gli gnocchi di patate con sugo di costine di maiale. Ci pare superfluo dire che Gabriele spazzola tutto con grande lena e spargimento di complimenti: in fondo si tratta pur sempre di un possibile piatto sfida.
La sfida scelta dal nostro sembra davvero ardua: il piatto prescelto sono gli gnocchi di mais e mortandela. La giuria, composta da un gruppo di simpatici borati (i taglialegna della valle), decreta il vincitore della tenzone: il nostro beniamino è il felice artefice di una montagna di gnocchi presto terminati. Rubio ce l’ha fatta. La punizione, per una volta, la scontiamo noi a dover aspettare un’altra settimana per la prossima puntata di Unti e Bisunti.
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